Bellagio, perla del Lago di Como, risplende anche nel clima nebbioso di questa domenica autunnale nella quale è andata in scena la Bellagio Skyrace con gli eventi di contorno, ad arricchire un weekend di sola corsa organizzato dalla Bellagio Sky Team per il quarto anno, attirando ben 600 atleti da tutto il mondo, a cui vanno ad aggiungersi quelli al via della vertical del sabato. Ma veniamo alla cronaca, con la piazza Mazzini nel cuore di Bellagio gremita di atleti radunati in griglia di partenza alle ore 9.00 pronti per affrontare la Bellagio Skyrace e la Bellagio Half Skyrace.
Bellagio Skyrace
Il keniano della Valetudo Julius Kipngetich Rono specialista della pista e della strada si è portato presto al comando e nessuno è riuscito a tenere i suoi ritmi. Al suo inseguimento il triatleta novarese di Galliate Marcello Ugazio (Atletica Bellinzago) e dietro di lui gli altri top runner. La situazione è cambiata nell’ultimo ripido strappo prima della cima del San Primo. Il ventunenne vice campione del mondo u23 di triatlhon ha potuto esprimere in questo tratto di aspra salita la potenza del triatleta superando il keniano.
Sul gpm Ugazio passa in solitaria e a tutta velocità si lancia della discesa che riporta a Bellagio. Nei tratti tecnici dà il massimo, sa che quando la strada spiana la scheggia della Valetudo può rientrare in un istante. Nei tratti pianeggianti Julius Kipngetich Rono si fa sotto ma non abbastanza. La strategia di Ugazio funziona, il suo ritmo è troppo elevato e il keniano non lo raggiunge nemmeno nel finale.
Gli applausi sul lungolago Europa sono tutti per il giovane novarese, che dopo un 12esimo posto e un sesto, riesce finalmente a fare il salto di qualità conquistando la quarta edizione della Bellagio Skyrace, risultato di tutto rispetto davanti ai campioni della disciplina. 2h31’41” il suo crono finale. Julius Kipngetich Rono ha messo al collo la medaglia d’argento concludendo in 2h32’23”. Sul terzo gradino del podio, in 2h32’54”, il bergamasco Fabio Bazzana (Gav Vertova), piazzamento guadagnato dopo una notevole rimonta in discesa che l’ha fatto risalire di tre posizioni. 2h32’54”. Nella top ten Gil Pintarelli, l’inglese Chris Arthur, Cristian Minoggio (secondo ieri al vertical), Gabriele Bacchion, Paolo Poli, Stefano Butti e Simone Diviggiano.
Nella gara femminile la rumena Denisa Dragomir, dopo il secondo posto dello scorso anno, era più determinata che mai nel migliorare la prestazione. Una gara sempre davanti la sua: l’aquila Valetudo è transitata sulla linea del traguardo in 2h56’01”, prima donna e 14esima nella graduatoria assoluta. Stagione straordinaria quella della fuoriclasse che corre alla corte di Giorgio Pesenti. Il 2017 lo ricorderà per aver vinto tutte le skyrace disputate in Italia, per il primo posto finale alle Skyrunner Italy Series e il bronzo al mondiale lunghe distanze di Premana.
In seconda posizione, con il finish time di 2h38’39”, la beniamina di casa Paola Gelpi, new entry e già valorosa atleta del team La Sportiva proveniente dal canottaggio. Alle sue spalle la compagna di squadra Lisa Buzzoni, azzurra medaglia d’oro a squadre di corsa in montagna, che oggi ha terminato la sky in 3h11’15”. Nelle migliori dieci Sara Rapezzi, Debora Benedetti, Elisa Pallini, Cecilia Pedroni, Giovanna Cavalli, Martina Brambilla e Giuliana Arrigoni.
Bellagio Half Skyrace
Nella più accessibile Bellagio Half Skyrace, pensata per i neofiti e per coloro che preferiscono le distanze più brevi, la vittoria assoluta è andata a Stefano Villa di Osa Valmadrera che ha completato i 14.5 km in 1h19’11” davanti a Roberto Antonelli (Altitude Race – 1h19’36”) e Lorenzo Beltrami (1h19’48”). Quarto Francesco Riva (Sev Valmadrera) e quinto il campione del mondo di canottaggio Gabriel Soares in divisa Nsc Bellagio Sky Team. In rosa la neofita Arianna Tagliaferri (As Premana), classe 1996 al pari di Villa, ha vinto in 1h43’51”, dietro di lei Silvia Agostinelli (Altitude Race – 1h47’03”) e Serena Scalvini (Atletica Valle Brembana – 1h47’57”).
Marcello Ugazio: «Faccio le sky per divertimento, ma dando sempre il massimo. Sono un triatleta e corro queste gare soltanto nei periodi in cui non si accavallano con gli appuntamenti del triathlon. Il keniano è partito forte ed era chiaro che sul piano sarebbe stato imbattibile. Quando la salita si è fatta più ripida ho fatto la differenza grazie all’allenamento ciclistico: lì lo sforzo era simile a quello che serve nella pedalata. Ho fatto il vuoto e dopo il gpm non ho abbassato la guardia, poteva ancora succedere di tutto. Ho impostato a tutta la discesa, giocandomi la vittoria sul terreno tecnico dove rimediavo alla sua avanzata sui tratti pianeggianti, ed è andata bene. Sono contentissimo. La dedica? Al mio amico Francesco che mi segue in ogni gara».
Franco Sancassani, a capo del comitato organizzatore «Ringraziamo l’amministrazione comunale, l’assessore allo sport Luca Leoni che ha sempre creduto nella nostra iniziativa appoggiandola concretamente, i volontari, le associazioni, gli sponsor e un pensiero anche per i temerari che sono arrivati sotto alla vetta del San Primo in jeep nonostante le difficoltà garantendo il regolare svolgimento della manifestazione. Tutto è filato liscio, gli atleti erano contenti, peccato per il meteo poco clemente, ma all’arrivo il sole splendeva sopra Bellagio. Appuntamento al prossimo anno più carichi che mai».