12 settembre 2015 – Sfugge di poco a Tommaso Vaccina altra clamorosa rimonta. Ma dopo il titolo iridato di Zermatt è ancora la Svizzera il teatro di grande performance per il pavese della Cambiaso Risso Genova. Ed è ancora una maratona in salita ad esaltare le doti di fondista e di scalatore del trentacinquenne lombardo, che aveva focalizzato tutta la sua seconda parte di stagione sulla Jungfrau Marathon, grande classica della corsa in montagna mondiale. All’ombra dell’Eiger, un tracciato a lui davvero congeniale, con prima parte in leggera salita e su asfalto: poi un finale più duro e su sentiero, laddove Vaccina ha ancora un volta tentato la grande impresa. Mentre davanti il duo africano composto dal keniano Maticha e dall’etiope Mekonnen prende il largo già nell’abitato di Interlaken e dunque ben prima di metà gara, Tommaso lascia fare, mentre davanti a lui si forma altro pericoloso terzetto, costituito dal bulgaro Shaban Mustafa, dall’idolo di casa Patrick Wieser e dall’americano Andy Wacker, ovvero l’argento iridato di Zermatt alle spalle dell’italiano.

Tommaso Vaccina, qui nel suo magico giorno di Zermatt

Tommaso Vaccina, qui nel suo magico giorno di Zermatt

Vaccina passa alla mezza maratona in 1h17’35”, quattro minuti dopo la testa della gara. Di qui al traguardo, i migliori parziali, strada facendo e salendo, sono però tutti suoi. Davanti crolla ancora una volta Maticha, va in crisi Wacker, mentre risalgono Wieser e ancor più Mustafa, che comincia a sognare il colpaccio. Il finale premia il bulgaro, che al trentottesimo chilometro raggiunge e stacca l’etiope Mekonnen, bravo comunque a difendere la seconda posizione sin sul traguardo. Ci riesce per poco, perché è ancora una volta gran finale per Vaccina. Il cronometro oggi non regala prestazioni “monstre” e anche il vincitore rimane sopra il muro delle tre ore: 3h02’36” per Mustafa, con 1’15” su Mekonnen e 1’32” sull’azzurro, balzato sul podio negli ultimi due chilometri di gara.
Il fascino della Jungfrau Marathon nei suoi chilometri finali

Il fascino della Jungfrau Marathon nei suoi chilometri finali

Alle sue spalle, chiude lo svizzero Wieser (3h06’11”), poi ancora Italia, grazie all’altoatesino Hannes Rungger (Sportler Team), transitato a metà gara insieme a Vaccina, e poi splendido quinto al traguardo in 3h12’40”. Con gli svizzeri Ralf Birchmaier e Lucien Epiney al sesto e settimo posto, ottavo chiude il messicano Juan Carlos Carrera, in netta difficoltà nel finale, così come il keniano Isaac Kosgei che chiude nono. Mentre Maticha termina anzitempo la sua gara, è finale tutto in salita per lo statunitense Wacker, che termina quattordicesimo in 3h23’34”.
Hannes Rungger

Hannes Rungger

Al femminile, crolla nel finale la keniana vincitrice alla Sierre Zinal. Lucy Wambui Murigi, argento iridato a Casette di Massa nel 2014, guida con l’etiope Urge Diro Soboka per tre quarti di gara, ma il finale punisce la loro fuga solitaria: la keniana chiude quarta, l’etiope soltanto settima. A fare festa grande è così l’esperta francese Aline Camboulive, l’argento iridato di Zermatt che prende la testa della gara a Wixi, al trentottesimo chilometro: per lei un crono finale di 3h28’43” e un margine sull’altra etiope Meseret Deme Eshetu di 3’17”, con l’esperta svizzera Conny Berchtold terza a 4’46”.
Aline Camboulive

Aline Camboulive

Dietro la Murigi, quarta in 3h35’33”, ancora Svizzera con Daniela Gassmann (3h36’22”) e poi l’americana, vincitrice alla Dolomites Skyrace di Canazei, Megan Kimmel, che chiude sesta in 3h36’53”. Migliore delle italiane è la trentunenne di Verbania Lara Crivelli, che termina diciannovesima in 4h07’35”.