8 settembre 2016 – Gara per gara, sulle tracce dei destini iridati di Sapareva Banya. Un Mondiale sempre più vicino, quello che ci porta a completare altro passo verso un weekend in cui l’Italia che corre in montagna tornerà a mettere in campo tutti i propri sogni e tutte le proprie ambizioni. Gara per gara, allora, cercando di cogliere alcune delle possibili sfumature agonistiche della rassegna, non circoscritte certo alle sole attese degli italiani in gara. Diciotto azzurri, trentasette Nazioni, e alcune sfide che da sole elettrizzano la vigilia di chi con passione o curiosità segue le vicende del montain running internazionale. Juniores donne (3600 metri – dislivello +531 mt): start ore 9.30 Dovessimo per forza giocarci qualche nome, spenderemmo quelli della ceca, dominatrice ad Arco, Michaela Stranska e della tedesca Sarah Kirstner, campionessa europea nel 2015 a Madeira e lo scorso anno pure sesta nella rassegna continentale del cross. Con loro fari puntati sull’ugandese Belinda Chemutai e sulla britannica Heidi Davies. Per i colori azzurri, non sarà purtroppo in gara Giulia Zanne, argento europeo ad Arco, e penalizzata nelle ultime settimane da un infortunio ad una mano. Toccherà così alla gemella Federica fare il suo debutto in azzurro, provando a dare manforte alla campionessa italiana Francesca Franchi, ottava ad Arco, e alle due saluzzesi Lorenza Beccaria e Valentina Gemetto. Quest’ultima, figlia d’arte: ex azzurra la mamma, Barbara Verna, mentre il papà Maurizio, da juniores, conquistò un oro iridato a Bardonecchia nel 1992, lo stesso anno in cui a Boston seppe entrare tra i migliori venti della rassegna mondiale del cross.
Lo scorso anno, a squadre, le azzurrine furono quarte, ad un soffio per davvero da un podio finalmente scalato con l’argento continentale di Arco in questa stagione. Era da quindici anni che le giovani azzurre non riuscivano in simile impresa…Favori del pronostico indirizzati dunque altrove, ovvero verso Repubblica Ceca, Germania e Gran Bretagna. Per la prima volta nella storia della rassegna iridata, saranno quattro le juniores in gara, così come da tempo accade per i pari età maschili. Juniores uomini (7300 metri – dislivello +773 mt): start ore 10.30 Il turco Ferhat Bozkurt si presenta al via con investitura davvero pesante: campione mondiale 2015, campione europeo 2016. Così dicono le statistiche, quelle che ricordano che anche il suo diciannovenne connazionale Ramazan Karagoz può rivendicare palmares davvero invidiabile: campione europeo 2013, argento mondiale tanto nel 2013 quanto nel 2014 e partecipazioni differenziate nelle massime rassegne giovanili sia nel cross che nel mezzofondo prolungato in pista. Nel tracciare il quadro dei possibili favoriti, impossibile non considerare poi l’ugandese Albert Chemutai, così come il norvegese, asso emergente della corsa sui sentieri “tout court”, Stian Overgaard Aarvik, che tra la sorpresa generale seppe fare suo il titolo continentale nel 2015, sull’isola portoghese di Madeira. Atteso a posizioni di vertice anche lo statunitense Eduardo Herrera, ma inevitabile inserire nel novero dei possibili favoriti pure l’azzurrino Davide Magnini, argento europeo ad Arco e quarto lo scorso anno in sede iridata. Con lui, l’altoatesino Daniel Pattis, quarto ad Arco, così come Andrea Rostan, già in gara in Trentino due mesi fa, e l’esordiente Riccardo Rabino. Nella classifica per Team pronostici indirizzati verso Tuchia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Italia e Repubblica Ceca. Seniores donne (7300 metri – dislivello +773 mt): start ore 11.00 La sfida attesa da tempo sulla massima arena mondiale. E’ quella tra la dominatrice storica della scena, la cinque volte iridata Andrea Mayr (Aut), e l’astro nascente del mountain running internazionale, la britannica di “Valtellina” Emmie Collinge. Un duello che catalizza attenzioni importanti e che potrebbe lanciare la corsa a ritmi notevoli sin dall’avvio. La prima parte più