Saranno le suggestive e fangose colline gallesi ad assegnare quest anno i titoli mondiali della corsa in montagna. Edizione numero 31 di quella che, partorita con il meccanismo delle riunioni internazionali, un tempo era la “Coppa del mondo” e che dal 2009 e’ entrata ufficialmente nel sistema diretto IAAF. Il Galles ed un festival a tutto tondo dedicato al “fellrunning” come i britannici amano chiamare il correre per sentieri prati e boschi , la scorsa settimana sullo stesso proscenio che accoglierà tra due giorni le star mondiali , si sono assegnati i titoli MASTER, una sorta di prova generale per la piccola BETSW Y COED, snowdonia profonda, la terra di gare mitiche, su tutte la Snowdon di Llamberis, già gemellata col “nostro” trofeo VANONI. Gare a Betsw dicevamo, cerimonie ed eventi collaterali a Llandudno, stazione balneare sulla costa gallese che strizza l’ occhio alla merseyside. La truppa italiana vola nella terra del rugby col cuore gonfio di sogni e speranze, ed il fardello per la verità quasi stimolante di poter ancora una volta dimostrarsi l’atletica italiana che vince e fa scuola dopo le scottature estive patite in quel di Pechino. Una serie di fotogrammi, da fermare per inquadrare i temi centrali di una ormai imminente vigilia iridata, andiamo a scoprirli… Numeri, corsi e ricorsi. 31 edizioni quest anno e fino al 2006 una squadra sola al comando: l’ITALIA. La Coppa per antonomasia è quella senior maschile e dal 1985 al 2006 nessuna nazione ha saputo rompere l’egemonia della nostra scuola, nata nelle culle alpine delle Dolomiti, delle Orobie, nata dalle pendici dello Stelvio e dell Ortler fino al Monviso ed alle Marittime Cuneesi, nata e poi veicolata abilmente dall’allora Comitato Nazionale Corse in Montagna riconosciuto dalla FIDAL, verso i trionfi in sequenza che senza soluzione di continuità ci hanno fatto attraversare oltre 20 edizioni da imbattuti. Fino come detto al 2006, anno della caduta degli Dei, quando per la prima volta una nazionale diversa da quella azzurra si isso’ sul tetto del mondo. Era l’Eritrea e col suo acuto d’oro si aprì la stagione dell’Africa anche in questa specialità del mezzofondo. Dal 2007 in poi, anno del trionfo di Marco De Gasperi ad Ovronnaz (Svizzera), non vinciamo più il titolo individuale tra i Senior Uomini ed anche a squadre nella medesima categoria le vacche si son fatte magre. Ci siamo riusciti allora in quella magica Ovronnaz appunto, con l’acuto del più grande atleta italiano di tutti i tempi in questa specialità, dopo di lui solo Africa tranne in due occasioni: la perla di Wyatt a Crans Montana 2008, ed il “miracolo di Tirana” firmato Max King nel mondiale albanese del 2009. Il campione uscente e’ da due anni Ugandese, ed anche in terra gallese dovremo fare i conti con loro… article_image_medium__3A-30Q-_25_5CQ_2CC0X-_230U-_234S_3CW_28P_2CS9N-S_25Q-G_60_60_0A_60_0A Percorsi: Pura fell tradition, il campo di gara e’ caratterizzato da un nervoso circuito da 4.2 km a giro e 250 metri di dislivello positivo accumulati ad ogni tornata. 3 giri per i senior uomini 2 per junior uomini e senior donne 1 per le junior donne Le gare master hanno mostrato come il fattore fango possa rivelarsi con facilità predominante. Il meteo dice venerdì umido con qualche pioggia, sabato asciutto ma con foschia… Trovarsi catapultati in un cross country iper tecnico ma muscolare può non essere una previsione del tutto erronea. Qui una bella video preview del track che assegnerà le medaglie mondiali 2015: 1^ gara: JUNIOR WOMEN – start 11:15 Andiamo con una delle squadre più promettenti di sempre. Ciappini, Zecca, Zanne sono un bel mix di talento e grinta. Due valtellinesi ed una bresciana, scuole che sono una garanzia. Pensare in grande sull’individuale e’ fuori luogo ma sognare un posto tra le prime 5 squadre al mondo non è blasfemo. Niente Africa al via in questa categoria, ed allora al solito qualche fiche va sulla Turchia, ma decisamente i favori sono per tedesche, inglesi ed americane. Ad Euro2015 in quel di Madeira grande impressione desto’ la Repubblica Ceka, segnatevelo.   2^ gara JUNIOR MEN – start 12:00 La gara forse più intellegibile. Facile dire Turchia , che in questa categoria non delude mai e, stante il forfait Ugandese tra gli junior, gli ottomani avanzano legittime pretese. A dirgli di no soprattutto due candidate: ancora gli inglesi, che bene fecero lo scorso anno e che bene hanno fatto all europeo portoghese , seppur su tracciato di sola salita, e poi “noi”, gli italiani, guidati da un Davide Magnini leader naturale e mixati tra il talento e la voglia di emergere di Alberto Vender nei panni di seconda punta, con Luca Ventura e Luca Cantoni chiamati a gara solida e responsabile per provare a fare di un ambizione qualcosa di metallico, il più pregiato possibile.

