Prosegue il nostro percorso di avvicinamento al “mondiale dei mondiali”, #ROADTOPREMANA lo abbiamo chiamato, la nostra esplorazione di temi, volti, voci e storie che raccontino il GRANDE MOUNTAINRUNNING, quello che vedremo sui sentieri Premanesi tra la fine di luglio e l’inizio di agosto 2017…oggi un passaggio doveroso, andiamo a conoscere chi, per il momento, si fregia della corona di CAMPIONE DEL MONDO DI CORSA IN MONTAGNA…l’americano JOE GRAY.
Aveva un sogno Mondiale, e ci ha messo più di 8 anni per realizzarlo, ma al World Mountain Running Championship 2016 finalmente ce l’ha fatta, riuscendo in qualcosa che nessuno era stato in grado di fare finora. Un Atleta con la A maiuscola, un agonista nato, uno che solo poche settimane fa alla popolare Stanford Invitational di San Francisco è stato capace di scrivere un 28’18” nei 10’000 che ha lasciato, ancora una volta, tutti di sasso.
Potreste avere qualche dubbio davanti a questo gigante tutto muscoli che scala le montagne di corsa, ma intrappolato dentro al corpo di un Giocatore di Basket NBA batte il cuore di un vero Mountain Runner!
Q: Ciao Joe, grazie per questa intervista Q&A (domanda/risposta) per i fan italiani. Ti conosciamo oggi come il campione mondiale di corsa in montagna del 2016, ma puoi dirci qualcosa in più su Joe Gray? Qual è la tua storia?
A: Grazie per questa intervista prima di tutto. Beh, corro nell’ambito della corsa in montagna dal 2007-08. Mi ha introdotto in questo mondo un caro amico, Simon Gutierrez, che mi parlò di queste gare in montagna. Non potevo credere che esistesse una cosa così ed ero molto curioso. Ho sempre amato le gare sullo sterrato, quindi la transizione verso il mountain running è stata facile per me, per via della natura selvaggia in cui le gare vengono svolte, e la difficoltà dei percorsi. Nel 2008 ho partecipato al mio primo campionato negli USA per qualificarmi ai Mondiali e in qualche modo ho avuto la fortuna di ottenere l’ultimo posto dispobinile nella squadra statunitense per competere a Crans-Montana per i Monidiali.Il resto è storia, mi sono innamorato di questo sport e ho iniziato a gareggiare in tutta Europa, negli States, e ora anche in alcuni posti in Asia e in Sud America. E’ stato un viaggio che mi sento orgoglioso di aver fatto.
Q: Abbiamo letto molte volte: “l’unico afro-americano che corre sulle montagne ad alti livelli” è vero o no? è qualcosa che rimarrà un’eccezione o il mondo deve prepararsi a vedere atleti con fisico da Football Americano vincere gare di corsa in montagna sulle Alpi in Svizzera ed Italia?
A: Per certi versi questa frase è vera. Tutto dipende da cosa si intende per “alti livelli”. Sono diventato il primo afro-americano a vincere campionati negli States e ad entrare nel Mountain Running National Team. Comunque, ci sono giovani afro-americani che hanno iniziato ad avvicinarsi questo sport ed in futuro sentiremo parlare di loro! Non si può mai sapere, magari vedremo atleti che lasceranno il Football e daranno al mountain running un’occasione. Io ho lasciato il basket che è stato il mio primo amore sportivo.
