Si avvicina a grandi passi la sfida con  la Sierre Zinal, la storica corsa in montagna del Canton Vallese giunta alla 44^ Edizione.

Il parterre, come tutti gli anni, presenta nomi di alto livello, sia al maschile quanto al femminile.

Se in questi giorni l’ondata di maltempo proveniente dall’atlantico ha portato basse temperature e persino qualche fiocco che sta cadendo sulla parte alta del percorso, per domenica mattina è previsto un miglioramento e temperature ideali per correre.

Si punterà come sempre al record assoluto di gara, questo l’obiettivo di alcuni fra i pretendenti alla vittoria. Il 2:29’14” siglato nel 2003 da Jonathan Wyatt sui 32 Km con 2200mt + e 1100 – , è sembrato sinora inattaccabile, ma se le condizioni climatiche dovessero presentarsi perfett, non è detto che qualcuno possa riuscire a tentare il colpaccio e portarsi a casa il Jackpot.

La lista maschile degli Elite è come sempre ricca di qualità e sostanza. Il numero 1 spetta di diritto al vincitore della scorsa edizione, il fresco campione del mondo di Lunghe Distanze di corsa in montagna Petro Mamu. Vedremo se l’eritreo avrà recuperato le fatiche di domenica scorsa e “digerito” le ostiche discese che costituiscono il selettivo percorso del Giir di Mont. Un conto aperto con Mamu ce l’avrebbe il ventiseienne britannico Robbie Simpson, battuto nel finale un anno fa sulla direttissima a Zinal, quando ormai pregustava la vittoria della classicissima elvetica. Già, perché la discesa finale, molto ripida e ricca di curve, è stato nelle ultime edizioni lo spauracchio di più d’un atleta che guidava la classifica fino agli ultimi due km. A vestire i panni del “castigamatti” per almeno due edizioni (2014-2015), sua Maestà Kilian Jornet. Il catalano torna sul campo a Zinal dopo un anno di assenza. Nelle ultime due edizioni in cui ha saputo trionfare (su quattro totali), a subire il veemente ritorno di KJ rispettivamente il colombiano William Rodríguez e l’americano Joe Gray, con solo il sudamericano presente al via in questa edizione. Della pattuglia colombiana faranno parte anche Juan Pablo Rangel, Saul Antonio Padua e i fratelli David e Juan Carlos Cardona, con questi ultimi già in grado di calcare il nobile Podio di Zinal in diverse edizioni di un recente passato. Fra gli americani, da tradizione frequentatori e qualche volta trionfatori a Zinal, è atteso il ritorno dell’ex iridato di corsa in montagna Max King, oltre a Andy Wacker.

Petro Mamu (ph.Courthud)

I keniani si presentano competitivi e compatti, con Isaac Kosgei Toroitich, Eric Muthoni, Robert Surum Panin, e soprattutto Geoffrey Gikuni Ndungu, trionfatore domenica scorsa della Thyon Dixence davanti al nostro Chevrier.

Dal Messico è già partita la rincorsa al successore di Ricardo Mejia, quintuplo vincitore della Sierre Zinal, come lui nessuno mai, finora. Al via ci sarà ancora il piccolo grande messicano, che ora di anni ne ha 55, ma grande attenzione meritano Israel Morales, vice campione del Mondo di corsa in montagna nel 2016, e il quotato Juan Carlos Carera, entrambi attesi all’esame di riparazione dopo l’opaca prestazione di quindici giorni fa ai mondiali “classic” di Premana.

I padroni di casa elvetici saranno in partenza con i loro pezzi da novanta, l’esperto Marc Lauenstein, vincitore a Zinal nel 2012, Cesar Costa, ma soprattutto Martin Anthamatten, uno degli scalatori più in forma del momento, vincitore al Red Bull 3K Vertical. Rossocrociati di lusso anche i fratelli Lustemberg, Daniel e Stefan, oltre al campione dello skialp Marti Werner. Debutterà anche il “cavallino” Pascal Buchs, ventenne di Neuschatel, ottimo quarto alla Thyon Dixence dello scorso weekend.

I cugini francesi presentano l’ex iridato di Trail, Sylvain Court. Al suo fianco Cédric Fleureton, Thibault Baronian e lo skyrunner Adrién Michaud.

Speranze azzurre legate al “veterano” Marco De Gasperi, alla sua settima “Zinal”, giunto sulle alture del Vallese per accompagnare un gruppo di Junior di belle speranze dell’Atletica Alta Valtellina, i quali gareggeranno sul percorso di 19km con +600mt e -1100mt. Altri italiani di rilievo al via gli ossolani Christian Minoggio e Rolando Piana.

Gara Donne

fari puntati obbligatoriamente sulla detentrice del titolo, la tedesca Michelle Maier, ma le pretendenti sono davvero tante. Partiamo facile con due neo campionesse del mondo, ci saranno infatti sia Lucy Wambui Murigi, regina di Zinal nel 2015 ma soprattutto dominatrice del classic di Premana 15 giorni or sono, non mancherà anche la medaglia d’oro mondiale lunghe distanze, l’italiana Silvia Rampazzo.

Altri tre nomi di sicure protagoniste: Forsberg, Kaspersen, Orgue. Un trio che mette davvero paura.

Ma quella femminile è, se possibile, una marea senza fine di campioni anche più imponente di quella maschile, e allora via con altri botti: la british Sarah Tunstall argento europeo e bronzo mondiale in carica, le misteriose nepalesi Rojina Bhandari e Purna Neupane, le francesi Amandine Ferrato, Celine Jeannier, Celine Lafaye e Celia Chiron, le colombiane Angie Padilla e Angie Nocua, Victoria Kreuzer e la nostra Gloria Giudici (Freezone), un’esperienza tutta da vivere per la piccola maratoneta di Appiano Gentile che lo scorso anno qui festeggiò da tifosa il 3° posto del suo Francesco Puppi.

Gloria Giudici