17 maggio 2016 – Bella – quella prima di tutto e poi ancora – l’accoglienza che l’intero Comune di Casto tributa al mondo della corsa in montagna. Il Trofeo Nasego si sdoppia, ma raddoppia affetto e passione, per colorarsi due volte di tricolore:  tra Km VerticaleLunghe Distanze di tricolore si vestono anche case, strade e sentieri. Una festa insomma, cui aderiscono 600 atleti e cui partecipa l’intero paese, che a tutti ed ognuno restituisce entusiasmo e calore.

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atmosfera e tifo sui sentieri del Vertikal Nasego

Bella, anche quella perché no, pure la nebbia, che più “mitica” rende la parte finale dell’ascesa di chi, di sabato, corre il Km Verticale. Bello, lui di sicuro, anche il sole, che finalmente accompagna la corsa ai titoli alla domenica, sul tracciato di un Trofeo Nasego che regala davvero grandi emozioni.

Belle le conferme di Sara Bottarelli e Xavier Chevrier: nel ruolo di chi già in partenza sa di potersi giocare sino in fondo le proprie carte, i due non steccano e mettono anzi il sigillo su prestazioni da copertina. Sia pur fatta la tara sull’altrui condizione di giornata, ma battere campioni assoluti come Petro Mamu ed Emmie Collinge è qualcosa che lascia pur sempre traccia significativa. E che regala un’iniezione forte di fiducia, all’alba di una stagione che è soltanto ai suoi primi passi.

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il forcing iniziale di Chevrier e M.Dematteis

Bello l’assolo di “mamma” Valentina Belotti, incontrastabile come nei suoi giorni migliori sulle rampe del Km Verticale. Un’occhiata a tempi e classifiche, un’altra al confronto con la gara maschile: quanto basta insomma per salutare un’impresa di valore assoluto, un’espressione di classe cristallina.

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Valentina Belotti , regina del Vertikal Nasego 2016

Belle poi le novità: attese certo, perché parlare di grandi sorprese, in alcuni casi, sarebbe un poco come giocare a nascondino. Ma un conto è “annusarle”, un altro invece misurarle sul campo le grandi prove di Nicola Pedergnana e Cesare Maestri. Il primo vince il Vertical, ma convince anche per il piglio con cui cerca il confronto con i migliori il giorno successivo, su di un tracciato in partenza a lui meno congeniale. Il piglio giusto, insomma, di chi, a 23 anni e non di più, non cerca scuse, ma solo confronti al vertice. Stessa età, caratteristiche diverse, trentino non di meno: Cesaretto spicca il volo ed è ormai lì, pronto a guardare negli occhi i suoi piccoli, grandi idoli, gli amici a cui, in questi anni, ha provato a rubare tutti i segreti del mestiere. Cucciolo, insomma, è diventato grande e al Trofeo Nasego disegna una di quelle imprese che, di tanto in tanto, fanno brillare gli occhi a chi questo mondo prova a seguire con passione.

AC1_5395Più nascoste, ma ugualmente belle, le crescite agonistiche di altri ragazzi e ragazze di indubbio interesse: Marco Filosi, Andrea Debiasi, Arianna Oregioni, Ilaria Dal Magro. Là davanti, appena dietro, qualcosa si muove…

Bello scorrere le classifiche e trovare altri nomi, relativamente nuovi: accade soprattutto nel Vertical, dove Facchini e Perkmann, dove Kuzminska e Deflorian – esempi pescati nel mucchio -, una volta in più confermano quanto questa specialità sappia rappresentare qualcosa di unico e diverso. Un terreno su cui il piano inclinato che lega la forza alla resistenza, più che altrove si sbilancia verso la prima piuttosto che verso la seconda. Forza e resistenza, in tutte le loro espressioni: croce e delizia di chi prova a trovare soluzioni tecniche in fondo sempre nuove e mai del tutto ben risolte. Il bello in fondo, anche questo, del correre o camminar veloce sui sentieri…

Tra salite e discese, come sempre, belle poi le rinascite. Soprattutto quelle di chi a Casto tornava in gara dopo qualche infortunio, più o meno grave, dopo qualche problema di diversa natura. Intanto il bello, nella sua essenza più pura, di vedere in gara Ivana Iozzia, lei passata per davvero da momenti difficili nell’inverno scorso…

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Poi, bello il mix di grinta ed umiltà che regala Bernard Dematteis: sulla strada del ritorno il “capitano” mette in conto di prendere qualche sberla in questa fase, in attesa di tornare a scappar via. Intanto, tanto al sabato quanto alla domenica, è di bronzo il suo doppio appuntamento tricolore. Chi lo ha fatto arrabbiare, stia attento, è avvisato…

Berny...sta tornando

Berny…sta tornando

Sensazioni in fondo uguali a quelle che regalano Elisa Desco e Luca Cagnati. La prima, al rientro agonistico dopo due mesi regalati a caviglia capricciosa e un paio soltanto di settimane fatte anche di passi in corsa, si mette in gioco sulla specialità che meno ama, le salite verticali. Tecnicamente lì è racchiuso tutto il bello del suo settimo posto.

Lo stesso piazzamento, uguale tanto al sabato quanto alla domenica, che porta a casa il secondo: il bello della grinta giusta, ora non resta che crescere giorno dopo giorno…

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Elisa Desco e Alice Gaggi

Qui alcune, soltanto alcune, delle belle cose emerse nel weekend in cui la Valle Sabbia ha indubbiamente salutato la sua due giorni di gare più bella di sempre. Per numeri e livello, come spesso qui e altrove ancor di più si è soliti dire di frequente…bella per l’atmosfera, bella per la passione, bella per il crogiolo di emozioni e di campioni disseminati sui sentieri.

Bello infine poi sapere che altro bello si cela dietro le piccole, grandi imprese degli altri protagonisti del weekend tricolore, qui magari non citati. Tutt’altro che bello, a volte, dover rendere omaggio ad un minimo di sintesi. Il bello di correre in montagna, però, è anche sapere che sulla prossima salita, sulla prossima discesa si ripartirà da zero. E sarà bello allora, salutare altri volti, rendere omaggio ad altre imprese…

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un’immagine che è gia simbolo: la superstar Petro Mamu e la stellina Sara Bottarelli, vincitori del GPM al Rifugio Nasego, rendono onore al pubblico di Comero che sente particolarmente questo premio.

CREDITS: le foto dell’editoriale sono di Alexis Courthoud e Phil Gale

QUI UNA GALLERY COMPLETA DI ALEXIS COURTHOUD PER RIVIVERE IL #nasego2k16 !!!