Q: La cosa che ci ha colpito è stata la tenacia che hai messo nella tua caccia al titolo mondiale, non c’erano tracce di un giovane Joe Gray nelle classifiche juniores dei mondiali passati, ma dopo il WMRC del 2008 (Crans Montana) il tuo nome compare nelle classifiche Senior ogni anno senza interruzioni: 16°a Crans Montana 2008, 16°a Campodolcino 2009, 10° a Kamnik 2010, 11°a Tirana 2011, 14°a Pontedilegno 2012, 7°in Polonia 2013, 18°a Casette 2014, 5° a Betws 2015 ed infine l’Oro a Sapareva Banya nel 2016. Ci sono voluti 8 anni per scalare il ranking, ma possiamo dire che è l’esatto contrario di storie di altri atleti, quando abitualmente raggiungono i migliori risultati dopo 2-3 anni dall’essere diventati Senior per poi allontanarsi sempre più dal podio mondiale. Abbiamo la sensazione che questa differenza dia alla tua storia qualcosa di speciale. Cosa ci puoi raccontare sulla tua lunga rincorsa all’oro mondiale?
A: Mi piacerebbe raccontare qualche storia fantastica su come ho raggiunto l’oro, ma in realtà si riduce tutto ad ovvi cambiamenti. Primo punto: non mi allenavo in modo corretto nella prima parte della mia carriera. Correvo troppo, troppo spesso e non mi allenavo in vista dei Mondiali. Poi ci sono state alcune volte come nel 2011, 2013 e anche nel 2015 dove credevo di poter vincere Oro o Argento, ma facevo pessime scelte che mi portavano infortuni semplicemente per non avere le giuste scarpe per quel percorso specifico. Iniziando il 2016 avevo voglia di migliorare. Il mio miglior piazzamento era il 5°posto e per la Bulgaria il mio obiettivo era entrare nella top 4. Un errore che ho fatto negli anni precedenti è stato non gareggiare basandomi unicamente sulle mie abilità. Mi focalizzavo sulle strategie degli altri e cadevo nella trappola di non seguire il MIO piano di gara iniziale. Quest’anno è stato molto diverso e, dopo aver sofferto e resistito in precendenza, mi sono assicurato di seguire la mia stategia. Quando ho fatto la mia mossa quest’anno, l’intento era quello di portare a casa una medaglia per gli USA. Sapevo che nel peggiore dei casi poteva essere un Bronzo, quando ho saputo che avevo vinto l’Oro è stato come un sogno. Ero concentrato a migliorare per entrare nella top4, ma andar via con un Oro da Sapareva Banya per me stesso e per il team USA non ha avuto prezzo!
Q: Su Wikipedia leggiamo che sei stato ispirato da Simon Gutierrez, puoi aggiungere altro su questa storia?
A:E’ successo molti anni fa, a ricordo di aver chiamato Simon. Sapevo qualcosa su di lui e al College avevo un coach che lo conosceva per alcune gare negli anni 90. Simon era uno dei migliori mountain runner statunitensi ed è stato super gentile come me quando l’ho contattato. Mi ha convinto a provare con questo sport e mi ha addirittura aiutato a cercare gare in Europa per il mio primo tour di gare internazionali. Non potrò mai ringraziarlo abbastanza per la sua amicizia che dura da allora. La prima volta che mi sono allenato con lui, quando mi sono trasferito in Colorado, è stata pazzesca. Non gliel’ho mai detto, ma durante tutto l’allenamento pensavo a quanto fossi fortunato di averlo incontrato e di poter correre al fianco di una leggenda del mountain running.
Q: Come fan italiani guardiamo con un certo interesse il movimento del Mountain Running negli USA. Il Colorado sembra essere uno dei punti focali con importanti gare e molti atleti famosi che vivono lì, ma anche altri Stati hanno alcune forti tradizioni (il New Hampshire con la prestigiosa Mount Washington per esempio). Puoi darci un quadro sulla situazione del Mountain e Trail Running statunitense?
A: Gli USA sono vasti e ci sono molti Stati con atleti pazzeschi ! Il Colorado vanta un buon numero di top runner per molte “tipologie” di mountain running come l’Ultra, lo Skyrunning ecc. mentre si vedono atleti con background dominare nelle corse brevi e meno tecniche. Gli States sono molto variegati in termini di gare e competizioni. A livello professionale nel Northeast molto professionisti gareggiano su percorsi classici di mountain running. Questo si può attribuire al fatto che molto direttori di gara che vivono lì supportano la disciplina e vogliono creare eventi per dare l’occasione a questi atleti di mettersi alla prova. In poche parole molte location scelte dai direttori sono le stesse dove gli atleti corrono anno dopo anno ed indirizzano il movimento.
