Con la Stava Mountain Race di domenica 25 giugno ci si immette su una strada senza ritorno verso il Mondiale dei Mondiali in programma a Premana (LC) il 6 agosto.

Il Giir di Mont scriverà la storia della corsa in montagna mondiale, suggellando un percorso che ha portato la spettacolare gara Premanese sullo stesso piano delle grandi corse alpine internazionali.

Il nostro bollettino, alla vigilia della prova di selezione per la squadra azzurra e ad 1 mese e mezzo dallo sparo dello starter.

Di @skola14

24,5 k e 1700 metri “up” su un percorso rinnovato ma sempre molto tecnico, questo sarà il banco di prova rappresentato dalla Stava Mountain Race 2017 a Tesero, in Val di Fiemme (TN), valida come prova di selezione per la squadra azzurra che il prossimo 6 agosto dovrà fare gli onori di casa ai Campionati del Mondo di Corsa in Montagna Lunghe Distanze, di scena al Giir di Mont di Premana (LC).

Un’immagine di Ionut Zinca alla Stava 2012 (archivio)

“Mondiale dei Mondiali” qualcuno (noi, ci riconoscano il conio una volta tanto) lo ha chiamato, “The Last Dance” potremmo anche aggiungere, perché la riorganizzazione del sistema Outdoor Running a livello mondiale con l’ingresso a pieno regime del Trail nelle logiche IAAF potrebbe portare presto ad una sorta di fusione tra queste due rassegne iridate. Se cosi fosse il GDM 2017 assumerebbe ancor più quel senso di gara epocale, epica, già mitica che riveste di diritto per le sue peculiarità tecniche, il suo contorno organizzativo, la sua storia.

PREMANA CON LE GRANDI – pillole di storia “long”

Varato nel 2004 come “challenge”, il “mondiale lungo” ha spaziato da subito sui teatri della tradizione Alpina, perché questo è, principalmente: il mondiale della tradizione. Legato a gare che esistono da decenni, si corre e si è corso non su percorsi studiati ad hoc o proposti saltuariamente come accade nel classic, ma bensì su tracciati di gare leggendarie che erano in molti casi precedenti all’avvento delle Federazioni e delle regolamentazioni. Cosi allora Sierre-Zinal, Trophee du Grand Vignemale Cauteret, Jungfrau Marathon, Zermatt Marathon, 3Pikes, Karkonoski Marathon, Pikes Peak Ascent, Gorski Marathon… nomi che dicono tutto e che dalle Alpi Svizzere a quelle Slovene passando per i Pirenei, le suggestive lande del Peak District Inglese, le spettacolari vette del Colorado e le selvagge pietraie e foreste Polacche hanno accumulato leggenda per oltre mezzo secolo regalando poi a turno l’ospitata alla sfida per la corona “mondiale” della corsa in montagna.

Il passaggio al “Championship” , con l’accreditamento ufficiale delle squadre nazionali e l’uscita dalla formula “open” ha registrato un innalzamento del livello, soprattutto organizzativo.

Helmut Schiessl e Ricardo Mejia (qui impegnati alla Skyrace Valmalenco-Valposchiavo) furono protagonisti di una storica sfida mondiale long alla Sierre Zinal 2004

Zklarska Porèba e Zermatt prima, Pikes Peak e Podbrdo poi i capitoli che hanno sancito negli ultimi 4 appuntamenti questa nuova dimensione delle competizioni iridate ufficiali. In definitiva il Giir di Mont non fa che entrare in un novero di competizioni di cui non solo è degno, ma probabilmente anche meritevole dello scettro di capofila. Se sarà l’ultimo ballo prima della fusione col mondiale di Trail, come alcuni sibili auspicano, sarà solenne.

Il trionfo mondiale di Antonella Confortola alla Karkonoski Marathon 2013

ATTACCO GLOBALE

Quello che è certo è che tecnicamente assisteremo ad un mondiale valido e ricco di spunti, soprattutto un mondiale vero, dove gli atleti più forti si sfideranno.

Oltre 20 nazionali hanno già confermato la propria presenza, tra esse le più forti e quelle con maggiore tradizione. Su tutte è ovviamente doveroso rilevare come sia i detentori del titolo 2016: l’Italiano Alessandro Rambaldini e la britannica Annie Conway, sia i detentori del record del Giir di Mont: l’eritreo Petro Mamu e l’americana Kasie Enman, saranno regolarmente al via della competizione iridata. Non è davvero cosa da poco.