DAVIDE MAGNINI...tante speranze sul campioncino solandro

DAVIDE MAGNINI…tante speranze sul campioncino solandro

3^gara Senior donne – start 13:00 Si fa sul serio, forse una delle gare più attese da anni. L’Uganda sceglie di portare subito tra le grandi la talentuosa Stella Chesang, iridata tra le junior un anno fa a Casette di Massa, con la Chesang saranno al via altre due atlete per la squadra che da due anni monopolizza la scena, per la parte di mine vaganti posti assegnati quindi. Lo show-down vero e proprio appare però essere quello tra inglesi e americane. La completezza delle due squadre assomiglia all’apice di due rispettivi cicli e se in chiave USA l’annunciata forma di Morgan Arritola (bronzo 2012 e devastante ai Trials di qualificazione) ed il ritorno di una Kasie Enman (oro 2011) catalizzano i riflettori, nei sogni di migliaia di sportivi inglesi questo “deve”essere il mondiale di Sarah Tunstall e soprattutto di Emma Clayton. La bionda di Leeds gioca in attacco ormai da tre anni, ha sconfitto infortuni e raddrizzato stagioni, vinto medaglie sia agli europei che ai mondiali, le manca quella corona , la vuole e la insegue, non vorremmo essere in lei per l’enorme pressione che si ritrova sulle spalle ma obiettivamente se dovesse ingranare un buon primo giro la fiumana di tifosi che si riverserà sulle colline gallesi potrebbe sospingerla fino all’apoteosi, numeri e classe ci sono. Le azzurre si presentano al gran ballo per una volta senza troppi clamori ed occhi puntati addosso, condizione ideale per una squadra che si è conosciuta e consolidata davvero solo negli ultimi 6 mesi e che ora deve pensare ad aprire il proprio ciclo. L’esperienza specifica dell’iridata 2013 Alice Gaggi abbinata con quella sui generis della decorata maratoneta Ivana Iozzia saranno le nostre freccie più appuntite in faretra, lo snodo cruciale sarà quanto di una stagione fin qui magica sarà rimasto nelle gambe di Samantha Galassi, con la debuttante ai Mondiali Sara Bottarelli chiamata a fare la propria gara, senza paura o timori reverenziali che chi veste una maglia come quella dell’Italia non può permettersi.
post gara ai mondiali 2013: Alice ed Emma dopo la "battaglia" delle battaglie culminata con il titolo iridato per la Valgerolina (foto corsainmontagna.it)

post gara ai mondiali 2013: Alice ed Emma dopo la “battaglia” delle battaglie culminata con il titolo iridato per la Gaggi…in Galles la rivincita ????