filante sembra sorridere maggiormente alla Collinge, mentre il finale più impegnativo pare poter essere il terreno ideale per l’austriaca, reduce da una maratona olimpica non particolarmente ricca di soddisfazioni per lei. Non di questo solo duello vivrà però la gara. Perché le ambizioni della statunitense Addie Bracy, siepista di buona caratura internazionale, sono importanti, come quelle della norvegese, ex calciatrice di rango, Eli Anne Dvergsdal, già argento europeo nel 2015. Nel lotto delle pretendenti al podio anche la ceca Pavla Schorna e la slovacca Silvia Schwaiger, entrambe scavalcate nel finale di gara dall’azzurra Sara Bottarelli agli Europei di Arco. Bottarelli dunque, insieme alla tricolore in carica Valentina Belotti, ad Alice Gaggi e Antonella Confortola. Queste le quattro azzurre, tutte a caccia di risultato significativo anche in campo individuale. Chiaro che le loro ambizioni siano altresì mirate alla classifica per Nazioni, laddove le azzurre, quarte nel 2015, incroceranno le speranze delle britanniche campionesse uscenti, degli Stati Uniti, dell’Austria e della Francia di Celia Chiron, Axelle Mollaret e Christelle Dewalle. Seniores uomini (12700 metri – dislivello + 1468 metri): start ore 11.30 E’ un’Uganda fortemente intenzionata a vendicare lo scherzetto subìto dodici mesi, quella che si presenterà al via domenica mattina in Bulgaria. Due Chemonges, Robert e Felix, un nuovo Ayeko, Joel, e poi Victor Kiplangat e Michael Kiprop: questo il quintetto africano, con cui tutti dovranno misurarsi. A cominciare dagli azzurri, a cominciare da una squadra statunitense forse mai così competitiva come in questa occasione. Il percorso di gara pare essere particolarmente adatto, infatti, tanto a Joe Gray quanto ad Andy Wacker, ma anche il resto della squadra a stelle e strisce sulla carta può provare ad inserirsi nelle posizioni di vertice: Matt Daniels, David Fuentes, Brett Hales ed Hayden Hawks davvero bene hanno fatto nei loro recenti Trials e vantano tutti personali nell’ordine dell’1h03’/1h04′ sulla mezza maratona. Basi di partenza che potrebbero andare a braccetto con il tracciato di gara. Detto dei britannici Andrew Douglas e Chris Smith, del turco Ahmet Arslan e del messicano Juan Carlos Carrera, tocca poi agli azzurri, senza dimenticare il colombiano Rodriguez e il ceco Janu. Italia in gara con i gemelli Dematteis, con Baldaccini, Chevrier e Puppi e con l’esordiente Nicola Spada, che torna a vestire l’azzurro a tredici anni dal decimo posto colto tra la neve di Anchorage, in Alaska, tra gli juniores. In squadra compatta, difficile indicare con precisione chi tra i nostri possa davvero giocare il ruolo di condottiero. Quello che però, a prescindere, va assegnato al “capitano” Bernard Dematteis, argento uscente in campo iridato e intenzionato a vendere cara la pelle contro tutti e ciascuno. Con Berny, in ottima condizione arrivano tanto Martin Dematteis quanto Francesco Puppi, ma il percorso di Sapareva Banya potrebbe davvero esaltare le caratteristiche tecniche anche di Alex Baldaccini e Xavier Chevrier. Nella lotta per il podio, contro Uganda, Stati Uniti e Gran Bretagna, l’Italia in ogni caso c’è. Alla salita di Sapareva Banya tocca ora dire fino a che punto, mentre il sogno di replicare lo storico successo di Betws y Coed accarezza intanto le notti della vigilia per i sei uomini che domenica scenderanno in gara. Da Sestriere a Sapareva Banya – Il viaggio verso la Bulgaria, comincerà nella mattinata di domani per gli azzurri della corsa in montagna, che la parte finale della loro preparazione hanno ancora una volta completato presso il Centro di allenamento in quota di Sestriere. Dal 22 agosto scorso – dall’ 1 settembre per gli juniores – sino a domani mattina, quando gli azzurri lasceranno l’Alta Valle di Susa per puntare verso Panichiste, la piccola località sciistica bulgara presso cui l’Italia soggiornerà durante il weekend iridato.Vigilia mondiale: la nostra preview, gara per gara
