17 settembre 2015 – (di Walter Brambilla) – Quel satanasso di quel finto giovane di Paolo Germanetto ogni tanto decide che io debba scrivere qualcosa sul vostro sito che si riferisca alla corsa in montagna. E dagli, chissà le volte che ho detto a Paolino (il vezzeggiativo è d’obbligo) visto la confidenza tra noi due, che di montagna non so nulla. Le uniche mie escursioni sono state sulla cima del Monte Stella, che a Milano viene volgarmente chiamata Montagnetta di S. Siro, costruita sulle macerie della seconda guerra mondiale e ora luogo di tutti gli appassionati di atletica che bazzicano a Milano e dintorni. Tanto per intenderci i celeberrimi Alberto Cova e Francesco Panetta hanno costruito i loro successi sui sentieri di quella verde montagnola, dove ai piedi si trova il Campo XXV Aprile di Milano, centro atletico per eccellenza che ho frequentato per anni. Tra l’altro vi posso assicurare di essermi trovato a contatto dei due campioni più volte, non solo in campo ma pure negli spogliatoi. Potenza dell’atletica! Ho tergiversato? Sì, ma non poteva essere diversamente. Tornando a bomba, sempre quel Paolo (adesso qualche ruga in viso l’ha pure lui…) nel 2009 mi portò all’alpe Motta, pensate ci ero andato da ragazzo con amici e una ragazza che poi è divenuta mia moglie, ad aprile, c’era la neve, ma di corsa allora non se ne parlava. Nell’anno dei Mondiali di Berlino, appunto il 2009, niente medaglie azzurre neppure in Germania, come a Pechino nello scorso agosto, guarda al caso la storia si ripete, il sottoscritto approda (e dagli, cosa volete sono un tipo da mare) avrei dovuto si scrivere si arrampica, ma non mi veniva, in qualità di direttore de La Corsa sono arrivato dalle parti di Madesimo per seguire il mondiale tra i monti organizzato dall’Italia. L’allora testata specializzata sostenne la manifestazione, non dico sponsorizzò, ma trovò delle energie, inteso come spazi giornalistici e qualche oggettino di valore da consegnare ai migliori. Il sottoscritto premiò Chevrier allora giovane di belle promesse che anche quest’anno è tra gli azzurri che rappresenteranno la nazionale italiana. Tra i più grandi degli ultimi anni mi piace ricordare Marco De Gasperi, Valentina Belotti, Elisa Desco e andando indietro negli anni Rosita Rota Gelpi che aveva affascinato tutti. Ho dato un’occhiata ai convocati in azzurro, beh i gemelli Dematteis li conosco benissimo hanno nel dna la corsa in montagna, ottimo pure Baldaccini, di Xavier ho già scritto, chissà se avrà ancora il telefono cellulare da lui vinto nel 2009 e che il sottoscritto consegnò in una premiazione? Tra le donne una nota di merito a parer mio spetta a Ivana Iozzia, donna capace di vincere titoli di maratona e di eccellere anche nella corsa in montagna, infaticabile con un sorriso che nasconde sempre qualsivoglia difficoltà. Insomma, ragazzi, fateci dimenticare Pechino, che il Galles, terra di piloni, tallonatori, mediani di mischia e via dicendo sia con voi.
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