In Val Trompia si fonde il metallo, le fucine sfornavano acciaio forgiato, il mito di Lumezzane, del tondino e della Beretta….da una terra così e da una famiglia di atleti non poteva che uscire una campionessa unica: Sara Bottarelli ha smesso finalmente di essere una promessa per trasformarsi da crisalide in farfalla.

Classe 1990 e l’atletica nel sangue, con la serenità donatagli dalla Laurea finalmente conseguita e sospinta da una passione fortissima quelle promesse le sta mantenendo tutte, dalla prima all’ultima, e non sbaglia davvero più un colpo……l’abbiamo incontrata, per voi, in esclusiva:

D: Ciao Sara, momento delicatissimo della stagione per fare questa intervista, e per questo tutto il pubblico idealmente ti ringrazia per la tua disponibilità.

Vari titoli e vittorie sono già in bacheca, ma ora stai preparando un Mondiale, e allora prima di tutto COME STAI ?

R: Non preoccuparti non è un disturbo per me rispondere a queste domande, anzi è proprio durante i raduni che riesco ad avere più tempo libero quindi hai fatto bene a sfruttare l’occasione.

In questo momento sto benissimo. Sono serena, sono felice e la voglia di correre, allenarmi e arrivare preparata al mondiale non manca.

Qui a Sestriere è come essere una grande famiglia, condividiamo la stessa passione, abbiamo lo stesso obbiettivo ma soprattutto stiamo bene insieme. Penso che sentirsi a proprio agio in un gruppo con il quale si passano ¾ della giornata sia fondamentale e qui questa armonia non manca.

Il Podio Femminile degli Europei 2016 (credit Gulberti)

Sara sul Podio Femminile degli Europei 2016 (credit Gulberti)

D: finisca come vuole, questa stagione 2016 può comunque essere già etichettata come super positiva per te, in breve: Titolo Italiano Lunghe Distanze, argento nel tricolore classico, Bronzo Europeo, Titolo Italiano di Trail Corto e una sfilza di classiche di grande prestigio, se lo paragoniamo allo scorso anno (pur positivo) il salto di qualità è impressionante, tu che spiegazione Ti e Ci dai  ?

R: La Vostra domanda mi fa sorridere, perché è una domanda che molti mi fanno e la mia risposta è sempre la stessa: Mi sono capitate delle cose che mi hanno reso più serena.

Quest’anno mi sono laureata, ho trovato lavoro fino a giugno in una scuola media, ho incontrato una persona con cui mi trovo particolarmente bene, ho dei validi sponsor che mi appoggiano… Già prima del 2016 mi ritenevo molto fortunata con una solida famiglia alle spalle e amicizie vere che arricchiscono la mia vita ma quest’anno si sono aggiunte altre cose belle che mi hanno permesso di trovare un mio equilibrio.

 

D: con le luci della ribalta addosso, catalizzate dalle tante vittorie, il grande pubblico sta imparando a conoscerti e vuole sapere di più anche della Sara fuori dalle gare e del tuo percorso di crescita nell’atletica, quale è la tua storia, quali sono le tue passioni ed interessi ?

R: Come quasi tutti sanno la mia famiglia ha l’atletica nel sangue, ma ci tengo a precisare che non mi è mai stato imposto questo sport. Da piccolissima ho praticato dei corsi di nuoto, poi mi sono dedicata alla ginnastica artistica per 10 anni ma nelle domeniche estive si andava a vedere le corse in montagna per tifare il papà e a volte anche la mamma, quando trovava qualcuno a cui affidare me e mio fratello.

Il venerdì si andava tutti al campo di Sarezzo dove Domenico Quaresmini trasmetteva ad un gruppo di ragazzi, facenti parte della polisportiva Sarezzo, la passione per l’atletica. Penso che un grazie di cuore lo devo soprattutto a lui che ci faceva divertire e non ci ha mai fatto pesare un allenamento. Nelle categorie giovanili non ho mai vinto una gara, lui sapeva benissimo che non mi allenavo come le altre, ma sapeva anche per esperienza che chi si allena duramente nelle categorie giovanili difficilmente arriva alle categorie assolute.

la gioia di correre (credit Damiano Benedetto)

la gioia di correre (credit Damiano Benedetto)

D: quando si vince tanto, come stai facendo tu, si moltiplicano esponenzialmente le pressioni sui successivi steps e sulle successive gare da affrontare, come gestisci questo aspetto ? come scegli i tuoi obiettivi e come approcci psicologicamente cosi tante sfide dall’altissimo tenore agonistico ?

