18 settembre 2016 – Nuova vittoria africana all’Ivrea-Mombarone, grande classica di sola salita che questa mattina ha celebrato la sua quarantesima edizione. Sui 20 Km di gara che dal centro d’Ivrea portano sino ai 2400 metri della Colma del Mombarone, arriva il primo successo del Kenia, grazie a Julius Rono, che a dispetto di terreno reso assai fangoso dalle piogge dei giorni precedenti fa anche segnare un gran tempo: 1h56’35”. Con il ruandese Felicien Muhitira, recente vincitore del Giro Podistico di Castelbuono, al terzo posto in 1h58’09”, ad interrompere l’egemonia africana ci pensa l’azzurro Xavier Chevrier, secondo in 1h57’02”.

Il keniano Rono nel tratto finale

Il keniano Rono nel tratto finale

Il terzetto era rimasto compatto al comando per i primi trenta minuti di gara, poi qualche chilometro prima di raggiungere località San Giacomo, là dove inizia il tratto più duro, ecco l’allungo deciso dei due africani. Nei cinque chilometri finali, la graduale rimonta dell’azzurro, che passa Muhitira a meno di due chilometri dall’arrivo. Il valdostano dell’Atletica Valli Bergamasche, qui già secondo nel 2014, si rifà sotto anche a Rono: ma non basta, perché sul traguardo il keniano conserva 27″ di vantaggio, chiudendo a meno di un minuto dal record del percorso di Jonathan Wyatt.
Il tentativo di rimonta finale di Chevrier

Il tentativo di rimonta finale di Chevrier

Alle spalle del terzetto, completa grande gara il cuneese dell’Applerun Team, Marco Moletto, che nel finale si avvicina molto alla testa della gara, chiudendo in 1h58’28”, facendo meglio di ben tre minuti rispetto al suo tempo del 2013 che gli era valso la vittoria. Quinto posto per altro specialista della salita, Max Di Gioia (Atl. Palzola), che termina in 2h04’24”, davanti ai valdostani Massimo Farcoz (Apd Pont Saint Martin / 2h05’39”) ed Enzo Mersi (Atl. Monterosa / 2h05’47”). Ottavo Edward Young (Pod. Valchiusella / 2h09’17”), nono Henri Grosjacques (2h10’40”) e decimo Pierre Yves Oddone (2h12’02”). Anche la vittoria femminile ha una connotazione internazionale, perchè Katarzyna Kuzminska pur canavesana d’adozione e di squadra, è sempre polacca di passaporto. Per lei una stagione alla grande, sia per prestazioni che per vittorie, con il quarto posto ai Campionati Italiani di Km Verticale da incorniciare. In 2h31’20” bissa il successo del 2013 al termine di una contesa serrata , con la rimonta di Chiara Giovando che chiude 2a a 37” e si aggiudica anche lei la combinata con l’Aosta-Becca di Nona, mentre sul terzo gradino del podio sale Barbara Cravello con il distaccodi un minuto, vincitrice nel 2015, quindi 4a Elisa Almondo e 5a Nadia Re.
Katarzyna Kuzminsk vincitrice Ivrea-Mombarone -2016- foto-fb-beppe-busso

Katarzyna Kuzminsk vincitrice Ivrea-Mombarone -2016- foto-fb-beppe-busso

  Da segnalare anche la presenza in gara di Don Franco Torresani, il prete “volante” del Trentino, Campione Mondiale Master di corsa in montagna, che ha vinto la categoria Master50 e stabilito con 2h16′ la miglior prestazione di categoria delle 40 edizioni. Ha celebrato la messa dopo la gara ad Andrate, una messa dove c’è stoto il ricordo di chi non è più con noi e aveva scritto pagine importanti della storia di questa corsa, come Silvio Mantoan, Mauro Fogu e Leonardo Follis e l’ideatore della corsa Nicolotti. Da segnalare anche il record di partenti con 468 pettorali al via, pettorali indossati da altrettanti corridori, ognuno con le sue storie da raccontare, che danno vita a questo fenomeno sportivo dell’Ivrea-Mombarone. Fenomeno che è stato celebrato con i festeggiamenti ai vincitori di queste 40 edizioni, festeggiamenti che hanno consentito a tanti protagonisti della corsa in montagna di ieri di ritrovarsi almeno per un giorno, con i campioni di oggi, per portare avanti uno sport che è una filosofia di vita con valori che difficilmente si trovano in altri sport e nella vita di tutti i giorni.
Il pubblico assiepato in zona traguardo

Il pubblico assiepato in zona traguardo