Uno scenario emozionante ed un pubblico mai (sottolineiamo MAI) visto nel mountainrunning mondiale, hanno salutato questa mattina a Premana l’atteso primo atto del doppio appuntamento iridato. Avversari fortissimi, una comprensibile pressione ed una serie di emozioni contrastanti hanno chiamato gli azzurri a fare i conti con una giornata difficile, resa dolce ed esaltante dalla spinta del pubblico.
Gara Junior Men – Capolavoro Pattis
Daniel Pattis bissa l’argento europeo e dimostra una continuità di rendimento ad alto livello che ne fa senza dubbio il prospetto al momento più interessante per il futuro del mountain running azzurro. Il rumeno Bularda che all’europeo lo aveva preceduto è scivolato fino all’ottavo posto, Daniel no, è ancora lì al termine di una gara gestita col piglio del veterano, partenza decisa ma senza strafare, seconda parte tutta in attacco come unico inseguitore del vincitore Oscar Chelimo. L’ultima parte della durissima salita, con il muro di Pezza Praa, serve all’altoatesino per sfilarsi di dosso i favoriti della vigilia: il rumeno Rusu e l’altro ugandese Ayeko. Sul traguardo è argento per Daniel, con meno di un minuto di ritardo dal vincitore; bronzo a sorpresa per l’americano Talon Hull. Gli azzurrini strappano un bronzo a squadre frutto oltre all’impresa di Pattis del l’11° di Andrea Prandi e del 12° di Andrea Rostan, Non porta punti ma è positva la prima magli azzurra di Stefano Martinelli, 15°
JM Flash Ranking
1 Chelimo Oscar – UGA – 26’46”
2 Pattis Daniel – ITA- 27’42”
3 Hull Talon – USA – 28’01”
4 Rusu Dorin – ROU – 28’25”
5 Ayeko Anthony – UGA – 28’27”
11 Prandi Andrea – ITA – 28’58”
12 Rostan Andrea – ITA – 29’16”
15 Martinelli Stefano – ITA – 29’47”
JM Team Ranking
1 ROMANIA 13 pti
2 UGANDA 22 pti
3 ITALIA 25 pti
Gara Junior Women – Azzurrine di bronzo a sorpresa
Mentre continuava la cavalcata trionfale per i colori ugandesi, le nostre azzurrine tra mille difficoltà e colpi di scena, regalavano la medaglia forse più inattesa della giornata. Risper Chebet, ugandese del ’99 firma una gara ai limiti della perfezione controllando di fatto le avversarie più agguerrite, capeggiate dalla turca Bahar Atalay e dalla statunitense Lauren Gregory, rispettivamente argento e bronzo sul traguardo di via Roma. Per i nostri colori tante speranze nella prima parte di gara della bellunese trapiantata in Valle d’Aosta, Gaia Colli, vittima però nella discesa finale di una sfortunata caduta che l’ha relegata al 14° posto. Fortuna per noi l’ottima gara tutta coraggio e sostanza di Paola Varano (9^), e di Linda Palumbo (10^) che regalano alla nostra squadra un bronzo che vale oro. La 4^ azzurrina, Anna Frigerio, chiude 30^.
JM Flash Ranking
1 Chebet Risper – UGA – 31’46”
2 Atalay Bahar – TUR – 33’02”
3 Gregory Lauren – USA – 33’33”
4 Hecico Alesia – ROU – 33’35”
5 Doroftei Gabriela – ROU – 34’44”
9 Varano Paola – ITA – 34’50”
10 Palumbo Linda – ITA – 35’09”
14 Colli Gaia – ITA – 35’44”
30 Frigerio Anna – ITA – 38’11”
JM Team Ranking
1 ROMANIA 24 pti
2 USA 30 pti
3 ITALIA 33 pti
Gara Senior Women
La gara più combattuta, più incerta, e dove forse il gap con l’africa meno si è avvertito. Con tutta la rabbia di non poter schierare al via la propria capitana Valentina Belotti, le ragazze azzurre si sono gettate coraggiosamente nella mischia fin dalle prime battute.