R: Quando si vince tanto molti si dimenticano che la vittoria non è mai scontata per nessuno. Sono consapevole di stare bene ma sulla linea di partenza non si sa mai come andrà a finire. Generalmente affronto abbastanza serenamente le gare, perché penso sia una fortuna e un’opportunità poterle fare, l’unica che mi ha causato un po’ più di agitazione del solito è stato l’europeo di Arco.

Non ho tutto questo tenore agonistico, almeno non per ogni gara altrimenti farei il pensiero di cambiare sport.

7 agosto 2016 - Malonno - gli occhi della tigre (credit Courthoud)

7 agosto 2016 – Malonno – gli occhi della tigre (credit Courthoud)

D: Ripercorriamo il tuo magico 2016 attraverso qualche aneddoto, partiamo dal Trofeo Nasego: vicino a casa tua per vestirti di tricolore al cospetto delle grandi tutte in fila dietro di te, raccontaci qualcosa di quel giorno a Comero ?

R: Vincere il titolo italiano lunghe distanze è stata per me una grandissima sorpresa, sapevo di stare bene ma 21 km in montagna non li avevo mai corsi. Ero andata a provare il percorso insieme a mio papà ma quella sera arrivata al 10 km non ce la facevo più e interrompemmo la nostra prova percorso.

Alla gara sono partita con la consapevolezza di non partire forte perché di strada per recuperare ce n’era. Quando a circa metà gara ho superato Emmy ho pensato che avrei potuto farcela, le sensazioni erano ottime e allora senza paura sono andata avanti con il mio passo fino all’arrivo.

16 maggio 2016 - Casto Valle Sabbia. Vince il Titolo Italiano Lunghe Distanze (credit Courthoud)

16 maggio 2016 – Casto Valle Sabbia, prime fasi del trofeo Nasego. Sara stravince il Titolo Italiano Corsa in Montagna Lunghe Distanze (credit Courthoud)

D: Poche settimane dopo Nasego è arrivata Lanzada, distanze e gara diverse ma ancora una prestazione convincente che ha confermato a tutti che stavi facendo sul serio…

R: faccio sempre sul serio.:-)

In realtà la prima gara che mi aveva fatto capire di star bene era stata la corsa dei Briganti, poi a conferma di questo mio stato di forma è arrivata Leffe e poi il trofeo Nasego;

A Lanzada però c’erano delle atlete forti  con le quali non mi ero ancora confrontata  non ero sicura di come sarebbe andata a finire ma di certo sono partita con l’intento di vincere.

Così non è stato perché Emmy mi ha battuto alla grande.

 

D: E poi Arco, l’Europeo, un anno fa in maglia azzurra Senior venivi guardata con benevolenza e pareva fosse un premio all’impegno, ad Arco di Trento quest’anno quella maglia era invece sulle spalle di una vera protagonista, hai spiegato due o tre cosette di come si aggredisce una gara e di come si attacca in discesa, in quella rimonta finale per prendersi la tua medaglia di Bronzo cosa c’era  ?

R: Nella rimonta finale c’era il ricordo di un allenamento tiratissimo fatto con il mio ragazzo due settimane prima, c’era la voglia di realizzare il desiderio di tutte le persone che sono venute ad Arco apposta per me, c’era la determinazione di salire su quel podio e c’era l’immagine di mio fratello e Waltr Bassi che con la bandiera in mano all’ultimo chilometro mi urlano : ora a tutta!!!

C’era il desiderio di stupire.

2 Luglio 2016 -  Arco di Trento - Sulla salita del Castello di Arco Sara dimostra all'Europa del Mountain Running tutto il proprio valore, sarà Bronzo! (credit Gulberti)

2 Luglio 2016 – Arco di Trento – Sulla salita del Castello di Arco Sara infiamma l’entusiasmo dei tifosi Italiani e dimostra all’Europa del Mountain Running tutto il proprio valore, sarà Bronzo! (credit Gulberti)

D: La finale del Campionato Italiano Classico a Cortina è stata forse il momento più duro, il titolo ti è sfuggito di un soffio ma pochi hanno inteso la solidità della tua prestazione anche sulle Tofane dove il percorso non era certo a te adatto, una settimana dopo al FlettaTRAIL hai dimostrato di nuovo che sull’Up&Down batterti è molto dura. Come hai vissuto quei giorni tra Cortina e Malonno  ?

