6 giugno 2017 – Vigilia iridata per Badia Prataglia: si corre sabato 10 giugno, ci siamo praticamente ormai. Le foreste del Casentino e i Campionati Mondiali di Trail, sulla inedita distanza di 49 Km. Format “breve” per la sfida iridata che debutta in Italia, proponendo un confronto che inevitabilmente spalanca anche il quadro dei possibili protagonisti al vertice.  Al via il campione mondiale uscente, lo spagnolo Luis Alberto Hernando, non invece la campionessa in carica, la francese Caroline Chaverot, che ha dirottato altrove i propri principali obiettivi per il 2017.

Luis Alberto Hernando (Spa)

Luis Alberto Hernando (Spa)

Francia e Spagna ancora un volta le Nazioni guida, ma attenzione anche alle ambizioni degli Stati Uniti, mai forse così competitivi nelle precedenti edizioni di una rassegna ancora abbastanza giovane nei suoi precedenti. Italia a caccia di qualche bella soddisfazione, ripartendo dalla non felice edizione del 2016: a Geres, in Portogallo, su distanza più lunga (85 Km) gli azzurri colsero un quinto (uomini) e un ottavo (donne) posto nelle classifiche per Nazioni, mentre il miglior piazzamento della trasferta seppe coglierlo l’altoatesino Georg Piazza, con il suo diciassettesimo posto. Ad Annecy, l’anno precedente, era andata meglio, con il bronzo a squadre delle donne e il quinto posto degli uomini, ma anche in quella occasione nessun azzurro era riuscito a cogliere un piazzamento nella top ten iridata. percorso_Mondiale_TSF_49km Intanto sono 37 le Nazioni partecipanti: dall’Algeria agli Stati Uniti, questo il dettaglio alfabetico del lungo elenco: ALGERIA, ARGENTINA, AUSTRALIA, AUSTRIA, BELGIO, BRASILE, CANADA, COREA DEL SUD, CROAZIA, DANIMARCA, FINLANDIA, FRANCIA, GERMANIA, GIAPPONE, GRAN BRETAGNA, GRECIA, INDIA, IRLANDA, ISLANDA, ITALIA, LETTONIA, LITUANIA, NEPAL, NORVEGIA, NUOVA ZELANDA, OLANDA, POLONIA, PORTOGALLO, REPUBBLICA CECA, SIERRA LEONE, SPAGNA, SVEZIA, SVIZZERA, UCRAINA, UNGHERIA, URUGUAY, USA. Format diverso, si diceva. E spazio allora anche a qualche nome non così noto nel panorama abituale del trail, ma dai trascorsi importanti in ambienti limitrofi, si chiamino essi corsa in montagna o anche lunghe distanze stradali. Tra le fila della Francia, ad esempio, trova spazio l’ex triathleta e poi nazionale di corsa in montagna, Cedric Fleureton, che addirittura si candida a guidare la squadra transalpina verso l’assalto all’oro per Nazioni. Con lui nomi sicuramente più noti al mondo trail, come quelli di Ludovic Pommeret, di Benoit Cori e di Sylvain Court. Ma anche e soprattutto come quello di Nicolas Martin, uomo abituato a confrontarsi su distanze tra loro molto diverse: nel 2016 argento a Geres, ma anche undicesimo qualche mese prima nei Campionati Europei di corsa in montagna ad Arco. Intanto, per non smentirsi e non farsi mancare nulla, alla vigilia di Badia Prataglia, la settimana scorsa ha staccato il pass anche per gli Europei di Kamnink del prossimo 8 luglio…
Cedric Fleureton (foto Union Running World)

Cedric Fleureton (foto Union Running World)

Al femminile, accanto alla già iridata Nathalie Mauclair e ad Anne Lise Rousset, trovano spazio le specialiste della corsa in montagna Celine Lafaye e Lucie Jamsin, così come la già campionessa francese di maratona, Adeline Roche, donna da 2h38’31” sulla distanza. In casa Spagna, fari ovviamente puntati sul campione in carica, Luis Alberto Hernando, che con cura ha preparato questo apppuntamento. Ad inizio maggio la sua visita al tracciato iridato, insieme al “fido” Miguel Angel Heras, altro uomo da seguire con attenzione sabato prossimo. Garcia, Clemente, Villa e Caballero per completare il sestetto iberico, mentre al femminile si conta parecchio sulla verve agonistica di Azara Garcia de los Salmones, argento iridato uscente alle spalle della Chaverot. Gemma Arenas e Anna Comet, insieme a Laia Canes, Cristina Blazquez, Martinez Montserrat e Nuria Dominguez, sono le altre sei donne su cui la Spagna confida per dire la propria nella ormai consueta sfida con la Francia. Stati Uniti poi, in questa prima carrellata. Con Hayden Hawks e Andy Wacker una prima cosa pare certa o quasi: difficile ipotizzare partenza tattica, anzi…fuoco alle polveri sin dal via! Entrambi con un passato di buon peso nel mezzofondo tradizionale (13:51 nei 5000 e 28:53 nei 10.000 per Hawks, 13:41, 28.52 e 1h03’26” sulla mezza maratona per Wacker), entrambi sono pure abituati a tattiche di gara arrembanti, a dispetto sempre e comunque anche del conto salato a loro presentatosi nelle fasi finali di qualche gara passata. Soltanto pochi giorni fa, intanto, Wacker ha conquistato il pass anche per i Mondiali di Premana, insieme a gente del calibro di Joe Gray e Patrick Smith, soltanto per dirne due.
Andy Wacker tra gli azzurri Vaccina e Puppi sul podio iridato di Zermatt nel 2015

Andy Wacker tra gli azzurri Vaccina e Puppi sul podio iridato di Zermatt nel 2015

Mario Mendoza e David Roche a garantire in ogni caso solidi rincalzi, mentre al femminile è Megan Roche la donna da seguire con maggiore attenzione: classe 1990, ama cimentarsi in competizioni che non superino questa distanza e sogna qualcosa d’importante anche tra il mistico fascino delle Foreste Sacre di Badia Prataglia.