season-one, episode two: torna il diario di Puppinho con una puntata interamente dedicata ai recenti societari 2018 di cross. Tra Perle rare, visioni e cervelli che si spengono, tutta la voglia di correre di “world champion baby-face”…

Tutti i viaggi hanno un inizio e una fine ben precisa: l’esperienza di Gubbio 2018 non fa eccezione e per me si chiama Autogrill Sebino, Autostrada A4, Rovato. Lì, tra i Camogli, i Tuc e le Morositas, inizio le mie riflessioni profonde sulla gara e sulla stagione, senz’altra conclusione che bisogna correre di più, più forte.

Attendo così il pullmino “Dimensione Saga” pilotato dal guru Renato Gotti, le cuffie mi sparano gli MGMT nelle orecchie e guardo i TIR passare.

Come sempre, sono forse la gara più attesa dell’inverno: che tu corra in pista, su strada o in montagna, ai campionati italiani di cross ci si ritrova un po’ tutti. Forse sarebbe più giusto dire direttamente “a Gubbio”, visto che da tre anni i campionati italiani di cross si svolgono in questa affascinante località dell’Umbria. “Road to Gubbio!”, “preparo Gubbio”, “lo fai Gubbio?” e così via.

Già prima della gara il mantra è “più duro è, meglio è”. Le condizioni del percorso subiscono un’evoluzione sorprendente dal primo all’ultimo dei cinque giri in programma. Il passaggio ossessivo di oltre 300 atleti muniti di scarpe chiodate è paragonabile a quello di un erpice sulle ampie curve disegnate al cospetto del teatro romano che fa da sfondo alla manifestazione. La pioggia battente caduta durante la notte e nella prima parte della mattinata contribuisce a rendere quella che assomiglierebbe più a una pista in erba un vero cross, nello stile british che tutti immaginiamo.

Nella tenda a due piani dell’Atletica Valle Brembana trova rifugio anche Yeman Crippa, così abbiamo occasione di fare riscaldamento insieme prima di allinearci ai box di partenza.

Si parte sempre un po’ troppo forte sui 300m di rettilineo in falsopiano che conducono alla prima curva. Io, che non sono certo un mago nelle partenze, cerco di limitare i danni e di portarmi nella migliore posizione per non essere chiuso. L’80% della gente partita forte tende a progressivamente a morire, l’altro 20% di solito non lo vedi più. Corro un po’ con i “gemelli” della Fratellanza Modena Alessandro Giacobazzi e Simone Colombini, che poi finirà 12esimo assoluto, a mio parere MVP di giornata insieme a Pietro Sonzogni. Passo il leone Max Zanaboni e l’altra inossidabile vecchia gloria Davide Raineri. Così per il primo giro vado via sul 3’10 facile (se c’è un ritmo facile, quello è 3’10, cit. Figaro – Daniele Rossi), nel frattempo penso a risalire posizioni. Ogni tanto ascolto distrattamente lo speaker, che parla di Crippa, Chiappinelli, Dini e di una indistinta massa di keniani nelle prime posizioni.

Gubbio 11/03/2018 Campionati Italiani di corsa campestre 2018 – foto di Giancarlo Colombo/A.G.Giancarlo Colombo

Nel secondo e terzo giro risalgo veleggiando di bolina, stringo un po’ i denti e sento la stanchezza sopraggiungere piano piano. Vedo Sonzo e Balda non troppo avanti a me, mentre corro di fianco al fido compagno di squadra Nicola Bonzi (“Bonzi…il padre era forte!”, Cit. Lucio Gigliotti, solo per intenditori) per un paio di km.

Il quarto giro perdo un po’ l’equilibrio e inizio ad annaspare, il fango aumenta e non so mai quali traiettorie seguire. In qualche modo recupero ancora, poi l’ultimo giro spengo il cervello e corro alla disperata verso l’arrivo. Non perdo posizioni; nell’improvvisata volata sul rettilineo finale non mi volto e taglio il traguardo in 33^ posizione, lasciandomi cadere nella mota subito dopo. Cross country is about how deep you can dig, stringere i denti e mordere il percorso. La mia miglior gara del 2018 non è nemmeno sufficiente a portare punti alla squadra: i miei compagni speciali mi hanno risparmiato l’onore e con Nadir Cavagna 18°, Pietro Sonzogni 24° e Alex Baldaccini 26° siamo terzi in Italia! Un risultato storico che mi rende ancora più orgoglioso della mia precisa volontà di rimanere in Valle Brembana, nonostante le possibilità offerte da varie squadre quando era il momento di scegliere, a inizio anno. Insieme a loro e agli altri ragazzi (Nicola Bonzi 42°, Hicham Kabir 59°, Manuel Togni 72°) abbiamo costruito un gruppo solido e giovane, forse un piccolo esempio virtuoso che come corollario ha portato a questo traguardo.

Gubbio 11/03/2018 Campionati Italiani di corsa campestre 2018 – foto di Giancarlo Colombo/A.G.Giancarlo Colombo

La gara la vince il secco Ishmael Kalale, agile nel navigare sul fango mettendosi dietro Joel Mwangi e Yoghi Chiappinelli, al primo titolo italiano assoluto. Sembra ieri quando a Sestriere lo vedevo spararsi un 1000 in 2’30” a pochi giorni dai mondiali di Londra sui 3000 siepi (“non dirlo al mio allenatore che poi mi uccide!”); memorie, visioni, zanzare dell’estate 2017.

Delle altre gare mi è piaciuto soprattutto seguire i cadetti e le assolute: i primi perchè ci credono davvero, nella loro battaglia di sopravvivenza giovanile, il fisico acerbo e i sogni adulti, le seconde perchè sono sempre un bel vedere. Per gli addetti ai lavori segnalo Roberta Ciappini al settimo posto assoluto, a soli 9” dal titolo italiano, e la sempre solida Alice Gaggi al nono posto. Le Freegirls Freezone Giudici e Bani, insieme alla compagna di squadra Cavaline Nahimana ma orfane di Sara Bottarelli, conquistano un ottimo terzo posto nel campionato di società.

Gubbio 11/03/2018 Campionati Italiani di corsa campestre 2018 – foto di Giancarlo Colombo/A.G.Giancarlo Colombo

Non ho tempo di fare la fila alle docce; mi dedico al mio sport preferito, il defaticamento. Il viaggio di ritorno scorre via veloce rivivendo momenti della giornata, chiacchierando e fantasticando di tempi e persone. E così tutto finisce dov’era iniziato, all’Autogrill Sebino, dove lo spazio si riconcilia con il tempo, lasci un nickel di mancia, prendi il resto e te ne vai.

#anotheroneinthebag #anysurfaceavailable #crosscountry #autogrillsebino

@fra_puppinho

PHOTO credits Puppinho, Sandro Marongiu, Gloria Giudici; Colombo/Fidal