Si è dovuto accontentare della seconda prestazione mondiale di sempre sui 1000mt verticali. Possiamo ironicamente riassumere in questo modo la performance odierna di Urban Zemmer, altoatesino di Castelrotto (Bz), in quel di Fully (Sui). Ormai non finisce più di stupire questo ultra quarantenne (classe 1970) del Team Bogn da Nia – La Sportiva, che ormai fa più clamore quando non vince (una settimana fa fu secondo alla finale dei Vertical delle World Series a soli 10″ dal talentoso svizzero Remi Bonnet) che quando vince. Fully rappresenta per il fortissimo Urban un test molto importante. Su queste pendenze da bastoni è sempre riuscito a liberare tutti i suoi cavalli, abituandoci a grandissime performance. La gara svizzera, per chi non lo sapesse, rappresenta il Vertical ideale per ottenere tempi di rilievo. Proprio qui, lo scorso anno, Urban ottenne la miglior prestazione mondiale, abbattendo il fantascientifico muro dei 30′ sui 1000mt di dislivello e portando il nuovo limite a 29’42”. Sempre nel 2014, altri due atleti seppero segnare grandi tempi: l’italiano Nicola Golinelli con 30’25” e l’allora diciannovenne elvetico Remi Bonnet con 30’49”.

Urban Zemmer, in una immagine di repertorio (Santa Caterina Vertical 2015)

Urban Zemmer, in una immagine di repertorio (Santa Caterina Vertical 2015)

In questa occasione invece, complice una giornata soleggiata con temperature non esattamente ideali per tentare il record, Zemmer ha saputo fermare i cronometri in un grandissimo 30’11”. La festa è stata comunque tutta italiana, perché al secondo posto si piazza un ritrovato Marco Moletto in 31’26” e al terzo il bellunese Manuel da Col in 32’08”. Quarto lo scialpinista svizzero Werner Marti in 32’17”, seguito dal francese Jean Froncois Philippot in 32’28”. Sesto posto per un’icona dello skialp e dello skyrunning di un passato prossimo, Jean Pellissier in 33’20”.Lo svizzero Yoann Mougel è settimo in 33’34” davanti a Filippo Beccari in 33’55”, al primo Junior Pascal Buchs (Sui) in 34’15” e al francese Adrien Perrett che chiude la top ten di giornata in 34’24”. Bravissimo anche lo Junior valdostano Henry Aimonod, secondo nella categoria giovanile con un buon 35’18”. Tra le donne, assenti le migliori “verticaliste al mondo, la vittoria ha arriso alla francese Veronica Pardin (Team Hoka) con un crono inferiore al muro dei 40′, esattamente 39’45”. Tutto italiano il resto del podio, con le bravissime Beatrice Deflorian, seconda in 40’45” e Serena Vittori, terza in 41’06”. L’altra francese Melanie Jennerod si piazza al quarto posto in 41’22”, un solo secondo davanti a Valerie Ribaud (Sui), quinta.