Mentre Kilian si sta preparando per affrontare la cima dell’Aconcagua, vediamo nel dettaglio quale sia la storia dell’ascesa alla montagna simbolo e più alta delle Ande, oltre che dell’intero continente americano .
La cima, posta a 6962 metri sul livello del mare, è stata raggiunta per la prima volta dalla guida svizzera Matthias Zurbriggen nel 1897. Le prime registrazioni dei record di velocità nell’ascesa, iniziano a partire dagli anni ottanta, quando venne creato il parco provinciale dell’Aconcagua. La salita della cima dalla via normale dal versante nordest, a detta degli esperti, non presenta particolari difficoltà alpinistiche ma diventa alquanto ardua per le quote che vengono raggiunte, rendendo indispensabile un adeguato acclimatamento, onde evitare spiacevoli inconvenienti… Il record di salita e discesa dal campo base di Plaza de Mulas da 4300 metri alla vetta e ritorno è del trio italiano Brunod/Meraldi/Pellissier che nel 2000 completarono i 2665 metri di dislivello (positivo e negativo) in 4h52′.
In questi giorni abbiamo raggiunto il fortissimo valdostano Jean Pellissier, uno dei protagonisti di questo record, fortemente voluto dal team valdostano/valtellinese e diretto da Marino Giacometti, il presidente della ISF. Correva il gennaio dell’anno 2000, quando tre fra i più grandi skyrunner dell’epoca, decidevano di porre un altro importante tassello nel quadro dello skyrunning più tradizionale. L’obiettivo era quello di tentare il record in velocità di salita e discesa, con partenza e arrivo al Rifugio di Plaza de Mulas. Per prima cosa era importante avere l’ufficialità del record, quindi fu fondamentale stabilire un accordo con i guardaparco della località andina. Seguirono poi due settimane di acclimatamento alle quote più elevate che Jean ci racconta così: – Rimanemmo sulle pendici della montagna ad allenarci fra i 4300mt e i 5500mt, senza mai spingerci a quote più elevate. I forti venti che spazzavano costantemente la montagna non davano tregua, e a certe quote in simili condizioni, il dispendio energetico era troppo elevato – – Avevate già stabilito di tentare la cima in team o avreste cercato anche la soluzione individuale, qualora fosse sorto qualche problema ad uno di voi? – – No, la volontà era quella di arrivare al record tutti insieme. Eravamo tutti e tre ben preparati. Quell’inverno (era il mese di gennaio) ci eravamo allenati anche sulle Alpi a quote più elevate con gli sci e a piedi, l’affiatamento era al top, quindi le condizioni per aiutarci a vicenda erano perfette. Poi nacque qualche problema…- – Cioè? – – Fabio (Meraldi), forse a causa del vento e della quota, nel periodo post acclimatamento iniziò ad avvertire dei problemi. Segnali come febbre ed herpes indicavano come il fisico non riuscisse ad adattarsi al meglio all’altura. Prima del tentativo scendemmo a quote molto basse per vedere se le sensazioni di Fabio riuscissero a migliorare. La situazione però persisteva, e fummo anche tentati di abbandonare tutto e tornarcene a casa. Però Bruno e io, spinti dal desiderio di fare un tentativo tanto ci sentivamo in forma ci impuntammo, non potevamo tornarcene a casa così.- – Quindi, come avete fatto a convincere un Meraldi non al top della forma a provare a salire in velocità fino a quasi 7000mt, cioè 1500mt di dislivello più in alto della quota da voi raggiunta in fase di acclimatazione?- – Fabio accettò di fare il tentativo perché è un vero agonista. Partimmo dal rifugio di Plaza De Mulas di primo mattino e lasciammo lui davanti in modo che imponesse il ritmo, in quanto era importante che non andasse in debito. Salivamo molto bene e le mie sensazioni in certi momenti mi lasciavano pensare che sarei potuto andare persino più velocemente. Certo, non so cosa sarebbe successo dopo i 6000-6500mt, e col senno di poi fu più saggio seguire il passo di Fabio.- – 3:40′ per salire la cima della montagna più alta d’America, 1h12′ per ridiscenderla. Secondo te può limare questo record Kilian? E se si, di quanto?- – Ovviamente secondo me Kilian ha tutte le carte in regola per fare questo record, che, ripeto, ritengo sarebbe stato migliorabile anche da noi stessi. Io credo che 10′ in meno in salita sono cosa fatta per il fenomeno catalano, però poi bisognerà vedere cosa succederà se lui deciderà, come sembra, di patire da Horcones, l’ingresso del Parco, cosa che di fatto allunga il tragitto di moltissimi chilometri e metri di dislivello!- Quindi, per quanto riguarda la salita che affronterà Kilian, la partenza sarà dall’ingresso della sede del Parco Horcones, dove vengono registrati i record. La stima sulla lunghezza del percorso è di 88km con dislivello 4012 metri in salita ed altrettanti in discesa. Il record ufficiale è fissato in 15h42′ siglato dal portoghese Carlos Gomes Dasa, nel gennaio 2013 anche se esiste un tempo ufficioso (e molto chiacchierato per mancanza di valide testimonianze) del 2007 dello spagnolo Jorge Egocheaga con 14h54′. Anche il campione di skyrunning Luis Alberto Hernando tentò il record da qui nell’inverno del 2011, ma fu respinto dalla montagna a poche centinaia di metri dalla vetta. Obiettivo di Kilian è quello di battere entrambi i record, sia quello da Plaza de Mulas che quello dal Parco da Horcones. Anche la sua compagna, la svedese Emelie Forsberg tenterà di stabilire un record al femminile.