Come non è da poco ricordare che dietro vi sono schierate le nazionali al completo di Italia, Rep. Ceka, USA, Gran Bretagna e Slovenia, da sempre principali attrici di questa kermesse, mentre potenze africane come Uganda e Kenya potrebbero clamorosamente inviare almeno un portacolori.

Zermatt 2015, il podio mondiale (sx to dx: Wacker-Vaccina-Puppi)

Lo sguardo veloce in casa d’altri ha portato nelle recenti settimane alle seguenti conferme per due delle nostre avversarie più accreditate:

TEAM GB

Gara di Selezione: Three Peaks (North Yorkshire)

Senior men

Karl Gray

Chris Holdsworth (Chris Singleton)

Tom Owens

Murray Strain

Jack Wood

Senior women

Annie Conway (world champion 2016)

Nichola Jackson

Charlotte Morgan

Victoria Wilkinson

 

TEAM USA

gare di selezione: Mondiale 2016, Gorski Marathon Podbrdo (SLO), Flagstaff Skyrace (Arizona), Moab Trail Marathon (Utah)

Senior men

Matt Daniels

Cole Watson

Andy Wacker (Bronzo a Pikes Peak 2014, Argento a Zermatt 2015)

Mario Mendoza

Tayte Pollmann

Senior women

Kasie Enman (Classic World Champion 2011)

Kristi Knecht

Daniella Moreno

Addie Bracy

Anita Ortiz

 

Ma molto altro si muove, il Canada ad esempio che ha già svolto i propri trials nell’ambito della North Face Dirty Feet Kal Park 50 o la Rep. Ceka, che capitanata dal veterano Robert Krupicka presenterà un team maschile come sempre temibile e solido: ci sono oltre a “Krupi” anche Ondrej Fejfar, Milan Janata e soprattutto l’interessantissimo ed atteso talento Jan Janu. Segnalate nelle pre-registrations anche la Polonia, la Germania e la Slovenia, quest’ultima probabilmente forte dei bronzi mondiali in carica Mitjia Kosovelj e Lucija Krkoc.

Petro Mamu (ph.Courthud)

Alacremente al lavoro sul fronte della politica sportiva internazionale per capire i movimenti in corso, i nostri inviati ci hanno per ora riportato come cosa praticamente fatta per PETRO MAMU, il “bum-bum dinamite” eritreo inizialmente dato out per la latitanza della propria Federazione, sarà invece quasi sicuramente a Premana 2017 su ambedue le distanze, una notizia bomba che se confermata dai fatti regalerà un proscenio che nessun mondiale si è potuto permettere.

Mamu “l’ha già spiegata” anche a Premana per la cronaca, quando nel 2015 ha ritoccato il record del nuovo percorso del Giir di Mont, in auge lo ricordiamo dall’edizione 2012, scalzando dagli albi un certo Kilian Jornet e scrivendo un 3h06’00” che rimane qualcosa di inavvicinabile nel giudizio degli addetti ai lavori.

Mostruoso è pure l’altro best time della gara, quello femminile stabilito da Kasie Enman nel 2012 con un 3h45’50” da panico vero. L’americana, tra l’altro vincitrice nella sua storia anche del mondiale classic (2011 in Albania) non sarà la sola detentrice del titolo in gara al Giir mondiale, dalla Romania si sta facendo quanto necessario perché sia sulla linea di partenza anche Denisa Dragomir, qui vincitrice nel 2015 e 2 volte campionessa d’Europa di Corsa in Montagna Juniores nel classic.

Kasie Enman nel giorno del suo trionfo a Premana

ITALIANS DO IT BETTER

Ma se questo pezzo si apriva parlando di Stava e delle imminenti qualifiche per i candidati azzurri, non può che chiudersi facendo il punto, a 39 giorni esatti dal Mondiale, proprio sugli scenari in Casa Italia.

Alessandro Rambaldini, campione del mondo lunghe distanze nel 2016 ed Antonella Confortola, lo scorso anno argento e già Campione del Mondo nell’edizione 2013 sono gli atleti preselezionati. Per loro l’onore ma anche l’onere di mantenere una condizione fisica e nervosa adeguata ad onorare al meglio un previlegio conquistato sul campo. Da loro in poi l’orizzonte si apre, regalando agli appassionati un Pre-Stava da vero e proprio “toto mondiale”.

