1 agosto 2016 – La quinta sinfonia di Bernard Dematteis, il terzo acuto di Valentina Belotti: nobiltà lassù in cima, per un tricolore che si adagia sulle spalle di due icone assolute della corsa in montagna mondiale, ancor più che italiana. Il tutto per di più accade più al termine di una di quelle giornate che più epiche sembrano rendere la scrittura di ogni pagina che profumi di fatica, di talento e di cuore…

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Valentina Belotti nel finale epico al Duca d’Aosta, un titolo italiano che la consegna alla storia – credit R. Selvatico

E’ un tricolore bagnato quello del 2016: prima il fango di Lanzada, poi la pioggia e il vento di Cortina. Obbligato allora, o quasi, l’indirizzarsi verso campioni di rango assoluto o verso giovani talenti capaci di dire la loro in ogni condizione: è il caso di Davide Magnini (Ras Courmayeur), è il caso di Francesca Franchi (Atl. Valchiese), ovvero dei due trentini che sull’Olimpia delle Tofane festeggiano il titolo italiano tra gli juniores.

Juniores – Nel ripercorrere la giornata di ieri andiamo per ordine, partendo proprio dagli juniores. Tra le donne, sulla linea di partenza subito si rivela il piccolo dramma sportivo dell’argento europeo Giulia Zanne. La bresciana porta i segni sulla mano della brutta caduta in cui è incappata soltanto qualche giorno prima: frattura del mignolo dice il referto. Oggi si prova a correre, ma occorrerà soprattutto vedere in che modo intervenire all’indomani della gara. Per Giulia è così da subito, giocoforza, gara difficile: chiuderà quinta, in scia alla gemella Federica, lei pure, ovviamente tesserata per l’Atletica Brescia.

Giulia Zanne, la vicecampionessa continentale junior ha corso con una falange fratturata onorando il campionato italiano (photo skola)

Giulia Zanne, la vicecampionessa continentale junior ha corso con una falange fratturata onorando il campionato italiano (photo skola)

Contro la Francesca Franchi vista sulle rampe di Cortina vincere sarebbe comunque stata un’impresa. Mai realmente in difficoltà, anche nei tratti più duri, la portacolori del Valchiese vince prova e titolo finale, lasciando a debita distanza il duo dell’Atletica Saluzzo, Lorenza Beccaria e Valentina Gemetto: la prima già in azzurro gli Europei, la seconda, figlia d’arte, tornata alla montagna dopo stagione dedicata alla pista, laddove è capofila nazionale stagionale sui 5000 metri con 17:11.13

Francesca Franchi (photo Skola)

Francesca Franchi (photo Skola)

Tra i maschi, con l’assenza annunciata di Daniel Pattis, non ha comunque vita facile Davide Magnini. Il trentino, a dirla tutta, complice una contrattura al polpaccio emersa nell’immediata vigilia, non forza la mano nella prima parte di gara e allunga soltanto nell’ultimo tratto che porta verso l’arrivo posto di fronte al Rifugio Duca d’Aosta. Lungo i 7850 metri di gara, Magnini trova però un Andrea Rostan (Atl. Saluzzo) in grande spolvero, che dimostra una volta in più tutte le sue belle doti di scalatore. A dirlo, anche il distacco sul traguardo: 45.54 per Magnini, soltanto 25 secondi in più per il piemontese. Dietro il margine è invece decisamente più ampio, con ulteriore portacolori dell’Atletica Saluzzo sul podio dei più giovani. Un vero e proprio record per il team cuneese di Oscar Giusiano, che festeggia anche il terzo posto di Riccardo Rabino (48.19), bravo a difendersi nel finale dal ritorno di Andrea Prandi (Atl. Alta Valtellina), quarto in 48.25. Con Mirko Cocco e Mathieu Brunod alle prese con giornata più difficile del solito, note di merito invece per Luigi Cristani (Alta Valtellina), bravo ad issarsi sino al quinto posto a pochi secondi dal compagno di squadra Prandi.

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Rabino e Prandi protagonisti di infuocato finale (photo Skola)

Campionato italiano – Classifica Finale

Juniores donne:

1) Francesca Franchi (Valchiese) 59 punti

2) Lorenza Beccaria (Atl. Saluzzo) 57 punti

3) Giulia Zanne (Atl. Brescia) 56 punti

Juniores uomini:

1) Davide Magnini (Ras Courmayeur) 80 punti

2) Andrea Rostan (Atl. Saluzzo) 77 punti

3) Andrea Prandi (Atl. Alta Valtellina) 71 punti

Gli under 23 – Nel riassunto finale, cominciamo per una volta dalle promesse, altrimenti troppo spesso dimenticate da un racconto che obbligatoriamente si concentra sulla testa della gara assoluta. Titoli finali a Marta Pugnetti (Carniatletica) e Nadir Cavagna (Atl. Valle Brembana): la friulana a Cortina replica il successo ottenuto a Lanzada, confermandosi attorno alla quindicesima posizione assoluta. Un nome da segnare per seguirne la crescita futura. Per il bergamasco, invece, il ritorno al sorriso, dopo stagione divisa tra più obiettivi e comunque un poco tribolata: il tredicesimo posto assoluto di Cortina è bel segno, anche se dopo il quarto posto di Lanzada il titolo pareva essere sfumato. Detto della sfortuna di Henri Aymonod – vincitore a Lanzada, qui in gara con caviglia malconcia -, sul podio finale salgono altri due bei prospetti, ovvero i portacolori del Valchiese Alberto Vender e Marco Filosi.