Q: Entriamo nella parte più tecnica: che tipo di sentieri e percorsi preferisci di più?
A: Non ho mai trovato un percorso che non mi piacesse. Mi piacciono tutti: in piano, tecnici, rocciosi, ripidi…
Q: Sei d’accordo con quelli che pensano che le tue qualità di discesista non sono abbastanza buone per competere e vincere alcune famose gare europee?
A: Non sono d’accordo. Quello che ho scoperto è che alcune delle famose gare con discese tecniche sono simili ad altrettanto famose gare su pista. Per esempio, quando sono caduto durante la discesa a Sierre Zinal e sono arrivato secondo, molti avranno detto che ho perso in quel punto. La verità era che ho corso per il grande obiettivo, e volevo correre veloce da subito ed ho dovuto farlo da solo. Non è facile e quindi a volte corri il rischio di crollare alla fine se sei aggressivo dall’inizio fino al traguardo. La stessa cosa succede sulle gara in pista. Forse un atleta vuole correre 26:30 e cercare di vincere senza fare un buon tempo. Quell’atleta che va per il 26:30 potrebbe saltare e eventualmente essere ripreso per aver corso il rischio. Preferisco essere l’altleta che corre il rischio. Voglio gareggiare per vedere i miei limiti e l’unico modo per farlo è rischiare tutto durante le gare.
Q:Quali sono le tue tre Mountains Races preferite nel mondo?
A: Loon Mountain, la gara del 2016 del World Mountain Running Championship in Bulgaria e la Gopro Mountain Games 10k.
Q: Ora sei il campione mondiale di Mountain Running, hai vinto gare iconiche come Pikes Peak Ascent (facendo qualcosa di incredibile l’anno scorso quando sei stato letteralmente l’ultimo corridore a partire per un disguido durante il riscaldamento n.d.r.), hai vinto tre volte al Mount Washington. Qual è la tua prossima sfida? Dove vuoi vedere scritto il tuo nome?
A: Domanda tosta. Quest’anno voglio infrangere qualche record che il mio passato mi ha suggerito.
Q: Per quanto riguarda scarpe ed equipaggiamento. Cosa usi per l’allenamento e per le gare? Qualche brand da suggerire? Quali caratteristiche deve avere una scarpa per te?
A: Sono stato fortunato ad avere sponsor fantastici. Quest’anno è stato il mio primo anno con Merrell. Le loro scarpe sono quello di cui avevo bisogno per portare i miei allenamenti e le mie gare ad un altro livello. Hanno una grande selezione di calzature. In passato ho avuto problemi in diversi eventi perchè non avevo la giusta scarpa per l’occasione. Andando ai Mondiali nel 2016, sono stato fortunato a corrrere per Merrell, ho avuto la possibilità di testare 4 paia di scarpe sul percorso prima della gara, finchè ho trovato quella perfetta. Ho contratti anche con Electrobites, Ultimate Direction e Kahtoola. Electrobites ha veramente migliorato il consumo dei miei elettroliti e finalmente evitato crampi allo stomaco. Grazie a Ultimate Direction ho potuto affrontare lunghe avventure tra le montagne senza preoccuparti della disidratazione. Kahtoola è stato un grande beneficio durante l’inverno che può essere ghiacciato e a volte gli esercizi possono essere influenzati negativamente. Con Kahtoola sono stato in grado di utilizzare i loro Micro Spikes e Nano Spikes per allenarmi in ambienti gelidi e mantenere il mio regime di allenamenti anche durante in brutto tempo.
Q: Siamo molto interessati a sentire un tuo parere sul panorama italiano del Mountain Running. Cosa pensi della nostra tradizione? Cosa potrebbe far crescere la nostra popolarità? Quale atleta italiano ti piace particolarmente?