Uomini:

Francesco Puppi è il nome più “Hot” nelle ultime settimane. L’elemento che, dati alla mano, pare offrire le maggiori garanzie su una gara del genere. Per lui parlano il Bronzo Mondiale 2014 alla Zermatt Marathon ed ancor più il 3° posto alla Sierre Zinal 2016. Avvio di stagione convincente quest’anno, con 2° posto al Nasego ed al “suo” Jack Canali oltre ad una grande Bolognano Velo chiusa 6° dietro a Mamu, Douglas ed ai “mostri” del classic italiano. Anche Bludenz, 2^ tappa del grand prix WMRA, lo ha visto unico vero avversario di Mamu, ad ennesima riprova di un talento e di una personalità che non tremano a livello internazionale.

Su Stava piombano però anche elementi di assodato valore come Luca Cagnati e Nicola Spada, il primo deluso, ma con grande onore, dal test della settimana scorsa per il Classic, ed ora anche consapevole di potersi sgravare di qualche dubbio e puntare dritto su una prova più muscolare ma non meno adatta alle sue caratteristiche di runner veloce ma anche potente. Spada è nome da segnarsi per le sue capacità di rigenerarsi e buttarsi nella mischia, un soldato prezioso e che sul ruolo dovrà fare i conti con gente forte ed esperta come Marco Zanoni, Fabio Ruga e Rolando Piana. Capitolo volutamente a parte per Marco Moletto: quello che una volta era etichettato frettolosamente come specialista del km-verticale ha dimostrato coi fatti di aver fatto quello step in avanti ed innalzato il proprio bagaglio tecnico. Il podio al Nasego e successivamente un decoroso 12° alla Bolognano Velo dimostrano tenuta e duttilità. Il fisico per il Giir di Mont c’è, vediamo Stava e poi tiriamo le somme…la curiosità è davvero tanta.

Il team Italia al completo per il mondiale 2016 lunghe distanze in Slovenia. Tanti volti che si ricandidano anche per il 2017 (ph. Menino)

Donne:

Il recente mondiale di Trail ha portato alla ribalta un inedito gruppo di atlete che l’Italia dell’off road running ha scoperto con gioia di possedere. Per tutta la durata delle qualifiche verso la gara toscana i nomi di Silvia Rampazzo, Gloria Giudici e Barbara Bani si sono rincorsi, sovrapposti ed alternati nelle cronache mediatiche. Zegama prima e Badia Prataglia poi, hanno detto che Rampazzo oggi è tra le atlete più competitive e solide al mondo e non c’è motivo per escludere a priori la medaglia di bronzo iridata di Trail 2017 da una possibile maglia azzurra anche per il Mountain Long Distance. Gloria Giudici e Barbara Bani, compagne di club nel team Free Zone, si presentano invece al via in Val Di Fiemme dopo una prima parte di stagione passata a macinare kilometri, se dimostreranno di aver saputo mantenere la condizione le porte della nazionale potrebbero nuovamente schiudersi per la maratoneta di Appiano Gentile e per la “total runner” bresciana. I nomi delle outsiders più accreditate della viglia di Stava sono quelli proprio di una premanese, Chiara Gianola, dall’orobica Lisa Buzzoni e della specialista del trail Lara Mustat.

In chiave di analisi generale al momento possiamo sostenere che le squadre azzurre che stanno prendendo forma appaiono complete ed espressione dell’intero universo outdoor running (Trail-Mountain-Sky-Vertical), se poi si realizzasse il sogno di rivedere anche Marco De Gasperi (6 volte world champion e nel 2016 argento al mondiale lunghe) vestire l’azzurro in quella gara, il Giir di Mont, che gli ha visto ingaggiare due tra i più grandi duelli della storia delle corse in montagna (2010 e 2011, due volte secondo dietro Kilian Jornet dopo sfide indimenticabili) sarebbero moltiplicati all’ennesima potenza i motivi per non perdersi questa edizione.

il Dega in azzurro… (ph. Menino)

Se ci sarà davvero il Dega si potrebbero accantonare, senza remora alcuna, sia il brand “mondiale dei mondiali” sia l’alternativa low profile di “ultimo ballo”, per scomodare direttamente paragoni sul biblico andante.

GIIR DI MONT MONDIALE 2017, pronti a divertirvi sul serio… questo ci sentiamo di promettervelo.

 

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