28 luglio 2016 – A tre giorni dal via, entriamo con più decisione nel cuore di una delle sfide più attese della stagione: domenica 31 luglio Cortina d’Ampezzo (Bl) assegna i titoli italiani assoluti individuali e e di Società della corsa in montagna. Da Arco e dai suoi memorabili Campionati Europei il cambio di segno, se l’accento cade su tendenze altimetriche e dislivelli. Il format della “salita e discesa” lascia spazio ai cultori della “sola salita”, agli scalatori che sognano i Mondiali bulgari di settembre e che ora trovano altro straordinario teatro di rappresentazione nell’ascesa che dal centro di Cortina porta ai Rifugi Duca d’Aosta e Pomedes. Dolomiti, Tofane, Cortina da una parte, i grandi campioni del mountain running italiano dall’altra: altra sintesi non pare necessario ricercare per la prova che vede la Polisportiva Caprioli San Vito e l’Atletica Cortina unite nello sforzo organizzativo. Senza fronzoli e con qualche però, gara per gara, entriamo allora nel dettaglio, forti delle liste di iscrizione e del profilo altimetrico delle differenti prove. Juniores donne (mt. 4150; dislivello: + 449 mt / – 23 mt) Si riparte dal doppio argento continentale, risultato storico per la corsa in montagna italiana, che prima di Arco mai era salita sul podio in questa categoria. Se lo sguardo si allarga alla rassegna iridata, era dall’argento di Arta Terme 2001 che le azzurrine non provavano la gioia di una medaglia internazionale. Si riparte soprattutto allora da Giulia Zanne (Atl. Brescia): è sua la prima medaglia individuale italiana nella storia del Campionato Europeo, sulla scia del successo iridato che nella categoria colse Rosita Rota Gelpi, oro nell’edizione sperimentale di Susa nel non più vicino 1992… Giulia, vincitrice nella prova “up and down” di Lanzada, proverà ovviamente a bissare il successo e a fare suo il titolo tricolore, tenendo a debita distanza chi con lei ha vestito l’azzurro ad Arco, a partire da Francesca Franchi (Sa Valchiese) e Lorenza Beccaria (Atl. Saluzzo), già salite nell’ordine sul podio di Lanzada. Attenzione però, anche anche alla sorella gemella di Giulia, Federica, altra pretendente ad una maglia azzurra per Sapareva Banya insieme alla piemontese, figlia d’arte, Valentina Gemetto (Atl. Saluzzo). Juniores uomini (mt. 7850; dislivello: + 941 mt / – 58 mt) Davide Magnini (Ras Courmayeur) nel logico ruolo di favorito. Il trentino, capitano d’argento degli juniores azzurri ad Arco battuti solo dalla Turchia, ama le salite dure. Per quanto inframmezzata da tratto pianeggiante collocato poco prima di metà gara, non è certo ascesa facile quella che attende i ragazzi, impegnati sullo stesso tracciato delle seniores donne. Non ci sarà invece Daniel Pattis, quarto agli Europei, ma domenica assente perché alle prese con stage scolastico all’estero. Tocca allora agli altri due azzurrini Andrea Rostan (Atl. Saluzzo) e Samuele Nava (Atl. Lecco) provare a scalare il podio, tenendo però bene presenti le forti ambizioni di Mirko Cocco (Atl. Vicentina), Andrea Prandi (Atl. Valtellina) e Francesco Agostini (Brixia Atletica 2014). Tre altri nomi utili per i bookmakers? Sono quelli di Mathieu Brunod (Apd Pont Saint Martin), Luigi Cristani (Atl. Alta Valtellina) e Riccardo Rabino (Atl. Saluzzo). Seniores donne (mt. 7850; dislivello: + 941 mt / – 58 mt) Tutte contro la campionessa europea Emily Grace Collinge. La portacolori dell’Atletica Alta Valtellina, dominatrice ad Arco ad inizio mese, proverà nuovamente ad involarsi sin dalle prime battute, portandosi magari dietro la compagna di squadra Valentina Belotti, sesta ad Arco e seconda a Lanzada, e ora finalmente attesa dall’amato format di “sola salita”. In chiave titolo tricolore, davanti a tutte riparte Sara Bottarelli (Free-zone): la bresciana, bronzo continentale, sulla carta ama maggiormente i tracciati di salita e discesa, ma la sua crescita agonistica giustifica in ogni caso attese importanti, anche per il successo finale. Non diversamente da quelle che accompagno la vigilia di Alice Gaggi (La Recastello), argento europeo e terza delle italiane nella prima prova di Campionato. Punteggi risicati, giochi sottili e la possibilità di dover magari ricorrere anche alla somma dei tempi per