I Seniores – Dopo la parentesi 2015, con il titolo di Xavier Chevrier, il tricolore torna in casa Dematteis, là da dove non era mai uscito sin dal 2008. Quinto successo allora per Bernard Dematteis, ora capace di affiancare al comando delle statistiche dei più vincenti di sempre due nomi del calibro di Fausto Bonzi e Antonio Molinari. Tre campioni, ugualmente straordinari, di epoche differenti: un grande interprete dell'”up and down”, uno scalatore puro, l’uomo capace di sfidare a viso aperto l’Africa che fa la voce grossa…

King Bernard ..(photo skola)

King Bernard ..(photo skola)

Lanciata subito a ritmi importanti, la corsa tricolore maschile vive i suoi primi chilometri con un terzetto di qualche secondo avanti al resto del gruppone: con i gemelli Dematteis, c’è Chevrier che poi si sfila verso il terzo chilometro, raggiunto in breve da Alex Baldaccini e Francesco Puppi. Tra un tira e un molla i tre proseguiranno in fila sino ai metri finali, mentre Bernard intanto saluta Martin e gli dà appuntamento sul traguardo. Verso metà gara, intanto, gli atleti ricevono la comunicazione che l’arrivo sarà abbassato al Duca d’Aosta, circa 1200 metri di sviluppo in meno rispetto al previsto. Giocoforza farlo viste le condizioni meteo, con decisione rapida e sistema di comunicazioni a funzionare a dovere nell’obiettivo di preservare comunque il corretto svolgimento della competizione. Nel finale Martin recupera qualcosa a Bernard, mentre dietro Baldaccini stacca Chevrier negli ultimi 100 metri di gara, mentre Puppi stringe i denti per portare a compimento gara di alto spessore tecnico. Lì dietro poi, la sorpresa. Perché vai tu a scommettere sul sesto posto del bravissimo Nicola Spada (Valli Bergamasche), che con gara da protagonista e tendenzialmente in rimonta, nel finale ha la meglio sul compagno di squadra Cesare Maestri e su Tommaso Vaccina (Cambiaso Risso), ottavo davanti a Nicola Pedergnana (Atl. Clarina Trentino) e Luca Cagnati (Valli Bergamasche). Top ten di rango assoluto, così come di bello spessore l’ordine d’arrivo che segue: undicesimo Max Di Gioia, poi Lele Manzi e Cavagna, seguiti da Max Zanaboni e Vincenzo Milesi.

Alex Baldaccini allunga nel finale e strappa il 3° posto (photo skola)

Alex Baldaccini allunga nel finale su Chevrier e strappa il 3° posto (photo skola)

Tra le donne, poco prima, si era invece assistito all’ennesimo assolo di Emmie Collinge. Per la statistica, a far notizia, è il monopolio sul podio dell’Atletica Alta Valtellina: a memoria, fatto inedito per la storia tricolore femminile. Merito di Valentina Belotti ed Elisa Desco, con la prima a tornare sul primo gradino del podio tricolore a distanza di sette anni dal suo ultimo successo. Il terzo trionfo per la campionessa camuna, maturato grazie al contributo importante di Elisa, ieri capace di inserirsi “a cuscinetto” davanti a Sara Bottarelli, prima delle italiane a Lanzada. Qualche considerazione tecnica va comunque pur sempre aggiunta, perché la chiave del successo tricolore della Belotti va probabilmente trovata proprio nella sua capacità di piazzarsi in scia della Bottarelli, senza altra donna a separarle, sul saliscendi di Lanzada. Così come va elogiata la grande prova di Sara sulla sola salita: mai così bene in passato, tanto più su percorso impegnativo… Là davanti, le donne corrono forte: lo testimoniano anche i distacchi, con Antonella Confortola magari non in grandissima giornata, ma comunque quinta davanti ad Alice Gaggi. Poi le altre, con Ivana Iozzia settima, la giovane Arianna Oregioni ottava, Samantha Galassi nona e Ilaria Dal Magro al decimo posto.

le prime battute di gara con il tentativo di allungo operato da una comunque grande Sara Bottarelli (credit R. Selvatico)

Le prime battute di gara con il tentativo di allungo operato da una comunque grande Sara Bottarelli (credit R. Selvatico)

Campionato italiano – Classifica Finale Seniores donne: 1) Valentina Belotti (Atl. Alta Valtellina) 79 punti 2) Sara Bottarelli (Free-zone) 78 punti 3) Elisa Desco (Atl. Alta Valtellina) 76 punti 4) Alice Gaggi (La Recastello) 74 punti 5) Antonella Confortola (Forestale) 73 punti 6) Ivana Iozzia (Rubiera Excelsior) 70 punti Seniores uomini: 1) Bernard Dematteis (Corrintime) 160 punti 2) Martin Dematteis (Corrintime) 158 punti 3) Xavier Chevrier (Valli Bergamasche) 155 punti 4) Alex Baldaccini (Gs Orobie) 152 punti 5) Cesare Maestri (Valli Bergamasche) 151 punti 6) Francesco Puppi (Valle Brembana) 148 punti clicca qui per la Fotogallery Ufficiale dell’evento  – credit Riccardo Selvatico