Prosegue il nostro percorso di avvicinamento alla NY Marathon 2017 con la 2^ puntata del nostro diario speciale, strampalato, ma molto molto “inside! 😉

Dopo i sogni di Puppinho’s le paure e le incertezze di Gloria.

Uno scricciolo fuori ma un leone dentro, la runner di Appiano Gentile di maratone ne ha già corse parecchie e non sarà quello dell’esordio il suo più grande ostacolo psicologico nella grande mela. Alcuni passaggi da non perdere sulla semplice constatazione del “perché” corriamo vi lasceranno con la certezza di condividere praticamente in toto la visione di Gloria ed avrete la certezza, come lei, che “ne vale sempre la pena”..

2nd Act: Le montagne e New York – di Gloria Giudici @glo87

Nella suggestiva cornice morbegnese si è da pochi giorni corso il Trofeo Vanoni che, vestito a festa per celebrare le staffette tricolori di questo 2017, chiude il sipario sulla stagione della montagna anche per me, nonostante non abbia indossato il pettorale e già da qualche settimana abbia salutato boschi e sentieri.

Nel viaggio di ritorno al termine di un pomeriggio da spettatrice affascinata e già nostalgica ripercorro i mesi trascorsi su e giù dai monti per distanze al limite dell’immaginario, o almeno del mio!

Affido alle montagne i ricordi estivi e prendo coscienza del poco tempo che ormai mi separa dalla partenza.  Il tavolo di casa è scomparso sotto guide avute in prestito, mappe, appunti: è tempo di fare la valigia (..inizio dai manicotti che non si mai!). Pochi ancora i giorni di attesa, giusto il tempo necessario a riordinare l’ufficio e lasciare qualche raccomandazione, ma ormai ci siamo.

Destinazione: New York.

Neanche ci sono stata mai in America, io!

E poi la maratona!

Pensare che da ragazzina, invasata per la bicicletta com’ero, non realizzavo quanto grandi fossero le gesta di quelle atlete e atleti che una domenica pomeriggio di novembre (perché era pomeriggio, vero?) correvano tra imponenti grattacieli circondati da ali di folla. Correvano per un sacco di tempo, a New York, diceva il papà. Ecco, negli anni la bici è andata in pensione, sono arrivate le scarpe da corsa, le prime gare e così, senza nemmeno rendermene ancora conto fino in fondo, in un passaggio temporale all’apparenza brevissimo, su quelle strade ci correrò.

Nello scrivere queste righe chiudo gli occhi e cerco di immaginarmi sulla linea di partenza..ma già così il cuore accelera il suo battito e le mani sudano: cosa succederà il giorno della gara, nei momenti di riscaldamento e negli attimi che precedono lo sparo? Serve la giusta lucidità e un nuovo livello di consapevolezza per mostrare alle mie insicurezze come questa volta più di tante altre non ci sia davvero nulla da temere.

Serve anche un po’ di coraggio, come al termine di una giornata di lavoro che ha richiesto più energie di altre. Coraggio e determinazione aiutano ad annodare i lacci, sistemare l’orologio e partire per l’ennesimo allenamento al calar del sole. Sforzo ben ripagato già dopo pochi passi. La libertà che ne deriva, la netta percezione di ogni singolo centimetro del proprio corpo e la forza che improvvisamente affiora superano qualsiasi senso di affaticamento. Con il rispetto necessario verso gesti nobili, so che correre è molto più di raggiungere il traguardo nel minor tempo possibile. Correre regala opportunità. Di viaggiare, di conoscere, di scoprire nuove realtà, di crescere attraverso le esperienze, di incontrare, di confrontarsi, di condividere valori umani e sociali che trascendono lo sport fine a se stesso. Proprio per questo Francesco, Tito ed io vogliamo fortemente che la nostra maratona sia anche l’occasione per sostenere un progetto di grande umanità che ogni giorno i volontari del centro Giovanni Quadroni a Kelle, in Senegal, portano avanti occupandosi dell’accoglienza, dell’assistenza e della formazione di minori orfani e abbandonati.

New York e la sua maratona partono da questo.

Non saranno i miei primi 42km, non saranno nemmeno i primi 42km dell’anno. Ogni mia maratona è fatta di aneddoti, insegnamenti, emozioni, fatiche e persone che la rendono unica pur uguale alle altre. Ognuna ha trovato il modo di regalarmi una nuova parte di me.

Non mi aspetto altro e mi sorprenderò.

Non sarà una passeggiata, ma ne varrà la pena.

Gloria Giudici @glo87