dirimere la questione finale. Con questo scenario, ruolo importante eccome potranno giocare, tra le altre, anche la tricolore uscente Elisa Desco (Atl. Alta Valtellina), Antonella Confortola (Forestale), Ivana Iozzia (Corradini Rubiera) e Samantha Galassi (La Recastello). Curiosità e attesa accompagnano poi il debutto in una prova tricolore in montagna della maratoneta Emma Quaglia (Cus Genova), sesta ai Mondiali di Mosca 2013. Capitolo promesse: nella prima prova tricolore la friulana Marta Pugnetti (Carniatletica) aveva avuto la meglio su Michela Comola (Apd Pont Saint martin) e Giulia Compagnoni (Alta Valtellina), con Carolina Michielin (Cus Trieste) al quarto posto e Miriana Ramat (Atletica Susa) al quinto. Seniores uomini (mt. 10150; dislivello: + 1228 mt / – 143 mt) A differenza delle altre categorie, per gli uomini l’arrivo sarà posto ai 2303 metri del Rifugio Pomedes anziché ai 2098 metri del Rifugio Duca d’Aosta. Siamo, in ogni caso, nel cuore del Gruppo delle Tofane, ai piedi o a monte del “salto” che ha costruito parte della leggenda della discesa libera di Coppa del Mondo a Cortina. Occhi puntati sui gemelli Dematteis (Corrintime), oro e argento degli ultimi Europei e fari indiscussi del movimento. Bernard ha vinto a Lanzada nel giugno scorso e il profilo della gara pare favorire piuttosto lui che non Martin, già secondo nella prova di apertura. Laddove chiuse terzo il campione uscente, Xavier Chevrier (Valli Bergamasche), poi azzurro anche ad Amsterdam sulla mezza maratona. Il valdostano esce da settimana più difficile, a causa di forma virale che lo ha costretto a rinunciare anche al Giro Podistico di Castelbuono, classicissima siciliana della corsa su strada. Per Cesare Maestri (Atl. Valli Bergamasche), splendido quinto agli Europei, in fondo valgono le considerazioni espresse per Sara Bottarelli: non ama troppo la sola salita, ma il trentino è davvero cresciuto molto… Tra quanti invece attendono da tempo l’ascesa di Cortina, ci sono soprattutto Alex Baldaccini (Gs Orobie), bronzo continentale nel 2015 su questo format di gara, l’iridato Lunghe Distanze 2015 Tommaso Vaccina (Cambiaso Risso Running Team) e Francesco Puppi (Atl. Valle Brembana): l’obiettivo dichiarato per tutti ha forti tinte azzurre, non diversamente dai sogni che accompagnano la vigilia di Nicola Pedergnana (Atl. Clarina Trentino), Luca Cagnati (Atl. Valli Bergamasche) e Alessandro Rambaldini (Atl. Valli Bergamasche), campione mondiale Lunghe Distanze in Slovenia poco più di un mese fa. Assente per infortunio Marco De Gasperi, la Forestale scende in campo con Emanuele Manzi, mentre da seguire con attenzione saranno anche Gerd Frick (Telmekom Suedtirol), Massimo Mei (Atl. Castello), Fabio Ruga (La Recastello), Massimo Farcoz (Apd Pont Saint Martin), Hannes Perkmann (Sportler Team) e il maratoneta Renè Cuneaz (Cus Pro Patria Milano). Tra le promesse, Lanzada aveva esaltato le capacità del valdostano Henri Aymonod (Atl. Calvesi), la cui partecipazione a Cortina è però fortemente in dubbio per i postumi di una distorsione alla caviglia. Crescono allora le ambizioni del duo trentino del Valchiese, Marco Filosi e Alberto Vender, rispettivamente secondo e terzo nella prova di apertura, laddove quarto aveva chiuso Nadir Cavagna (Valle Bremabana) e quinto Gabriele Pace (Cambiaso Risso Running Team). I Mondiali nel mirino – Le prove tricolori di Cortina avranno ovviamente un significato importante anche per la composizione della squadra azzurra che sarà in gara nella rassegna iridata di Sapareva Banya (Bulgaria) il prossimo 11 settembre. I criteri di selezione approvati dal Consiglio Federale, già hanno indicato alcuni atleti preselezionati per l’appuntamento, sulla base della consistenza dei loro risultati in campo internazionale, tanto più nel format di sola salita: trattasi di Alice Gaggi, Bernard Dematteis, Alex Baldaccini e Xavier Chevrier. In attesa delle novità regolamentari che a settembre verranno approvate dal prossimo Congresso della WMRA, una di queste entrerà intanto in campo già il prossimo 11 settembre: diventano quattro le juniores donne iscrivibili da ciascuna Nazione, pareggiando così il numero dei pari età maschili.
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