Nella settimana che ci accompagna alla sfida continentale sul Veljka Planina riavvolgiamo velocemente il nastro e diamo uno sguardo alla storia degli europei in sola salita.
Europeo numero 22 per gli almanacchi, 16° se invece chiamiamo in causa il “labelling ufficiale” di Championship ed il riconoscimento European Athletics, entrato in vigore da Madeira 2002 con l’intervento in primissima persona del massimo organo atletico d’Europa, che ha scansato fisicamente la WMRA da tutti gli aspetti organizzativi ed economici (cosi come ancora non è avvenuto per il Mondiale, per la cronaca).
Sabato 8 Luglio un villaggio di pastori e malgari situato in un scenario molto suggestivo sulle alpi della Savinja, nella regione Slovena della Carniola superiore, accoglierà i migliori Mountain Runners Europei per decretare i Campioni continentali 2017 della specialità.
E’ sfida di sola salita, come l’alternanza con la kermesse iridata impone, ed allora in attesa del “mondiale dei mondiali” di Premana, ed ancor prima della battaglia che ci attende sabato mattina, volgiamo lo sguardo indietro, per correre con la memoria alla piccola “historia” degli Euro-uphill disputati dal 1995 ad oggi.
TRADITION
I nostri followers più attenti ed assidui ritroveranno in queste righe un concetto espresso molte volte in sede di presentazione dei grandi eventi internazionali, mondiale o europeo in sola salita significano prima di tutto una cosa: ci sono i nordici e ci sono per vincere, ci sono Svizzera, Germania ed Austria con le squadre migliori, c’è da fare prima di tutto i conti con la tradizione con la T maiuscola che custodisce il concepimento del Mountain Running Moderno, nato con l’imprinting di far della scalata e della salita alle sommità montane una competizione sportiva.
Ed allora è abbastanza naturale trovare nell’albo d’oro della primissima edizione dell’allora “European Trophy” i nomi dell’austriaco Helmut Schmuck e dell’elvetica Eroica Spiess, vincitori nella francese Valleraugue che tenne a battesimo la rassegna.
Il doppio tour in Austria, con Ebensee ’97 e Bad Kleinkirchen ’99 per la doppietta di Schmuck e Spiess e la prima volta del nostro Antonio Molinari e della polacca Zatorska.
Molinari saprà ripertersi due anni più tardi, nella slovena Cerklje che saluterà invece al femminile il primo titolo (di due) per la russa Svetlana Demidenko. Il primo “only-up” europeo targato European Athletics arriva nel 2003, è il Monte Bondone di Trento la cornice del trionfo dell’Agordino Marco Gaiardo che con una progressione delle sue mette in fila l’eterno Schmuck ed un giovane Robert Krupicka, oggi nei panni di veteranissimo capitano della squadra Ceka e che sarà in gara a Kamnik Sabato prossimo !!
Al femminile indimenticabile numero dello scricciolo belga Catherine Lallemand, emersa a sorpresa dalle piste del Bondone nel giorno del trionfo designato della scozzese Angela Mudge, che dovrà invece vestire nuovamente i panni di eterna piazzata, davanti peraltro alla nostra Antonella Confortola, ai tempi nel pieno della carriera da fondista che la porterà fino al Bronzo Olimpico nella staffetta di Torino 2006.
Il 2005 e l’europeo corso nella classica del Grossglockner laureano a sorpresa l’austriaco Heinzle che batte Schiessl e De Gasperi detentore del titolo colto l’anno precedente sull’up&down di Korbielow e veramente vicino al double. Al femminile una data storica, perché è proprio nel 2005 che inizia l’epopea stratosferica di Andrea Mayr. Ne arriveranno altri 3 per lei negli anni successivi (oltre a 6 Mondiali !) inclusi gli only up di Borovets 2013 e di Porto Moniz 2015, cioè gli ultimi due in senso temporale, mezzo avviso alle avversarie è già di fatto spedito.
Altra data storica è quella del 2007, la prima volta di una norvegese, con la maratoneta Anita Evertsen, ma soprattutto la prima volta di un Turco, e che Turco: a Cauterets, sui pirenei francesi, si laurea campione d’Europa Ahmet Arslan e nessuno immagina che per altri 5 anni nessuno saprà opporsi al “sultanino”, non certo lo immaginano i nostri De Gasperi e Gaiardo, che finiscono alle sue spalle e continueranno a farlo accompagnati dai compagni di squadra in maglia azzurra fino alla redenzione di Borovets 2013 griffata Bernard Dematteis. Sono anni comunque molto positivi per i nostri colori, Arslan vince la medaglia individuale ma a squadre la coppa più prestigiosa è regolarmente nostra anche quando, Telfes 2009, si rischia addirittura la rissa alle premiazioni per qualche esuberanza dei tifosi turchi visibilmente sovra eccitati, o quando a Pamukkale 2012 mezza squadra azzurra è messa KO da un misterioso virus intestinale a causa di carne di coniglio avariata servita in hotel alla vigilia.
Storie di un mountain running “ruggente” che andava consolidandosi sulla scena europea anche grazie alle prime edizioni, dal 2007 in poi, aperte alle categorie Under 20 e che registravano i primi passi internazionali di alcuni talenti destinati a ruoli da protagonista anche nell’edizione che ci apprestiamo a vivere sabato in Slovenia, come quelli dei nostri Xavier Chevrier, argento a Telfes 2009, di un Alex Baldaccini 7° a Cauterets 2007 e poi protagonista di storia curiosa quando venne convocato in fretta e furia per Bursa 2011 dove fu sorprendente 5° all’esordio azzurro da Senior, o ancora di Cesare Maestri 13° a Bursa 2011 e poi 7° l’anno dopo a Pamukkale.
Come dire…. prove tecniche, ce lo auguriamo, di future imprese.
L’albo d’oro individuale degli Europei di Corsa in Montagna
(in grassetto le edizioni con prova di sola salita)
#roadtokamnik #eurokamnik2017 #mountainrunning #EMRC2017