Davanti è stata battaglia senza quartiere tra le grandi attese, l’austriaca Andrea Mayr a guidare il trenino delle migliori al primo passaggio a Pezza Praa, con lei rimanevano l’elvetica neo regina d’Europa Maude Mathys, la kenyana Lucy Murigi e leggermente staccata la britannica Sarah Tunstall. Gaggi la migliore delle nostre in questa fase, segnalata intorno alla 8^ posizione.
Al passaggio di meta gara, con il transito sotto l’arco di arrivo ed il tifo assordante di Premana, Lucy Murigi spiccava il volo e dopo aver passato la Mayr già nella discesa, andava all’attacco del giro finale con ampie chances di vittoria.
Mayr e Mathys appaiate al 2° e 3° posto davano vita ad un duello infuocato, quasi subito dopo il passaggio su via Roma l’austriaca sei volte iridata rompeva gli indugi ed attaccava la diretta avversaria staccandola inesorabilmente e provando ad andare sulle tracce della battistrada. Era crisi per la Mathys che ben presto veniva agganciata e passata anche dalla Tunstall e dalla piccola americana Allie Mclaughlin. Nelle posizioni d’elite si rifaceva sotto anche la francese campionessa del mondo di trail running in carica Adeline Roche. Di pura volontà le nostre azzurre, con Gaggi intorno alla 7^ posizione tallonata da una Sara Bottarelli però entrata in crisi profonda. La discesa finale decretava il trionfo di Lucy Wambui Murigi, dominatrice di una gara stellare dove anche le atlete non africane hanno regalato sprazzi davvero spettacolari, e spettacolare è il termine giusto oggi per una sontuosa Andrea Mayr, ancora una volta a medaglia, argento mondiale su un percorso up&down… senza fine davvero!
Bronzo di extra lusso per Sarah Tunstall, che legittima cosi in pieno l’argento di Kamnik e continua una stagione eccellente. Con una difesa strenua nell’ultima parte risorge anche Maude Mathys che limita i danni e porta a casa la 4^ posizione.
Per l’Italia è sofferenza vera, coronata con l’argento della tenacia e del gruppo: Alice Gaggi 7^ , Ivana Iozzia 11^ e 14^ Sara Bottarelli, loro senza la sfortunata Roberta Ciappini, ritirata, protagoniste di un finale dalle diverse sensazioni: un calvario per Sara, una rimonta d’esperienza per Ivana, la consapevolezza di essere lì, appena dietro le grandissime, per Alice. È medaglia, e tanto basta per fare festa.
SW Flash Ranking
1 Murigi Lucy – KEN – 1h01’26”
2 Mayr Andrea – AUT – 1h02’44”
3 Tunstall Sarah – GBR – 1h04’16”
4 Mathys Maude – SUI – 1h06’02”
5 Mclaughlin Allie – USA – 1h06’06”
6 Roche Adeline – FRA – 1h06’13”
7 Gaggi Alice – ITA – 1h07’12”
8 Bracy Addie – USA – 1h07’46”
9 Marsanova Lucie – CZE – 1h08’42”
10 Schorna Pavla – CZE – 1h08’53”
11 Iozzia Ivana – ITA – 1h09’00”
14 Bottarelli Sara – ITA – 1h10’01”
RIT Ciappini Roberta – ITA –
SW Team Ranking
1 USA 26 pti
2 ITA 32 pti
3 CZE 41 pti
Gara Senior Men
Onda nera, questa era la paura, questa è stata la realtà. Forti, anzi fortissimi i portacolori della squadra ugandese che a dispetto di un percorso ben differente rispetto alle precedenti edizioni da loro dominate (soprattutto Polonia 2013 e Casette 2014) non ha saputo limitarne lo strapotere.