R: A Cortina sono partita per vincere, mentalmente non mi ero nemmeno posta il problema che fosse solo salita. E’ risaputo che la salita non è il mio forte ma questa non deve diventare una scusa. Penso che l’atteggiamento mentale e la consapevolezza di stare bene sia molto importante e in questa stagione ho imparato che sulla linea di partenza non bisogna avere paura di nessuno. Nella mia testa c’era la presunzione di poter battere addirittura Emmy J

Ma va bene così, se si fa una cosa è meglio farla convinti se no non vale nemmeno la pena partire. A gara finita non ero soddisfatta, continuavo a pensare dove avevo mollato e dove avrei potuto stringere di più i denti ma non ho ottenuto risposta. Quel giorno una persona vedendomi non soddisfatta mi ha detto: “Tieni li questa delusione, la tirerai fuori alla prossima gara”. Questa frase me la sono stampata in testa e la settimana dopo ho vinto a Malonno.

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31 luglio 2016 – Cortina d’Ampezzo – il giorno più difficile della stagione, un’altro titolo Italiano possibile per un en-plein che sarebbe stato surreale, sfumato sul filo di lana, una lezione che però è servita… (Credit R. Selvatico)

D: per finire con Borno e la San Fermo, un altro titolo Italiano (Trail Corto) ed il modo migliore prepararsi al raduno con la Nazionale, qui è lecito farti una domanda sulla lunghezza di una stagione che da Maggio a Settembre praticamente non molla mai, come si riesce a rimanere al top come hai saputo fare tu Da Nasego a San Fermo con in mezzo un Europeo ?

R: per resistere così tanto tempo mi è servita solo una fortuna: non avere infortuni. Sono la cosa che temo di più, perché in questi casi non conta più la forza di volontà o la sopportazione della fatica, li è il tuo fisico che ti obbliga a fermarti.

Per me fermarsi è una vera tortura.

Da maggio fino ad ora mi sono sempre divertita, ho avuto tantissime soddisfazioni a livello sportivo, sono cresciuta e ogni giorno quando mi preparo per andare a correre mi dico: Sara sei una ragazza Fortunata.

 

D: il finale è da prassi, una raffica di brevissime per soddisfare le nostre piccole curiosità, pronti via: che materiale tecnico utilizzi in gara ed allenamento ?

R: Partiamo dalle scarpe. Vado a rifornirmi alla Sportland di Pisogne perché è il mio sponsor, ma ci andavo anche prima che lo diventasse. Li lavora Franco Bani un amico, un grande atleta oltre che responsabile Sportland che sa sempre consigliarmi le scarpe più adatte. Mi fido ciecamente di lui.

Nello specifico sto usando per gli allenamenti le Glycerin della Brooks e per le gare le Launch sempre Brooks.

Gli indumenti che uso in gara sono quelli forniti dalla mia società freezone, ma all’occorrenza sotto la canotta metto rigorosamente una maglietta micosport così come le calze, materiale che trovo sempre alla sportland.

Durante gli allenamenti canotte, magliette, k-way micosport ovvio!

E per non tralasciare nulla tengo a precisare che una bottiglia di acquamaniva ph8 al giorno non me la toglie nessuno.

sara impegnata a Casette di Massa per i Campionati Italiani a Staffetta 2016 (Credit Courthoud)

18 Giugno 2016 – Casette di Massa – Sara durante i Campionati Italiani a Staffetta 2016, la sua FreeZone sarà 2^ (Credit Courthoud)

D: Chi era (o è) il tuo modello nella corsa in montagna quando hai iniziato a correre?

R:Fin da piccola il mio modello nella corsa in montagna era il mio papà, alle gare tifavo sempre per lui e non vedevo l’ora di diventare grande per poter fare anche io quelle gare.

Ora che non sono più una bambina e che ho conosciuto le imprese passate di mia zia Valentina spero di assomigliare pure a lei.

D: la vittoria o risultato che hai voluto e sentito di più nella tua carriera fino ad oggi?

R: L’unica gara in cui mi sono messa a piangere all’arrivo  è stata la mezza maratona di Padenghe del 2013, potrei scrivere un libro su quella gara, vincerla è stata per me una cosa straordinaria. Un’emozione così forte non l’ho più provata.

  D: pronostico secco: chi vince il Mondiale 2016 ? R: L’Italia vincerà questo mondiale

Buon Mondiale Sara ! (credit Damiano Benedetto)

Buon Mondiale Sara ! (credit Damiano Benedetto)

 

Chiosa facile per chiudere una chiaccherata lunga ma decisamente interessante: Sara Bottarelli è quella che si dice la ragazza acqua e sapone della porta accanto, una semplicità che è poesia, e che solo chi non la conosce può inizialmente scambiare per ingenuità. Covano le fiamme delle forge della valtrompia sotto gli occhioni ed il sorriso di Sara, “statevi accorti”, che questa ci farà divertire…

 

Intervista di Alex Scolari @skola14
foto credit: thanks to Alexis Courthoud, Marco Gulberti, Damiano Benedetto, Riccardo Selvatico