La vigilia della sedicesima edizione della Zegama Aizkorry Mendi Maratoia, valida come prova delle Skyrunner World Series 2016, non lasciava presagire ad una giornata con un tempo così inclemente. Invece Giove Pluvio si è scatenato a partire dalla mattina presto, e alle quote più alte, sulle creste di Aratz e degli Aizkorry, il clima è sceso di parecchi gradi, condizione che ha reso ancora più complicata la prova per i 500 partenti della gara. Alla fine i 130 ritirati, la dicono lunga sulle difficoltà che ha presentato la Zegama di quest’anno. Pronti via, ecco scattare come da tattica ormai consolidata, il basco Ariz Egea (Inov8), desideroso di migliorare il quarto posto dello scorso anno e spronato dal pubblico di casa assiepato nei punti strategici del percorso, numeroso come non mai. Alle sue spalle, neanche a dirlo, l’idolo Kilian Jornet (Salomon). I due atleti, hanno proseguito in solitaria fino al decimo chilometro, quando dalle retrovie sono rinvenuti il forte svizzero Marc Lauenstein (Salomon), Luis Alberto Hernando (Adidas) e il nostro Tadei Pivk (Team Crazy).
Sul primo scollinamento di giornata ad Araz (Km 16), Kilian lasciava presagire che oggi non ce ne sarebbe stato per nessuno. Un piccolo margine di vantaggio in vetta su Lauenstein, mentre dietro si apriva il divario sul resto del gruppo inseguitore. A Sancti Spiritu passava in testa Lauenstein seguito da Kilian, ma il copione ormai era già scritto: nella successiva salita agli Aizkorri, il catalano spingeva a fondo e rimaneva da solo al comando, transitanto in vetta con 1’30” su Lauenstein, 2’30” su Hernando, Tadei, Egea, e Manuel Merillas (Mammut) a seguire. Le condizioni meteo, come già anticipato, costringevano molti dei favoriti alla resa in questa prima parte di gara. Lo svizzero Remi Bonnet (Salomon), Zaid Ait Malek (Buff), Ariz Egea, Saul Padua abbandonavano per problemi legati al freddo e, nel caso del giovane Bonnet, problemi intestinali. Mentre Kilian Jornet scivolava via agile e leggero a conquistare la sua ottava vittoria in nove edizioni (lo scorso anno la sua fu solo una passerella di presenza “last minute” a Zegama, dopo aver dovuto rinunciato al tentativo del record dell’Everest a causa del terremoto che colpì il Nepal), nelle retrovie la lotta per il podio rimaneva entusiasmante per il gap esiguo fra i contendenti. Luis Alberto Hernando, pareva destinato a colmare tutto lo svantaggio che lo divideva da Lauenstein, così come il nostro Tadei ha sognato a lungo di riconfermare il podio anche quest’anno, dopo la strabiliante vittoria dello scorso anno. La scivolosissima, per via del fango, discesa finale, emetteva però i seguenti verdetti. Primo Kilian in 3:50’03”, a meno di due minuti dal suo record siglato nel 2014, secondo il bravissimo e atteso Marc Lauenstein a 9’19”, terzo Luis Alberto Hernando a 10’02”. Un’eternità, se vogliamo vedere, anche se ad onor del vero, Kilian in condizioni meteo così proibitive sembra possedere davvero due marce in più rispetto agli avversari. Al quarto posto, il bravissimo Manuel Merillas a 10’29”, e al quinto posto un positivo Tadei Pivk a 11’54”. Il friulano ha venduto comunque cara la pelle in una giornata difficile, e si può consolare con il primato parziale in classifica dopo due prove delle Skyrunner World Series. Tra poco più di un mese sarà tra i protagonisti più attesi nella terza prova del circuito mondiale: la Livigno Skymarathon a Livigno (So), in programma il 26 giugno. Al sesto posto si è classificato il basco Ismail Razga, appena davanti al britannico Tom Owens (Salomon). Ottava piazza per Adrien Michaud (Fra- SCOTT Sports), chiudono la top ten Jokin Lizeaga (INOV8) e Andrè Jonsson. Menzione particolare per i due italiani giunti al dodicesimo e al tredicesimo posto: Paolo Bert (La Sportiva in 4:24’11” e Fulvio Dapit (Crazy) 4:24’46”, il primo al debutto nella “Cita Vasca”, mentre il secondo un vero affezionato di questa iconica corsa in montagna. La gara femminile ha regalato emozioni a go go per tutto il suo svolgimento. Azara Garcia (SPA-Compressport), vincitrice nel 2015 con un gran tempo, ha provato dall’inizio a far saltare il banco. Tutti si aspettavano una partenza fulmine dell’americana Megan Kimmel (Asics), che invece è rimasta, stranamente, in attesa delle mosse delle avversarie. Fino a metà gara infatti, La Azara guidava con un vantaggio di circa 2′ su Maite Maiora (La Sportiva) e Ohiana Kortazar (Salomon). Megan Kimmel poco più attardata, iniziava la sua rimonta salendo gli Aizkorri (Km 24). A quel punto, la Azara iniziava a segnare il passo, e al km 27, dopo essere stata raggiunta dalla Kimmel, decideva di abbandonare la competizione. Tutto sembrava ormai fatto per la bionda americana, ma nella discesa finale accadeva l’incredibile: la rimonta della norvegese Yngvild Kaspersen si materializzava in maniera prepotente su tutte le avversarie. La giovane del team Salomon piombava in piazza a Zegama a braccia alzate in 4:50’58”, relegando la Kimmel a 9′ e la Kortazar a 15′. Quarta piazza per la spagnola Marta Molist Condina e quinta per una affranta Maite Maiora. In classifica delle World Series, si conferma Megan Kimmel con un primo e un secondo posto. Zegama chiude i battenti sulla sua sedicesima edizione, confermando di essere uno dei punti di riferimento mondiali di questo bellissimo sport.Home page » Alla Zegama-Aizkorri vincono Kilian Jornet, Yngvild Kaspersen, e il maltempo
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