A: In USA gli atleti italiani sono visti come i migliori del mondo. Molte volte quando sono stato intervistato mi hanno chiesto quale fosse la nazione migliore per il mountain running, e ho sempre risposto l’Italia. Penso che gli atleti italiani sono molto importanti per la crescita di questo sport. Molti guardano al mountain running e subito pensano alla lunga storia di successi dei corridori italiani. La tradizione italiana nel nostro sport è una grande fonte d’ispirazione. Ho sempre pensato ai gemelli Dematteis come ai più grandi italiani della mia era. Ogni anno si presentano e si esibiscono ad alti livelli. Quando guardo alla concorrenza alla linea di partenza del Mondiale, i gemelli sono certamente i due a cui faccio più attenzione perché so che correranno per vincere.
Q: Ultime domande che riguardano il futuro. Il prossimo WMRC è in Italia, a Premana, casa di grande tradizione e famosa per una gara molto tecnica come il Giir di Mont che sarà valido per le Lunghe Distanze. Conosci il Giir di Mont? Pensi che il team USA ha qualche possibilità di lottare per delle medaglie in questa gara lunga e tecnica? E tu ci sarai a Premana per difendere il titolo nel Classic Distance World Championship?
A: Ho sentito parlare del Giir di Mont. Un giorno spero di provarlo. La squadra statunitense ha una possibilità sia per le lunghe distanze che il classico World Mountain Running Championships. Con così tanti grandi atleti che si stanno dedicando a questo sport, il team USA sarà forte. Molti atleti si stanno veramente focalizzando sul mountain running, mentre in passato non c’era tutta questa attenzione. Per la mia partecipazione al Mondiale quest’anno, dovrò aspettare e vedere. Ci sono ancora molti giorni, mi concentro sul presente e cercherò di mettermi al lavoro in anticipo!
Grazie ancora per l’intervista! E grazie anche agli atleti italiano che ispirano noi atleti statunitensi dall’altra parte dell’oceano Atlantico.
il suo saluto per tutti gli amici di corsainmontagna.it #wmrcpremana2017 #roadtopremana #mountainrunning #corsainmontagnaforpremana17
ENGLISH VERSION: Road To Premana WMRC2017: the defending Champion. He took more than 8 years to make it real at the World Mountain Running Championship, but finally he did it, making something nobody was able to do before. You can even have some doubts when you see this muscled-giant climbing the mountains, but trapped inside an NBA-Guard body the heart of a True Mountain Runner beats !
Q: Hi Joe, thanks for this Q&A for Italian Fans. We know about you as 2016 mountain runner world champion now, but can you tell us more about Joe Gray ? what’s your story ? A: Thank you for the interview first of all! Well I’ve been running in the mountain running scene since about 2007-08. I was first introduced the idea of mountain running from a good friend Simon Gutierrez who mentioned that there were races in the mountains. I couldn’t believe there was such a thing and I was intrigued. I’ve always loved rugged cross country races so naturally mountain running was a very easy transition for me due to the rugged nature of the races and also the difficulty of the courses. I eventually went to my first USA mountain running Championship to qualify for the World Championships in 2008 and somehow got lucky just barely making the team with the final spot for Team USA to compete in Crans Montana for the World Championships. From there it was history, I fell in love with the sport and began racing all over Europe and the USA, and now a few spots in Asia as well as South America. Its been a journey and one that I’m very blessed to have been given the opportunity to take.
Q: We read many times: “the only African American running in the mountains at high level” is it true or not? is it something that will remain an exception or should the world prepare to see football-players winning the Alpine Running classics in Switzerland and Italy ? A: HAHAHA To some degree this statement is true. It all depends what an individual assumes is a “high level”. I became the first African American to win the USA Championships as well as make the Mountain Running National Team. However, there are a few younger African Americans starting to get into the sport so the future looks bright! You never know, we may see some athletes turn away from football and give mountain running a try. I turned away from Basketball which was my first love in sport.
