6 luglio 2017 – Antivigilia di #eurokamnik2017 , europeo atteso ed a suo modo inedito, collocato come da tradizione nella prima decade di Luglio, ma mai cosi a ridosso di un mondiale la cui elettricità divampa già nella fantasia di tifosi ed addetti ai lavori.
Europeo di sola salita ed allora Norvegia come Svizzera ed Austria osservate specialissime nei panni di sfidanti delle “solite” Francia, Gran Bretagna e Italia, con la Turchia a sparigliare il campo con i suoi giovani imbattibili e lo spauracchio Arslan. Ma c’è molto altro ancora: dall’attesa per il ceco Janu giunto all’esame di maturità alla primissima volta di un figlio d’arte, che evoca amarcord per noi dolcissimi.
Si corre su un percorso già teatro di un mondiale, quello del 2010, che segnò un livello tecnico probabilmente mai visto. Un percorso duro che prevede per i Senior Uomini quasi 1300 metri di D+ e che impone il Km di dislivello anche a Senior Donne e Junior Uomini:
Ecco la Preview di corsainmontagna.it per Kamnik:
Senior Donne – gara attesissima e dal sicuro appeal tecnico. Nel 2010 al mondiale sul Veljka Planina assistemmo allo scontro titanico Mayr-Straehl-Belotti, roba da intenditori. Se possibile questa volta il piatto sarà anche più ricco. Favori, obbligati, per Andrea Mayr come sempre, ma attenzione a Mathys Maude, la scialpinista svizzera tornata a livelli stellari (prova surreale di recente alla Neirivue-Moleson dove ha chiuso 8^ assoluta in un parterre maschile internazionale) e già quarta ai Mondiali di Casette di Massa nel 2014.
Nelle prime uscite stagionali la Mayr sinora non ha fatto i soliti sfracelli, vincendo comunque col pilota automatico a Bludenz in Coppa del Mondo.
Poi, lei come sempre: Valentina Belotti, che su questo tracciato nel mondiale 2010 ha corso una delle sue gare più belle in carriera. A 2k dall’arrivo, spinta alle spalle dalla Strahl, aveva anche agganciato la Mayr, una sorta di attentato di lesa maestà…
Tra le altre sicuramente occhio alla nostra Alice Gaggi che ha l’up&down di Premana nel mirino ma alla superclassica del Grand Ballon ha dimostrato di essere in grande crescita anche sulla sola salita, e Sara Bottarelli che ha smaltito l’infortunio che le ha compromesso aprile e maggio ed ora reclama le luci della ribalta dopo la scorsa stagione, per lei ai limiti della perfezione. La squadra azzurra deve difendere il titolo a squadre e per farlo sara fondamentale il contributo di Samantha Galassi, che questa maglia l’ha cercata e l’ha ottenuta con una tenacia che in gara servirà ancora.
Grande attenzione alla Francia che potrebbe fare la sorpresa sul podio: recupera due atlete che hanno corso i Mondiali di Trail a Badia Prataglia: Lucie Jamsin, ottava, e soprattutto Adeline Roche, ovvero la campionessa mondiale 2017 di Trail Running e già ottima interprete della maratona. Poi Sarah Tunstall (GBR) e la giovane Sarah Kistner (Ger), campionessa mondiale juniores nel 2016 ed europea nel 2015 a Porto Moniz.
Last but not least, due nomi importanti per background e solidità: Elie Anne Dvergsdal (Nor), argento a Madeira 2015 e Silvia Schwaiger (Svk), quinta ad Arco 2016 – sesta a Sapareva Banya 2016 , atleta di grande duttilità che non le fa disdegnare talvolta anche le lunghe distanze.
Senior Uomini – E’ un Italia a 4 punte: atleti con caratteristiche anche un poco diverse, ma tutti in grado di dire la loro sino in fondo. Puppi, Baldaccini, Maestri e Chevrier, ovvero un mix tra il cuore, la tenacia, il talento e la classe di 4 atleti complementari e dalla grande caratura umana. Stanno bene, ad eccezione di Chevrier che nell’ultima settimana ha dovuto ripiegare sulla via sempre imprevedibile della rieducazione attiva dopo un piccolo fastidio muscolare che aveva per un attimo fatto temere il peggio. Per il valdostano in forza alle Valli Bergamasche di Leffe è il primo europeo praticamente da Capitano, si è rimesso in piedi a tempo di record e siamo certi non farà mancare il suo ineguagliabile contributo alla causa azzurra.
