Pochi giorni, ormai ore, ci separano dall’atteso Mondiale 2016 di Lunghe Distanze in Montagna.

La kermesse iridata riconosciuta dalla IAAF propone, per quella che sarà la 13^ edizione, i consueti incroci tra tradizioni, storie e scuole tecniche, queste ultime in alcuni casi ai perfetti antipodi tra loro.

Consuetudine nostra provare ad aiutare il pubblico di tifosi ed appassionati a leggere tra le pieghe di una gara che avrà come comune denominatore per tutti la grande incognita della gestione tattica, resa elemento quanto mai decisivo vista la durezza del percorso del 2016 Long Distance Mountain Running World Championship.

la stazione della piccola Podbrdo

Siamo a Podbrdo, Slovenia, nella vallata nord della Bàccia. A soli 24 km dal confine Italiano sorge questo villaggio di nemmeno 800 abitanti e dalla storia decisamente Italiana: il nome significa letteralmente Piedicolle, denominazione mantenuta fino al termine della 2^ guerra mondiale quando fu ceduto alla Jugoslavia insieme al comune di Tolmino, di cui è ancora frazione. Sarà in questo scenario che sabato 18 giugno prende il via il Podrbdo Trail running Festival.

Il campo di gara per i Titoli di Lunghe Distanze è rappresentato dalla temuta Gorski Marathon (GM40 Alpine Marathon) pronta a mettere a durissima prova il gotha mondiale dei Long-Distance MountainRunners con i suoi 42km, 2’800 metri di dislivello e l’ascesa ai due GPM Hors Categorie di Čez Suho (1760 mslm), e di Porezen (1636 mslm).

Svelati nei nostri precedenti comunicati i settori salienti del percorso è ora il momento di provare ad analizzare gli scenari che potrebbero innescarsi in gara Sabato:

MEN – Wacker per completare la risalita, Kosovelj per il “threepeat”. Due nomi ben distinti dal resto del gruppo come favoriti, ambedue le candidature alimentate da premesse diametralmente opposte: Andy Wacker (USA, 1988) flirta da due anni con l’iride della lunga distanza, 3° nel 2014 alla Pikes Peak Ascent di Manitou Springs, 2° lo scorso anno a Zermatt. Il “Texano dalle Gambe d’acciaio” (è nato a Houston anche se poi è cresciuto ed ha studiato nel North Carolina) vuole fortemente completare l’ascesa al tetto mondiale ed è volato in Slovenia alla testa di una squadra americana ben decisa ad assecondarlo in questa sua ambizione. Da Mario Mendoza a Peter Maksimov (9° nel 2014 e 15° nel 2015) il team USA non manca di esperienza. La grande curiosità è capire come Wacker saprà gestirsi nella 2^ parte di gara, quella con la salita più tecnica: 1200 D+ e 5,5 km di muro da scalare dopo essersi già sorbiti 26km. Se la partenza dello yankee sarà quella che tutti si attendono, ossia molto aggressiva, sarà questo il momento della verità per lui.

Andy Wacker (foto N. Hobbs)

Andy Wacker (foto N. Hobbs)

Completamente diversa la tattica che possiamo prevedere per l’altro grande favorito, il padrone di casa e “Re di Slovenia”, laddove parliamo di corsa in montagna, rispondente al nome di Mitjia Kosovelj (SLO, 1984). Per il capitano della nazionale di casa la sicurezza e lo status dato dai due titoli mondiali già in bacheca (oro nel 2011 proprio qui a Podbrdo e nel 2013 alla Karkonoski Marathon in Polonia) oltre all’indubbio vantaggio di conoscere il percorso centimetro per centimetro (o stone by stone, come hanno voluto ricordare alcuni suoi tifosi). Solo una “sindrome italiana” potrebbe a nostro avviso ridimensionare le altissime percentuali di vittoria nelle mani di Kosovelj, è lecito infatti pensare che la profonda conoscenza tecnica ed umana nei confronti ad esempio dei nostri Emanuele Manzi e Marco De Gasperi possano indurre lo sloveno ad impostare gara accorta e di “attesa”, elemento che potrebbe risultare o estremamente opportuno o altrettanto fatale, sportivamente parlando.

Mitja Kosovelj Non a caso abbiamo citato i nomi dei nostri due “capitani”, Manzi e De Gasperi di nuovo insieme in maglia azzurra sono qualcosa di grande e di emozionante per tutti i tifosi italiani, la mente ed i ricordi volano dolci sulle imprese che i nostri “Batman e Robin della montagna” hanno regalato per oltre 20 anni di onorato servizio alla causa azzurra, su tutti quel giorno indimenticabile del 2001 sotto il diluvio di Arta Terme, con un Oro (De Gasperi) ed un Argento (Manzi) che li issarono insieme sul tetto del mondo. Averli in gara ancora in coppia sarà un grande punto di preoccupazione per gli avversari ed al tempo stesso potrebbe risultare come un “plus” in termini di fiducia per il resto del team Italia che conta sulla grinta ma relativa inesperienza ad altissimo livello di Zanoni, Rambaldini e Ruga. Quest’ultimo forse più papabile per fare gara da protagonista, in virtù di caratteristiche tecniche più adattabili al percorso, ma in ogni caso va ricordato quanto Rambaldini sia cresciuto nelle ultime due stagioni e come Zanoni possa finalmente gustare sino in fondo tutto il sapore di questo suo debutto in azzurro. Nella battaglia per il titolo a squadre è pesante la nomination assegnata alla Gran Bretagna, i rappresentati del Regno Unito formano un’equipe di alto livello in cui Andrew Davis (2° nel 2013 in Polonia) e Tom Owens (2° nel 2011 in Slovenia) agiranno nelle vesti di punte, ben avvelenate dal fatto di essere stati ambedue vittime proprio di Kosovelj nelle due edizioni del mondiale che li ha visti cogliere un argento che vorranno provare a tramutare in Oro.