Q: what is really impressive for us is the tenacity that you put in your chase to the world title, we did not find any clue of a Junior Joe Gray in the world championship past standings, but since WMRC 2008 (Crans Montana) your name is in the Senior Men Standings, every year without interruption: 16th in Crans Montana 2008, 16th in Campodolcino 2009, 10th in Kamnik 2010, 11th in Tirana 2011, 14th in Pontedilegno 2012, 7th in Poland 2013, 18th in Casette 2014 and 5th in Betws 2015 before the Gold in Sapareva Banya 2016 It took 8 years to climb that ranking, we can say this is exactly the contrary of many other athletes’ stories, when they did the best results after 2, max 3 years after becoming Senior and then they started falling further and further away from the world podium. We have the feeling this difference make your story really special, what can you tell us about your long chase for the world gold ? A: I wish I could give some amazing story as to how I finally claimed the gold, but in reality it boils down to a few obvious changes. One, I really didn’t train smart in the early portions of my career. I ran too hard too often and also did not specifically train for the World Championships. Then, there were a few times like 2011, 2013 and even 2015 where I believe I could have taken Gold/Silver but I made poor choices that lead to injury and on a few occassions simply not having the proper footwear for the specific championship course. Going into 2016 I was very hungry for improvement. My best finish was 5th place and heading to Bulgaria my goal was top 4. One mistake I made in previous years was not racing to my ability. I think I focused on the race strategy of others and fell into the trap of not following my initial race plan. This year was very different, I had learned the hard way many times before so this year I made certain to follow my own race plan. When I made my move this year I had the intent of bringing home a medal for USA. I knew it would be Bronze at the worse as I felt strong heading into the last 5k. Once I knew I had won Gold it was more than a dream. I had been focused on improving so top 4 was the goal, but to come away with Gold for my self and Gold for Team USA was priceless.
Q: On wikipedia we read you were inspired by Simon Gutierrez, can you share more with us about this story ? A: This was many years ago but I recall reaching out to Simon. I knew a little about him as I had a coach at my College who knew Simon from their days racing in the 90’s. Simon was one of the top US mountain runners and he was super welcoming when I reached out to him. He convinced me to give the sport a try and even helped me find a few races over in Europe for my first tour of European racing. I can’t thank him enough for the friendship he extended my way back then. It was quite special the first time I got a chance to do a workout with him once I moved to the State of Colorado. I never told him, but during that whole workout I just thought about how lucky I was to have come across this great guy and how amazing it was to share some hard miles on the trail with a legend in US mountain running.
Q: As Italian Fans we look with great interest to the movement of the US Mountain Running. Colorado seems to be the main spot with great racing events and many famous runners living there, but other states have some tradition too (New Hampshire’s Mount Washington for example). Can you make us a photograph of the American situation regarding the mountain and trail running?
A: The USA is vast and so there are many States with top athletes spread across the country! Colorado has a fair amount of the top ranked athletes for a few distinctions of mountain running such as Ultra, Sky etc. However you start to see other States with athletes coming from track backgrounds dominating in the shorter, sometimes less technical trail races. The USA is very diverse in terms of the types of races and competition you may see. I would say for professional level races you see many of the top athletes racing in the Northeast in the classic style of mountain running. This is attributed to the fact that some amazing race directors happen to live out there who truly support the sport and want to create great venues and events for top athletes to test themselves on. In essence, the most dedicated race directors’ location happen to also be where many of the top athletes will race consistently year after year.
Q: Let’s enter into the more technical part: what kind of paths and tracks you like more ? R: I haven’t found a path that I do not like quite yet. I love it all whether flat, technical, rocky, steep..
