Il racconto della gara
Si è aperta ufficialmente sabato scorso la stagione 2015 dello Skyrunning internazionale, con la prova “continental” in territorio asiatico. La location nella quale si è corso è Sai Kung, ovvero una delle molteplici oasi verdi a due passi dalla brulicante Hong Kong. Qui le montagne non raggiungono i 600mt di quota, ma la vastità del territorio naturale, per maggior parte ancora vergine all’impatto umano, donano al tracciato quel “plus” in quanto a fascino e durezza. Le gare in programma erano svariate, dalla abbordabilissima 6Km, alla 13Km, alla 24Km. Poi c’erano la 28km e la 50km – con partenza in contemporanea alle ore 7.00 locali- valide per l’assegnazione dei punti per Skyrace e Ultra Skyrace rispettivamente. Diversi gli atleti internazionali che Action Asia, la società organizzatrice di numerosi eventi in molte parti del territorio asiatico, si è fatta carico di invitare per l’occasione, creando così la giusta aspettativa per il debutto delle SWS 2015. Lo spettacolo non ha certo deluso le attese.
La partenza come già detto , avveniva in contemporanea per le due gare, in virtù di un percorso identico fino al km 21 di gara. Al via, il nepalese Samir Tamang, in gara nella 50km, prendeva il comando in salita dopo pochi km di gara assieme all’italiano Marco De Gasperi. Stesso copione per la gara femminile, con la nepalese Mira Rai lanciatissima dopo lo sparo, a condurre con buon margine sulla cinese del Team SALOMON Dong Li (entrambe in corsa per la 50K), e quindi su un duo composto dall’italiana Elisa Desco (Team SCOTT) per la 28 Km, e dall’americana Kaise Enman (50km – Team SALOMON). Sulla prima ascesa (5km) i due atleti creavano un “gap” sugli immediati inseguitori di circa 25″. Nella discesa costituita da tratti di scalini e da tecniche sezioni di single track, De Gasperi riusciva a guadagnare spazio su tutti, arrivando al primo controllo (8km) con 1’10” di vantaggio sul britannico Tom Owens. Nei successivi 7 km di ascesa e discesa il forestale vedeva incrementare il suo margine ulteriormente, quando, complice un ambigua segnaletica, faceva perdere la traccia corretta all’italiano. Solo dopo aver incontrato i diretti avversari scendere dal sentiero dove lui stava invece salendo, ha reso palese l’errore a De Gasperi, il quale ha comunque raggiunto la cima dove era posto il controllo lanciandosi poi a ritroso in discesa nel disperato tentativo di riagguantare i fuggitivi. La fuga era quella del giapponese Dai Matsumoto, che nel frattempo aveva mollato la compagnia del connazionale Yoshihito e del nepalese Tamang, oltre che di Tom Owens, purtroppo anch’egli rimasto vittima dell’errore di percorso. Mira Rai, sempre più leader della prova lunga manteneva un ritmo impossibile per tutte le avversarie. La cinese Dong Li si difendeva come poteva, Kasie Enman invece si rendeva conto di essere in giornata “no”. Anche Elisa Desco sbagliava al sedicesimo Km, così come numerosi altri atleti. Tornata sui suo passi, incontrava in Stephanie Jimenez (Team SALOMON) una partner valida per continuare cercando di non sbagliare ulteriormente. Dal km 20 si proseguiva per scenografiche e spettacolari spiagge di sabbia, inframmezzate da brevi quanto ripidi tratti nella foresta prima del bivio con la 50Km, che vedeva delinearsi il probabile epilogo della gara. Il nepalese Samir Tamang saliva in cattedra sulla distanza maggiore, con un abisso (9’30”) sul più diretto avversario, ovvero la stella asiatica Yang Lon Fei del Team Salomon (Cina). Matsumoto scappava sempre più solo verso il traguardo della 28Km con 2′ di vantaggio sul bravissimo connazionale Yoshihito e oltre 3′ su un ormai arrendevole De Gasperi. L’ultima salita della 28Km non registrava colpi di scena al maschile, con le posizioni ormai cristallizzate su una salita a metà fra la corsa “Avventura” e l’Orienteering per via di una vegetazione tanto fitta da non riuscire a vedere nulla dalla cintura in giù, per molte centinaia di metri. Matsumoto, portava a termine la sua prova in 2:49’23”, incamerando anche preziosi punti in vista delle World Series (suo obiettivo dichiarato) oltre al titolo asiatico di Skyrunning. Secondo si piazzava un incredulo Kondo Yoshihito, davvero a suo agio sul durissimo (oltre 2000mt di dislivello positivo) in 2:51’41”, mentre terzo terminava Marco De Gasperi in 2’54’29”. Quarto Tom Owens (Salomon) un altro dei delusi di giornata per quanto occorsogli. Appena dietro lo scozzese, quinto posto per l’australiano David Byrne (NIKE) e sesto per il francese Martin Gaffuri (Team SCOTT). Tra le donne alzava le braccia al cielo una Elisa Desco non certo felice per i problemi già descritti, ma certamente soddisfatta del punteggio pieno incamerati nella prova “continental”. Per la valtellinese di adozione un tempo finale di 3:41’02”. Bravissima Stephanie Jimenez a chiuderle in scia al secondo posto a circa 40″. Terza la giapponese Kanako Hasegawa in 3:56’25” (Team Dynafit). Nella 50Km Sai Kung si registrava il dominio nepalese, sia maschile che al femminile. Incredibili i tempi fatti registrare da questi atleti. In 4:59’40 vinceva Samir Tamang con oltre 10′ di vantaggio sull’attesissimo cinese Yan Long Fei (SALOMON). Terzo, a sorpresa, lo spagnolo di Gran Canaria Cristofer Clemente in 5:15’07”, mentre chiudeva quarto il giovanissimo australiano Hose Blake (SALOMON). Al sesto posto assoluto in 5:39’31”, tagliava il traguardo, raggiante, la talentuosa ventitreenne nepalese Mira Rai. Mira si lasciava alle spalle atleti maschili del calibro di Luke Nelson (USA – Patagonia, sesto) e dell’italiano Fulvio Dapit (settimo), seppur va precisato che il friulano lamentava problemi di stomaco dal principio. Seconda era la cinese Dong Li in 6:00’49”, terza Kasie Enman in 6:13’57’. Felicissima e autrice di una bella rimonta, l’italiana Alessandra Carlini in 6:43’37”. Per la marchigiana, già seconda in questa gara nel 2014, un buon esordio stagionale nelle Ultra. Hong Kong e i suoi bellissimi territori saranno di nuovo teatro delle Skyrunner World Series ad ottobre, con la prova di Skyrace e Ultra a Lantau Peak. Molti atleti qui presenti cercheranno la rivincita in quell’occasione, mentre anche altri pretendenti alla vittoria finale del circuito promosso dalla ISF saranno della partita. Sperando che Action Asia abbia fatto ammenda di quando successo sabato scorso, in un evento globalmente meritevole per spettacolarità e bellezza. Credit foto Action Asia Events