  4^ gara SENIOR MEN – start 14:00 Sarà già pomeriggio, e saranno già andate rilevanti scorte di energie nervose per appassionati e tifosi, ma al solito la gara regina manderà fuori controllo l’entusiasmo del tifo presente e ci auguriamo di quello di chi da casa o dai propri strumenti di comunicazione sceglierà di seguire il mondiale gallese sul nostro portale e sui nostro social. Tutti a caccia dell’Uganda, come ormai accade da 2 anni con lo strapotere di una squadra che tra la Polonia nel 2013 e l’Italia nel 2014 non ha lasciato NULLA agli avversari: due podi interamente dominati, oro argento e bronzo al collo di queste eccezionali antilopi che hanno visto un solo atleta capace di infilarsi tra le loro maglie negli ordini di arrivo degli ultimi due mondiali, e quello è il nostro capitano : BERNARD DEMATTEIS. Da lui partiamo perché grande è stata l’impresa compiuta nel recente passato, due titoli europei in bacheca e una sequela infinita di quarti posti ai Mondiali, sempre dietro alle truppe africane.
Berny contro Kiprop durante gli Italiani 2015, una sfida mondiale....

Berny contro Kiprop durante gli Italiani 2015, una sfida mondiale….

Su Bets y Coed calerà però in questo caso un contingente più esiguo, rappresentato dal campione del mondo Kriprop e dal forte connazionale Joshua-Mongusho. Un duetto capace di spaccare la gara e che fa del mondiale 2015 gara vera è tosta come era lecito attendersi anche dopo il triste forfait di un altra superpotenza come l’Eritrea che non sarà della partita pare anche per le solite grane diplomatiche. La lista delle sfidanti al trono ugandese non è comunque per questo meno carica con davanti a tutti un’altra volta i sudditi di sua maestà britannica. Dopo le scaramucce in terra portoghese all’europeo infatti la squadra guidata da Robbie Simpson anela con grande convinzione al bersaglio grosso e per stessa ammissione del capitano britannico si sentono pronti per mettere la freccia proprio nei confronti dell’Italia, nemico giurato, a quanto pare, per le già citate vicissitudini continentali.
Robbie Simpson, il grande favorito con i due Ugandesi per questo mondiale 2015

Robbie Simpson, il grande favorito con i due Ugandesi per questo mondiale 2015

Occhio poi agli eroi di un giorno, ruolo che calza a pennello per il mastodontico Joe Gray (USA), lo statuario americano viene da una stagione di gare buttate e suicidi agonistici ma nessuno come lui ha il carisma la potenza e la sfrontatezza per andare a prendersi tutto se la giornata sarà quella giusta. Dei turchi e’ sempre bene diffidare anche quando sembrano ormai defunti dopo il tramonto di Arslan, infine c’è l’Italia, detto di Bernard e del suo conto aperto questo sarà il mondiale della consacrazione definitiva di un gruppo che in tre anni ha costruito cose importanti trionfando in Europa e recuperando al top elementi come Martin Dematteis e Xavier Chevrier, cavalli di pura razza che dietro al capitano possono ricamare l’impresa dell’anno come e quando vogliono, senza dimenticare la solidità di Alex Baldaccini, atleta esplosivo su questi tracciati, per cui vale davvero il discorso fatto per Gray. Animo e gambe leggere devono essere quelle di Luca Cagnati e Alessandro Rambaldini: farsi trovare pronti non è mai stato un problema, dovranno esserlo nel caso il poker d’assi citato sopra necessiti di un jolly, quadratura tecnica e capacità anche qui non mancano. Info e dettagli sul mondiale a questo link :http://wmrcwales.org/world-mountain-championships/ Seguite il nostro sito il giorno delle gare , facendo grande attenzione alle nostre pagine Twitter e Facebook, dove verranno come nostra consuetudine organizzati dei live direttamente dal campo gara anche con foto e video. AVANTI AZZURRI !   Di Alessandro Scolari