25° capitolo di quella che il periodico specializzato statunitense Marathon ebbe a definire “ la più bella maratona del mondo”. Ed è francamente difficile dar torto a chi si è sbilanciato cosi pesantemente: è davvero magico partire da Interlaken, risalire tra ciclabili, sterrate e stradine la vasta e verdeggiante piana verso Lauterbrunnen e poi compiere un ideale trapasso metafisico affrontando uno degli “hiking tracks” più belli d’Europa, sfilando per Wengen e poi più su fino alla spettacolare morena quando al cospetto della Jungfrau, del Monch e soprattutto della leggendaria parete nord dell’Eiger si piomba sul valico assolato di Kleine Scheidegg, pronta ad accogliere gli oltre i 4’000 finishers che si azzuffano da inizio anno per prenotare il proprio pettorale ed esserci, in questa che è davvero una gara leggendaria.
Il percorso da un punto di vista tecnico prevede i canonici 42’195 conditi però da 1820 metri di dislivello positivo, fino a Lauterbrunnen è di fatto una mezza-maratona, il fondo è sempre compatto ed il dislivello complessivo racimolato sfiora i 200 metri, si compie a questo punto un anello di circa 5 km, sempre abbastanza “flat” e poi inizia la rumba, si sale tra sentierini, sentieri alternati a strade bianche ed anche sparuti tratti in asfalto, e nei 14 km verso i 2200 mslm posti al culmine del camminamento morenico, intorno al km 40, si coprono oltre 1400 metri di dislivello.
Storia, il mito di Jono.
La storia ha un nome ed un cognome, Jonathan Wyatt. Lui nel 2003 in occasione dell’11^ edizione scrisse quell’incredibile 2h49’01” che è ancora il record del percorso e che, tra i vari primati che l’attuale numero uno di WMRA ha disseminato sulle alpi, è forse il più incredibile anche se, come scopriremo tra poco, c’è chi trama per levargli il primato in questa edizione 2017.
Al femminile il crono da battere è di colei che è anche la detentrice del titolo, perché lo scorso anno a vincere a Kleine Scheidegg con il nuovo primato di 3h19’15” fu la svizzera Martina Straehl.
Non due nomi a caso quelli di Wyatt e Straehl, ma la prova più tangibile che, malgrado la sua prima parte super corribile ed un percorso da A1 iper-leggere, la Jungfrau rimane una delle maratone alpine e corse in montagna più celebri e prestigiose di tutti i tempi.
Preview 2017 Uomini: Robbie Boy per difendere il titolo, Ndungu per fare il botto, ed occhio a JuJu.
Tutti al loro posto i primi 3 classificati della scorsa edizione, corsa su tempi però piuttosto elevati (3h01’57” bastarono per vincere). Lo scozzese trapiantato tra Austria e Germania Robbie Simpson sarà al via per difendere il titolo conquistato battendo l’etiope Birhanu Mekonnen (62’55” nella mezza e 2h15’41 in Maratona) e l’elvetico Stephan Wenk. Ci sarà anche il 5° classificato, altro svizzero, Patrick Wieser, e lo swiss François Leboeuf, 7° un anno fa, ma stiamo parlando di atleti ben oltre le 3h10’ che nulla potranno contro le new entry di questa edizione 2017.
I primi due sono cavalli di ritorno, il trionfatore del 2015 Shaban Mustafa (Bulgaria) e soprattutto quello del 2013, Geoffrey Gikuni Ndungu, il keniano del Run2gether detentore del 2° best crono di sempre alla Jungfrau: 2h50’28”, (i suoi primati su mezza e maratona classiche sono 61’12” e 2h08’33”).
Altri super osservati speciali: partiamo da JuJu Julien Rancon, il capitano della nazionale francese di corsa in montagna ha i numeri, la classe e l’esperienza per fare bene, vediamo come il campione transalpino avrà recuperato dall’agrodolce di Premana dove è stato discreto nel classic delle stelle ed ha fallito miseramente il Giir di Mont Long Distance. Altra mina vagante sicuramente l’altro keniano di Run2gether, Eric Muthomi Riungu, vincitore del Glacier3000 lo scorso anno e in questa stagione 2° al Großglockner (dietro proprio a Ndungu). Più in fase outsider segnaliamo alcuni volti noti delle corse alpine e di montagna: lo svizzero Lucien Epiney, il tedesco Benedikt Hoffmann ed il veterano italiano Hermann Hachmuller, ormai lontano dalle posizioni di vertice ma vincitore qui nel 2008, uno dei due italiani a riuscirci nella storia, l’altro lo sapete o lo potete immaginare chi è: anno di grazia 2010, 2h56’42”, uno dei capolavori della carriera infinita di Marco De Gasperi !
Preview 2017 Donne: Maier contro Mathys, Staicu e Comboulives in agguato.
Pare chiuso a due nomi il discorso per la vittoria femminile, anche se non siamo del tutto certi che la campionessa d’Europa di corsa in montagna Maude Mathys abbia nelle corde una gara del genere che ha peraltro già corso nel 2012 quando giovanissima partecipò al mondiale lunghe distanze, disputato proprio sul tracciato della Jungfrau, chiudendo al 5° posto in 3h35’40” ben lontana dall’americana ed allora vincitrice Stevie Kremer. La Maude di oggi è tutt’altra storia e lo sa bene la tedesca Michelle Maier, 2^ qui lo scorso anno con il crono non impressionante di 3h30’22”. Loro sono comunque per caratteristiche tecniche ed anagrafe le vere favorite perché forse nulla si può più chiedere ad altissimi livelli all’ungherese Simona Staicu ed alla francese Aline Coumboulives, ambedue tre volte vincitrici della gara in passato (Staicu nel 2006, 2008 e 2010, Coumboulives nel 2011, 2014 e 2015) ma obiettivamente non più all’apice della loro carriera (la maratoneta ungherese è una classe 1971, la francese è del 1973) e nelle ultime apparizioni qui attestate su tempi oltre le 3h35’.
Lo start è previsto da Interlaken, Sabato mattina 9 Settembre dalle ore 08:30. Si partirà a blocchi, prima gli Elite poi la staffetta riservata alle celebrità e via via ogni 5 minuti scatteranno i blocchi degli amatori, che si sono registrati indicando il crono previsto e sono stati quindi posizionati secondo delle fasce che dovrebbero rendere lo svolgimento della gara il più fluido e scorrevole possibile.
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Buona Jungfrau 2017