Alessandro Rambaldini al mondiale 2015

Alessandro Rambaldini al mondiale 2015

Questi i principali favoriti, ma nel novero vanno citati anche il tedesco Thomas Kuehlmann (9° a Zermatt 2015), lo svizzero Ralf Birchmeier (5° a Podbrdo 2011), l’austriaco Robert Gruber (10° a Zermatt 2015) ed il Ceko Petr Pechek (7° a Szklarska Poreba 2013 e 11° a Zermatt 2015). Curiosità e un pizzico di mistero, quello si, nei nomi di due giapponesi: Yujiro IIda e Fujio Miyachi, e soprattutto di un olandese: Gerrit-Jan Kastenberg, dai Paesi Bassi direttamente alle temibili montagne Slovene.

WOMEN – Kimmel in pole, poi le nostre. Mina vagante ? stiamo con Victoria Wilkinson.

Nettamente più delineati i rapporti di forza nella gara femminile, questo almeno da una prima analisi della starting list. L’americana Megan Kimmel ha tutto dalla sua per poter fare un grande mondiale, l’esperienza di alcune stagioni ai vertici anche su gare di tecnicità molto pronunciata lo certificano (Ha vinto lo scorso anno sulle dolomiti a Canazei, si è poi ben distinta alla Sierre Zinal, viene da un 2° posto nelle 2015 skyrunning world series). Nella prima uscita europea del 2016, sui 42 km di Zegama, è saltata nel finale dopo aver rimontato e condotto per gran parte di gara. Il Freddo ed il fango i primi imputati, quindi attenzione: se la situazione meteo non sarà contraria la Kimmel è sicuramente accreditata per l’Oro.

Megan Kimmel

Megan Kimmel

Dietro a lei sono buone le chances delle nostre ragazze: Antonella Confortola qualche mese fa nutriva forti dubbi sulla sua presenza a questa rassegna iridata, il percorso pareva poco indicato alle caratteristiche della Campionessa del Mondo 2013, ma sulla scorta di una preparazione mirata e di una condizione che pare essersi riallineata dopo alcuni problemi, le speranze azzurre tornano a riporsi sulle sue indiscusse qualità, immaginandola soprattutto a proprio agio nella salita al Porezen, dove l’estrema durezza e pendenza potrebbero favorirne grande rimonta nel momento cruciale. Una gara dura e tecnica è anche quella che si augura Debora Cardone, altra azzurra da tenere d’occhio, se è valido il teorema per cui il mondiale 2013 e questo abbiano punti in comune è lecito sperare che quel 13° posto possa essere un buon presagio per fare ancora (molto) meglio. Altre due le azzurre in gara: per Francesca Iachmet è il terzo mondiale consecutivo sulle Lunghe Distanze, il primo su tracciato che alla salita unisca anche alla discesa. La trentina ha grande cuore, di sicuro metterà in campo tutte le sue forze. Quello che in fondo viene chiesto alla debuttante Barbara Bani, la più giovane del lotto, che questa vigilia sta vivendo come se tutto fosse una piccola, grande magia…

Antonella Confortola

Antonella Confortola

Per i piani più alti della classifica, altri tre gettoni li spendiamo per la Ceka Katerina Matrasova, nella top ten 2013 alla Karkonoski, per la slovena Lucija Krkoc, che oltre a correre in casa non manca di talento ed esperienza, e per l’Inglese Victoria Wilkinson, certamente la vera “underdog” del lotto: classe 1978, esperienza e duttilità (è anche CycloCross-rider di alto livello) che ne hanno fatto una vera potenza in patria nel cross, per una capace di vincere la prestigiosa Three Pikes Peak sia nella versione running che in quella cyclo-cross potrebbe essere davvero l’occasione per coronare una bella carriera.

Victoria Wilkinson (foto Andy Holden)

Victoria Wilkinson (foto Andy Holden)

Riportiamo le final entries complete: http://www.gm4o.si/en/final-entries.html

Ricordiamo a tutti i lettori che www.corsainmontagna.it sarà presente in loco e fornirà aggiornamenti live, foto e commenti esclusivi durante e nel post-race.

LO START DELLA GARA VALIDA PER IL TITOLO MONDIALE E’ FISSATO ALLE ORE 08:00 DI SABATO MATTINA 18 GIUGNO 2016

LA SQUADRA AZZURRA: Podbdro (Slovenia) 18 giugno 2016 Donne: Bani Barbara (New Athletics Sulzano) Cardone Debora (Asd Valli di Lanzo) Confortola Antonella (Forestale) Iachmet Francesca (Atletica Trento) Uomini: Marco De Gasperi (Forestale) Emanuele Manzi (Forestale) Alessandro Rambaldini (Atletica Valli Bergamasche) Fabio Ruga (La Recastello Radici Group) Marco Zanoni (Gp Pellegrinelli) qui il link al sito Ufficiale della gara : http://www.gm4o.si/en/welcome.html

Di Alex Scolari

@skola14