14 settembre – Non fosse stato per quell’anniversario, nessuno avrebbe scommesso un dollaro su di una doppietta a stelle e strisce. L’11 settembre 2011, tra la polvere di Tirana, il gran giorno di Max King e di Kasie Enman, carneadi magari sino a quel momento per la montagna, ma nomi comunque già noti nell’universo atletico inteso in senso lato. Di lì in poi, per entrambi, carriere spesso spese lontane dai confini della corsa in montagna, per cercare gloria ora su strada, ora su pista, ora nel cross, ora nel trail, ora nello skyrunning. E trovare magari sulla propria via un altro titolo iridato: Max King e quel successo mondiale, più unico che raro, anche nella 100 Km su strada. A Betws y Coed, tra pochi giorni, Kasie Enman farà il suo ritorno nella squadra statunitense, non così invece per King, quest’anno assai lontano dalla forma migliore. Per lo yankee americano, quella di Tirana fu gara tutta all’attacco, sebbene ancora a poche centinaia di metri dal traguardo pareva che il successo potesse essere tutto ugandese. Poi, complice caldo e disidratazione, il crollo, nel vero senso della parola, di Thomas Ayeko che il titolo pareva poter avere già in tasca e con lui di buona parte dei suoi connazionali che avevano dominato per due terzi di gara. Per i gialloneri africani, predominio soltanto rinviato di qualche tempo, mentre l’Italia festeggiava allora il suo ultimo oro iridato tra i seniores maschili. Merito dell’incredibile bronzo di Martin Dematteis, ma anche del quarto posto – il terzo della serie – del gemello Bernard e del quinto di Marco De Gasperi. Con loro, Gabriele Abate (14esimo), Emanuele Manzi (16esimo) ed Alex Baldaccini (24esimo), mentre il turco Ahmet Arslan faceva suo l’argento individuale e pure quello a squadre.
In Albania, Italia d’oro anche al femminile, sebbene senza troppi acuti in ambito individuale: squadra però compatta come sempre, con Ornella Ferrara settima, Antonella Confortola ottava, Alice Gaggi nona e Valentina Belotti quattordicesima. Alle spalle della Enman, argento per la maratoneta russa Elena Rukhlyada e bronzo per la francese Marie Laure Dumergues. Tra gli juniores, per gli azzurri, si ricordano specie il bronzo della squadra maschile e il quinto posto di una delle grandi speranze della corsa in montagna attuale, il trentino Cesare Maestri. Due anni dopo – L’alternanza di format nella rassegna iridata, da Tirana ci porta direttamente in Polonia, due anni dopo. Dopo Ponte di Legno, tocca a Krynica Zdroj, l’8 settembre 2013, accogliere gli specialisti che pure amano la discesa. Percorso, a dire il vero, non troppo tecnico, ma sufficiente per esaltare chi sino a quel giorno mai aveva sognato di conquistare un titolo iridato. Il grande giorno di Alice Gaggi, che in un clamoroso finale rimonta anche la britannica Emma Clayton, dopo aver a lungo seguito la scia di un’altra azzurra, Elisa Desco, che chiuderà invece con la medaglia di bronzo al collo. Con il settimo posto di Antonella Confortola, l’Italia difende alla grande il suo dagli assalti della Gran Bretagna, mentre Samantha Galassi festeggia con un quindicesimo posto il suo debutto mondiale.
Al maschile, Uganda e solo Uganda: in quattro là davanti e sino alla fine, con il titolo a premiare Philip Kiplimo, che precede Geoffrey Kusuro e Nathan Ayeko. La rimonta finale di Bernard Dematteis è di quelle da ricordare, ma gli vale il quinto posto, davanti al messicano Juan Carlos Carrera e all’americano Joe Gray. Uganda dorata, poi d’argento l’Italia: decimo Martin Dematteis, undicesimo Alex Baldaccini, quattordicesimo Gabriele Abate, diciassettesimo Luca Cagnati e ventiduesimo Xavier Chevrier, arrivato claudicante. In Polonia, non solo Gaggi però in vetta: con Nekagenet Crippa l’Italia torna a conquistare anche loro tra gli juniores, laddove a squadre gli azzurrini sono di un soffio secondi alla sola Repubblica Ceca: merito di Michele Vaia, Nadir Cavagna e Giampaolo Crotti. Settime invece le juniores, con Laura Maraga, Alba De Silvestro e Simona Pelamatti però compatte a cavallo della quindicesima posizione. Alla vigilia della trasferta in Galles, in salita e in discesa di qui insomma si riparte…
Pillole iridate: amarcord da Tirana e Krynica Zdroj
