20 settembre 2014 – L’iscrizione dell’ultima ora è di quelle che cambiano il volto di una gara. Capita talvolta e questa volta accade all’Ivrea-Mombarone, grande classica della corsa in montagna piemontese. Una manifestazione che i suoi primi passi colloca addirittura nel 1922, con successive pause e ulteriori riprese. Da 38 edizioni, compresa quella che verrà domani, ciclo in ogni caso continuo e albo d’oro fatto anche di nomi importanti, tra azzurri della specialità e atleti di vertice nel panorama internazionale dello sci di fondo o dello sci alpinismo. Da Tommaso Vaccina a Davide Milesi, da Mauro Fogu a Leonardo Follis e Jean Pellissier, da Marco Moletto a Matteo Eydallin, soltanto per rimanere ai tempi più recenti. Senza scomodare gli anni d’oro dei fratelli Ruffino, di Piergiorgio Chiampo, Renato Ducly e Silvio Enrico, soltanto per citare altri trionfatori sulla Colma del Mombarone. Con l’arrivo a sorpresa del sei volte iridato Jonathan Wyatt, il neozelandese volante della “Stellina”, di certo sarà edizione da ricordare per la corsa eporediese: una presenza la sua che arricchisce cast già di suo molto valido.
Wyatt allora contro l’azzurro Xavier Chevrier, reduce dalla bella prova ai Mondiali di Casette di Massa – 14° e quarto tra gli europei – e prima ancora dall’ottavo posto colto nella rassegna iridata di Lunghe Distanze corsa in Colorado, sino alla cima del Pikes Peak. Una sfida che dal punto di vista cronometrico potrebbe dire qualcosa di importante, anche se il tempo record di Jean Pellissier (1h57’18”) fu corso su di un tracciato un po’ differente nel suo tratto finale. Gara che si preannuncia in ogni caso veloce, tanto più che della partita saranno anche il vincitore delle due ultime edizioni, il cuneese Marco Moletto, e il rientrante Nicola Golinelli, desideroso di prendersi la rivincita dopo l’errore di percorso che lo vide coinvolto nella scorsa stagione quando sembrava ormai lanciato verso il successo. Nella prova femminile, la storia ricorda ad esempio le pluri-vittoriose Ornella Bosco e Marcella Belletti, ma anche il successo della fondista Arianna Follis nel 1999 o il record fatto siglare dalla francese Corinne Favre nel 2002 (2h26’22”). Lo scorso anno a vincere fu Katarzyna Kuzminska, in un ottimo 2h28’34”: la canavesana, reduce dalla sua prima esperienza ufficiale nella corsa in montagna con la maglia della Polonia, da lei vestita a Casette di Massa la settimana scorsa, riapre la sfida, ritrovando tra le altre anche Barbara Cravello e la specialista delle ultra Francesca Canepa. Nella prova di domenica, fari in ogni caso puntati sulla valdostana dell’Atletica Calvesi Catherine Bertone, alla ricerca del suo primo successo al Mombarone e nona in Colorado nell’agosto scorso nella sua prima esperienza con la maglia della nazionale. Venti chilometri, 2100 metri di dislivello in sola salita: prima parte più veloce e corribile per lasciare l’abitato di Ivrea e salire verso Andrate. Poi salita dura, con piccole pause e tratti più tecnici, ma fin lassù sulla Colma del Mombarone. Lui parte da favorito, chissà se il “re” che viene dalla Nuova Zelanda, strada facendo, saprà allargare il suo dominio anche su altre valli torinesi…Home page » Mombarone: anche Wyatt contro Chevrier, Moletto e Golinelli!
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