20 aprile 2017 – Un inverno dedicato ad inseguire un sogno, assaporato soltanto nell’esordio dell’autunno scorso sulle strade di New York. Bernard Dematteis e la maratona, croce e delizia di un’avventura fortemente voluta dai gemelli più famosi dell’outdoor running mondiale. Delizia certo, perché quando si insegue un sogno e si affronta nuova avventura, si respira sempre, forte eccome, il vento della passione. Croce però anche, perché nel lungo cammino che precede l’appuntamento sognato c’è spazio per tutte le sfaccettature dell’animo umano. Tra entusiasmo e paure, tra sogni da cullare e momenti d’incertezza. E anche, spesso per davvero, qualche intoppo fisico di troppo. Bernard Dematteis La primavera scorsa toccò a Bernard rimanere ai box, mentre Martin debuttava sulle strade di Roma. Questa volta il contrario, con Martin tornato a correre proprio in questi ultimi giorni dopo lungo stop invernale e con Bernard a vivere oggi gli ultimi giorni di attesa prima di poter entrare in gara nella Maratona di Padova, su strade a cui il cuneese prova a chiedere risposte in linea con le sue attese e con il lungo percorso di preparazione. Una vigilia a dire il vero anche un poco travagliata, con qualche piccolo acciacco a disturbare le ultime due settimane di avvicinamento. Ma ora, rintuzzati dubbi e dolori, è tempo di partire e di concentrasi solo su quei 42195 metri che lo attendono tra poco giorni.

Martin all'esordio nella maratona di Roma 2016 (foto Colombo)

Martin all’esordio nella maratona di Roma 2016 (foto Colombo)

Domenica 23 aprile si corre dunque la Padova Marathon e, nei pronostici della vigilia, si torna a parlare di  sfida tra Africa e Italia, come da tradizione per la manifestazione organizzata da Assindustria Sport, che propone sia la maratona (partenza dallo Stadio Euganeo alle 8.45) sia la mezza maratona (il via da Abano Terme alle 10.00).  In più, anche la Stracittadina da 10 chilometri impreziosita dalla presenza di Valeria Straneo, Anna Incerti e Veronica Inglese. Nella prova maschile si prospetta sin dall’inizio gara dal volto africano: il miglior tempo d’iscrizione è quello del keniano David Toniok Cherono, che vanta un primato personale di 2h10:39 e che in carriera ha vinto le maratone di Gerusalemme ed Edimburgo. Dovrà guardarsi dal connazionale Eliud Kibet Too, che si è già imposto a Dublino nel 2014. Arriva dal Kenya anche Michael Njenga Kunyuga, esordiente nella maratona ma capace di correre la mezza sotto l’ora e 3’. Attenzione, poi, a due portacolori del Marocco come Lahcen Mokraji (2h12:29) ormai italiano d’adozione, visto che vive in Lombardia da ormai 15 anni, e Abdelhadi Tyar, secondo a Verona nel 2015, senza contare il primatista senegalese Samba Faye.
Bernard Dematteis qui nel cross di Villa Lagarina (foto Marica Martinelli)

Bernard Dematteis qui nel cross di Villa Lagarina (foto Marica Martinelli)

L’Italia si affida allora a Bernard Dematteis (Corrintime), che ha in animo di provare ad avvicinare il primato di famiglia, ovvero le 2h18.20 corse esattamente un anno fa da Martin nella maratona di Roma. L’ipotesi è provare a partire su di un ritmo di un poco inferiore ai 3’20” al Km: poi, strada facendo, si vedrà… Al femminile, fari puntati invece sulle azzurre, con la sfida tra Federica Dal Ri (Esercito), che l’anno scorso, al debutto sui 42 chilometri, proprio a Padova festeggiò subito con una vittoria, e l’italo-marocchina Fatna Maraoui (Esercito), che s’impose nel 2014, quando ancora il percorso di gara non era quello attuale e si partiva da Campodarsego. Sulla loro strada la keniana Nelly Chepkurui, un primato più alto rispetto alle due azzurre (2h42:25), ma data in grandi condizioni e pronta al salto di qualità. La mezza maratona – L’attesa maggiore è per la sfida in casa tra Ruggero Pertile (Assindustria) e il suo “allievo” Eyob Ghebrehiwet Faniel (Venicemarathon), ma attenzioni importanti vanno indirizzate poi verso i keniani Robert Ndiwa (1h02:03 di personale), Silas Muturi Gichovi (1h02:06) e Victor Kiplimo, esordiente sulla distanza ma forte di un personale di 29:27 sui 10 chilometri. In campo femminile desta curiosità, invece, la presenza della filippina Mary Joy Tabal, prima maratoneta del suo paese a qualificarsi per i Giochi Olimpici (a Rio 2016), e qui sfidata dalla keniana Jackline Adodonyang.