Q: Do you agree with those who think your descender skills are not good enough to compete for the win in some famous European races ? A: I’d say I disagree with them. What I’ve found is that some of the famous races that feature technical descents are similar to famous track events. For example, when I fell on the descent of Sierre Zinal and then placed 2nd, many may say well he lost on the downhill. The truth however was that I went BIG, I wanted to run fast and I had to do it alone. Thats not easy and thus, sometimes you take the risk of dying hard in the end when you are aggressive from start to finish. The same in famous track meets. Maybe 1 athlete wants to run 26:30 and the field behind him is racing merely to win but not accomplish a great time. The guy going for 26:30 may blow up and eventually, be caught for taking a risk. I’d rather be the athlete taking the risk. I want to race to see my limit and the only way to find it is to take risks in races.
Q: Which are your 3 favourite Mountains Races in the world A: Loon Mountain, The 2016 World Mountain Running Championship course in Bulgaria and Gopro Mountain Games 10k
Q: You are now the Mountain Running world champion, you won iconic races reas Pikes Peak Ascent (doing something unbelievable last year when you were literally the last runner to cross the start line), you won 3 times Mount Washington. What’s your next challenge ? where do you want to write your name now ? A: That is a tough question. I think this year I want to break some records that have alluded me in the past!
Q: What about shoes and running equipments. What do you use for both training and racing ? are you supported by any brand ? what’s important for you as main feature in your racing shoes ? A: I’ve been fortunate to have some amazing sponsors. This year was my first year running for Merrell. Their footwear was just what I needed to take my training and racing to the next level. They have a great selection of racing and training shoes. In the past I had struggled with some race venues because I maybe didn’t have the perfect shoe for the occassion. Going into the World Championships in 2016, I was fortunate to be running for Merrell as I had about 4 pairs of shoes that I was able to test on the Championship course until I knew the perfect pair for race day. I also have a sponsorship with Electrobites, Ultimate Direction and Kahtoola. Electrobites have really improved my electrolyte intake and I’ve been able avoid stomach cramps, dehydration thanks to Ultimate Direction packs that allow me to have long adventures in the mountains while carrying hydration. Kahtoola has also been a huge benefit as during the winter it can be icy so sometimes workouts may be ruined. With Kahtoola I’ve been able to use their Micro Spikes and Nano Spikes to train during icy weather allowing me to keep quality in my regimen even during bad weather.
Q: We are very interested about knowing your point of view about the Italian Mountain Running Movement ? what do you think about our tradition, what could we do to increase our popularity ? which Italian mountain runners do you like more ? A: In the USA the Italian mountain runners are seen as the top athletes in the world. Many times when I’m interviewed and asked what countries are the best in mountain running, I always say Italy. I think Italian mountain runners have been very important for the growth of the sport. Many athletes look into the sport of mountain running and instantly they will notice the long history of success of the Italian athletes. The Italian tradition in our sport has been highly inspirational. I have always looked at the Dematteis twins as the top Italians of my era. Every year they show up, they perform at a high level. That is very respectable. When I look at my competition at the start line of a World Championship, the twins are of course the 2 main athletes I pay attention to as I know they will always run strong.
Q: last questions, these are all about the near future…next WMRC is in Italy, Premana, the home of a big tradition and of a famous and very technical race as Giir Di Mont which will be valid for the Long Distance. Do you know Giir di Mont ? Do you think that Team USA has any chance to fight for the medals in this tough and long race ? And what about you, will you be in Premana to defend your title in the Classic Distance World Championship ??
A:I have heard about the Giir di Mont actually. One day I hope to try it when I have time! Team USA definitely has a chance to medal for both the long distance championships and the traditional World Mountain Running Championships. With so many great athletes getting into the sport, the US team will be strong. We have seen many top athletes start to try their hand at the sport for quite some time. Many athletes now actually focus on mountain running whereas in the past hybrid athletes like myself, didn’t focus on mountain running as their primary race discipline. As for my bid at the Championships this year, I will have to wait and see. There are many days between now and then, so I will focus on the present and make sure I get the work needed done beforehand!
Thank you again for having me! Also thank you to the Italian athletes for inspriring us USA athletes across the Atlantic!
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