Lo start registrava ad ogni modo l’attacco stupendo, quanto chiaramente dettato da un’enfasi emotiva particolare sospinta dal grandissimo pubblico, di Bernard Dematteis che sulla prima parte della salita provava a stanare subito gli avversari.
Al passaggio del GPM di Pezza Praa lo spartito era però incanalato nettamente sulle corde delle gazzelle ugandesi guidate all’attacco dalla coppia Ayeko e Musobo con il campione uscente Joe Gray ostinatamente aggrappato alle ultime speranze di resistenza sull’azione da dietro di Kiplangat.
Al passaggio di meta gara in via Roma posizioni che andavano definendosi con Kiplangat che metteva nel mirino i due compagni di squadra all’attacco. Il ritardo rimaneva di 30” ma dietro si formava una voragine con Mamu e Gray primi degli inseguitori davanti a Bernard Dematteis, un rimontante Xavier Chevrier, l’americano Patrick Smyth e Cesare Maestri.
La seconda salita assumeva toni drammatici anche per il gran caldo che falcidiava le energie dei contendenti, impegnati su ritmi davvero impressionanti.
Kiplangat riprendeva Musobo ed Ayeko, con quest’ultimo che tentava l’allungo decisivo per la vittoria.
La discesa finale registrava però la rimonta vincente di Victor Kiplangat che sul traguardo si presentava in solitudine con una ventina di secondi su Ayeko. Oro e Argento mondiale junior del 2016 si confermavano anche nella categoria regina, seppur a posizioni invertite: Kiplangat campione tra i senior a meno di 18 anni (è nato nel 1999!), Joel Ayeko d’argento e Fred Musobo di bronzo.
Con un livello del genere i piazzamenti a ridosso del podio divenivano ambiti quanto testimoni di un livello davvero impressionante: Joe Gray abdicava con l’onore delle armi, lui 4° e primo non africano confermava un biennio da assoluto protagonista, Petro Mamu al 5° è il simbolo di una gara stellare in cui anche il 6° di Xavier Chevrier ed il 7° di Berny Dematteis brillano della luce di un’impresa che va al di la del piazzamento numerico.
A chiudere la top ten l’8° di Patrick Smyth ed il ritorno di due leoni del mountain running quali lo scozzese Andrew Douglas ed il kenyano Robert Panin Surum.
Finale difficile per Cesare Maestri che vittima di un attacco di asma ripiegava concludendo 13°, passato nel finale dalla volata travolgente di Martin Dematteis che sigilla il nostro argento nella classifica per nazioni.
Due bronzi e due argenti a squadre, nel giorno dell’esordio del nuovo conteggio, in cui solo 3 su 4 portavano i punti necessari alla classifica molti ci attendevano al varco per suonarci il “de profundis”. Non è andata cosi, ad un mondiale contraddistinto dal livello forse più alto di sempre sventola ancora altissima, sul podio iridato, la bandiera italiana.
Abbiamo ammirato un gruppo vero di grandi atleti e di ottime persone. Uomini e donne che hanno saputo fare squadra, soffrire per la maglia e gestire in alcuni casi la classica giornata in chiaro scuro, permetteteci di essere orgogliosi di loro.
Franco, queste medaglie sono per te!
SM Flash Ranking
1 Kiplangat Victor – UGA – 52’31”
2 Ayeko Joel – UGA – 52’50”
3 Musobo Fred – UGA – 53’56”
4 Gray Jospeh – USA – 55’35”
5 Mamu Petro – ERI – 55’45”
6 Chevrier Xavier – ITA – 55’47”
7 Dematteis Bernard – ITA – 56’04”
8 Smyth Patrick – USA – 57’19”
9 Douglas Andrew – GBR – 57’32”
10 Panin Surum Robert – Ken – 57’39”
12 Dematteis Martin – ITA – 57’58”
13 Maestri Cesare – ITA – 58’14”
SW Team Ranking
1 UGA 6 pti
2 ITA 25 pti
3 USA 34 pti
Classifiche complete – full results:
Premana (Lc) Campionato mondiale corsa in montagna. Full results