Come un mantra che ha guidato migliaia di appassionati, italiani e non, “il mondiale dei mondiali” è stato per noi l’incipit per raccontare l’avventura della piccola ed umile Premana, capace di sognare in grande e di regalarsi non uno ma due mondiali, tra i più belli di sempre.
Ne è stato versato di inchiostro, in senso figurato e non, ed i milioni di immagini scattate, riprese e fissate nella memoria di ognuno di noi rappresentano un mare magnum sconfinato da cui attingere quando, mentre l’anno muore, ci si vuole rituffare per un attimo in quella magica atmosfera.
Si è detto e celebrato tutto, analizzando quelle gare, divenute già leggendarie fin nei minimi dettagli.
Tra le infinite storie che il mondiale dei mondiali ci ha raccontato non dimenticheremo l’impresa delle azzurrine Anna Frigerio, Gaia Colli, Paola Varano e Linda Palumo, tornate sul podio iridato dopo tanti anni al termine di una giornata drammatica e di cui l’arrivo sanguinante di Gaia Colli rimarrà forse per sempre il simbolo.
Non dimenticheremo di aver visto consacrarsi il grande talento di Daniel Pattis, Argento Mondiale dopo quello Europeo di Kamnik per una doppietta scintillante di medaglie e la speranza di aver già la pietra angolare su cui fondare il futuro della corsa in montagna azzurra.
Non dimenticheremo le due gare senior, perchè un livello cosi, perchè un pubblico cosi, non si è davvero visto mai.
Ed allora come non ricordare quel trenino di superstars all’inizio della gara senior donne arrampicarsi su per il “pratone di Pezza Praa” con la Mayr a “menare” , la Murigi a rispondere colpo su colpo, la Mathys ad arrancare e la Tunstall con la McLaughlin a non mollare di un centimetro mentre Alice, Sara, Ivana e Roberta a mettere il cuore anche dove il talento non poteva arrivare contro mostri di tale portata.
Mostri che nella gara maschile erano addirittura imprendibili, ma il nostro capitano, splendido testone, ce l’ha voluto regalare almeno il brivido di sognare, rischiando di saltare e di pagare caro più di tutti, nel giorno che aspettava quasi da due anni, nel giorno che lui voleva diverso ma che ha restituito a tutti noi, una volta ancora, la consapevolezza di quanto speciale sia questo gruppo di campioni, la vera Squadra Nazionale vanto di un’atletica e di un’Italia sportiva in generale che da Premana2017, forse, dovrebbe imparare qualcosa.
Una settimana, il tempo di ricomporsi e poi è stato tempo di ballare: il definitivo salto di qualità di una Veneziana dal sorriso pronto e dalle risorse inesauribili, la consacrazione di un Campione fuori dagli schemi.
Silvia e Francesco, ce l’hanno messa loro la parola fine al “mondiale dei mondiali”, sul sentieri dell’amato Giir di Mont, hanno regalato a Premana l’oro che meritava….
Grazie…