E’ un europeo per certi versi inedito quello della categoria regina, senza i gemelli Dematteis, senza Robbie Simpson, mai così aperto il confronto: favoritissimo il turco Ahmet Arslan, sempre e comunque, Johan Bugge (Nor) aveva entusiasmato nel 2015 (Porto Moniz), poi bloccato nel 2016 da infortunio, ma dato in ottima condizione dal connazionale Sondre Moen, il primatista nazionale di maratona.
La corona britannica si affida ad Andrew Douglas (winner Coppa del Mondo 2015, 4° ad Arco 2016, 2° al FlettaTrail 2016 dietro solo a Mamu e davanti a Dematteis, Maestri e compagnia cantante), ma anche Chris Smith (vincitore della Snowdon 2016).
E poi c’è il caso Jan Janu: “the future” per il 2° anno consecutivo ha passato la primavera a far balenare i lampi di un talento devastante, a livello internazionale per lui ci sono il 6° di Arco 2016 e l’11° di Betws 2015, ora è tempo di calare l’asso se vuole essere preso sul serio.
La Cekia è comunque squadra quadrata, l’eterno Robert Krupicka non è mai in gita premio, occhio.
Francia sempre tosta, guidata dai veterani Emmanuel Meyssat e Julien Rancon: il primo, lo scorso anno a Sapareva, protagonista di gara d’assalto, venne passato dai nostri migliori solo nel finale.
Qualche fiches anche su Manuel Innerhofer (Aut/1995), già bronzo a Gap 2014 tra gli junior e vicino al nostro Francesco Puppi in coppa del Mondo a Bludenz, poi un altro Norge, già campione europeo junior nel 2015 e uomo delle sky (già secondo a Canazei): Stian Overgaard Aarvik.
Detto di Arslan, chiudiamo con altri due turchi, più giovani del capitano: Bozkurt e Karagoz, hanno vinto di tutto da juniores, quando stradominavano la categoria, ora la faccenda cambia ma non saremmo cosi certi che usciranno ridimensionati dal confronto coi “grandi”.
Juniores Uomini –
Casa Italia: Al netto degli esami di maturità, qualche speranza c’è. Di Daniel Pattis si conosce il valore, ed il 6° posto mondiale nel 2016 (3° degli europei dietro solo a Ugandesi e coppia di turchi) lo testimonia. Poi Andrea Rostan ed Andrea Prandi, coppia solida e in continua crescita, oltre al figlio d’arte Matteo Bonzi, partito come ciclista e ora sulle orme di papà Faustino, una vera leggenda del mountain running mondiale, senza se e senza ma.
Ma per i veri favoriti, sebbene abbiano perso appunto Bozkurt e Karagoz, stiamo ancora saldamente in casa Turchia.
Junior Donne: difficile pensare di replicare lo storico argento del 2016, ma Marta Menditto (azzurrina dal triathlon), Gaia Colli (cresciuta tra le fila del Caprioli San Vito) e Paola Varano (ritorno in nazionale di un’ossolana) hanno dimostrato in raduno di aver trovato affiatamento e di non lesinare entusiasmo e grinta.
Il team sarà poi completato da Anna Frigerio, chiamata a sostituire Linda Palumbo, che sarà in gara agli Europei di Grosseto sui 3000 siepi. Per le azzurrine più di una speranza di far bene…
Sulle favorite individuali siamo con Heidi Davies (GBR), terza ad Arco 2016, battuta in volata dalla nostra Giulia Zanne, occhio poi a Barbora Havlickova (Cze) che è appena stata seconda a Gagliano del Capo tra le under 18 alle spalle di Nadia Battocletti, dove terza è stata la rumena Alexia Hecico, anche lei allo start in slovenia.
Turchia qui molto su di giri e volenterosa di vendicare la piccola debacle registrata in Puglia, mentre altro nome da segnarsi in taccuino è quello della “norge” Julie Marie Larsen.
Questo in brevissimo il programma degli avvenimenti salienti:
venerdi, 7 Luglio 2017
15:00 Conferenza Stampa
16:00 Meeting Tecnico
18:00 Cerimonia di Apertura al Kamnik athletic stadium
Sabato, 8 Luglio 2017
7:30 Start Open Race
10:00 Start Junior Women
10:00 Start Junior Men
10:45 Start Senior Women
11:15 Start Senior Men
18:00 Cerimonia di Premiazione presso Eko Resort
Seguite i nostri social: Facebook e Twitter per aggiornamenti live, e qui su www.corsainmontagna.it troverete poi tutto il resoconto dell’avventura europea 2017.