5 settembre 2016 – Sola salita, “only up” come si è più soliti dire. Inglesismi e definizioni a parte, tra pochi giorni, in Bulgaria, si tratterà comunque soltanto di salire. Sognando di mettere tutti in fila, o magari piuttosto di completare al meglio la propria personale sfida con il resto del mondo che corre in montagna. Da Sapareva Banya, già teatro delle sfide continentali nel 2010, si punterà verso il cuore del Parco Nazionale di Rila e più precisamente verso i 2108 metri del Rifugio chiamato Rilski Ezera, là dove sarà posto l’arrivo di tutte le categorie maschili e della gara riservata alle seniores donne.
Per le juniores, invece, arrivo collocato a Panichiste, nella stessa area dove cominceranno la loro avventura iridata i pari età maschili e le Seniores donne. Siamo nel nord ovest della Bulgaria, a poco più di un’ora d’auto dalla capitale Sofia. La zona è quella dei “Sette Laghi di Rila”, che d’inverno si trasforma in un resort sciistico tra i più frequentati dell’Est Europa. O almeno, così da queste parti si racconta… A Sapareva Banya, già si corsero i Campionati Europei di sei anni fa, quelli in cui d’argento si vestirono tanto Martin Dematteis quanto Valentina Belotti: entrambi saranno nuovamente in gara, con ambizioni e sogni di più che buona sostanza. Allora furono percorsi di salita e discesa, decisamente semplici sotto il profilo altimetrico, e con partenza e arrivo collocati nei pressi della stazione termale per cui in terra bulgara è nota la località che ospita questa rassegna iridata. Qui, proprio qui, partirà la gara seniores maschile, quella che presenta il maggiore sviluppo, tanto in termini di distanza quanto di altimetria. Ad impressione diretta, un percorso che nel suo tratto finale racchiude la difficoltà maggiore, dopo che per lunghi tratti strade sterrate e più brevi passaggi su sentiero avranno costeggiato la strada principale che dai 750 metri di Sapareva Banya porta verso i 1420 metri di Panichiste. Di qui in poi, per gli ultimi sette chilometri di gara, condivisi con donne e juniores uomini, anche l’insidia contraria rappresentata da una più monotona strada sterrata dallo scarso dislivello, che farà da trampolino di lancio prima degli ultimi 1500 metri disegnati sotto la seggiovia che porta verso la zona traguardo. Juniores donne: 3600 metri, con un dislivello di 530 metri, dicono di tracciato piuttosto impegnativo, con partenza situata attorno al secondo chilometro della gara dei Seniores uomini. Dal punto di vista tecnico, quasi tutto il tracciato segue una strada sterrata o comunque un sentiero di buona larghezza, inizialmente più morbido e poi più impegnativo nel tratto centrale. Juniores uomini / Seniores donne: 770 metri di dislivello, distribuiti su 7300 metri di gara. Il tratto più impegnativo nel finale, dopo un avvio e una parte centrale decisamente più veloci e inframmezzati da alcuni tratti più impegnativi su sentiero. Sulla carta, potrebbe uscirne gara lanciata a ritmi importanti nella prima parte: un dato che potrebbe in qualche modo incidere anche sulla freschezza con cui, chi più ama la salita dura, si troverà ad affrontare il tratto finale. Seniores uomini (12700 metri /1468 metri di dislivello): molto già si è detto, parlando del tracciato riservato alle categorie precedenti, laddove pure si è ricordata la presenza di alcuni tratti di sentiero un poco più tecnici nella parte di gara che riguarda anche la prova femminile. Provando il percorso, a dire il vero, un poco ci si è stupiti del reale dislivello finale, perché, a parte alcuni tratti, mai si è avuta l’impressione di salita veramente dura. Ma l’altimetria non mente e il dislivello totale è sicuramente indice di buona difficoltà. Il fatto è, probabilmente, che in un modo o nell’altro si sale sempre e coloro che puntano a qualcosa d’importante dovranno essere davvero bravi nel mantenere alto il ritmo di gara, rilanciando l’azione quando la pendenza si farà più facile. Tracciato probabilmente buono per chi pure sappia esprimere ritmi importanti in pianura, ma anche in questo caso i 1500 metri finali potrebbero risultare capaci di sparigliare più di qualcosa nell’andamento della gara. La seggiovia che porta verso il traguardo farà capolino sulla testa degli atleti quando mancheranno ormai meno di 2 chilometri al termine della sfida mondiale. Di lì in avanti, la pendenza cambia, anche se soltanto il primo tratto della salita finale sarà percorso su sentiero. L’ultimo chilometro di gara potrà anche ricordare un poco la strada sterrata che, all’interno della cava di marmo di Casette di Massa, nel Mondiale 2014, portò gli atleti sin sulla spianata più alta. Si sale e si guarda in basso, sognando che più vicino, sempre più vicino, si faccia la linea dell’arrivo…Home page » Vigilia mondiale: il percorso iridato di Sapareva Banya
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