Pioggia, freddo e fango, sono stati il leit motiv della gara più attesa del weekend degli Skyrunning World Championships di Chamonix. Il meteo ballerino infatti, non ha graziato i circa 2500 concorrenti iscritti alla Marathon du Mont Blanc, e così, 15′ prima della partenza, si è scatenato il diluvio. Ma non è servito Giove Pluvio a fermare gli indomiti Skyrunners di questa dura prova che, pur alleggerita dal passaggio in cima all’Aguille des Possettes (2200mt di quota) al km 23km e dall’arrivo a Pranplaz (2000mt) per rispettare le massime condizioni di sicurezza del tracciato, non ha tolto nulla dal punto di vista tecnico alla gara, anzi, l’arrivo in discesa per concludere la propria fatica nella bolgia di Chamonix, ha finito per convincere concorrenti e spettatori. Alle sette in punto veniva dato il via, e il lungo serpentone si allungava subito fra le vie del centro di Chamonix, in direzione nord, per attraversare gli abitati di Argentiere e Le Tours dopo oltre dieci km. Davanti si formava subito un gruppetto di sei, con il francese Michel Lanne a menare le danze, seguivano il britaninco Tom Owens, lo spagnolo Aritz Egea, il marocchino Zaid Ait Malek, il giapponese Toru Myhara e per ultimo, un sornione Kilian Jornet (Spa). Dietro, a circa un minuto, transitava lo svizzero Marc Launstein, Erik Augsness (Nor), il sudafricano Luky Miya, con il sette volte mondiale Jonathan Wyatt (Nzl) e Didier Zago (Fra) a poca distanza.
Fra le donne, a scombinare i piani delle favorite con una partenza tutta all’attacco, ci pensava la spagnola Azara Garcia, seguita a breve distanza dalla francese Anne-Lise Rousset. A 40″ il gruppetto con praticamente tutte le favorite, Aline Camboulives (Fra), Stevie Kremer (USA) , Megan Kimmel (USA), Elisa Desco (Ita), e Kasie Enman (USA), quest’ultima appena più attardata. Come da pronostico, al comando non si produceva alcun attacco fino a Vallorcine, al Km 19, l’inizio della salita del Col des Possettes. Alla prima vera asperità di giornata, Kilian decideva di uscire allo scoperto con una breve accelerata, creando immediatamente un piccolo “gap” sugli avversari. Dopo questo “assaggio”, il fenomeno catalano riprendeva a salire con un passo regolare. Nel frattempo, Aritz Egea e Toru Myhara pagavano dazio, finendo per perdere alcuni preziosi secondi dal resto del gruppo. La spagnola Azara transitava a Vallorcine con 30″ di margine sul gruppetto inseguitore femminile, ancora compatto. Megan Kimmel e Stevie Kremer, davano l’idea di salire con un’azione in pieno controllo. Elisa Desco si riforniva con dei gel, e decideva di vestire la giacchetta windbreaker, mentre affrontava l’erta erbosa al passo. In poche centinaia di metri, queste atlete avevano già ridotto il proprio svantaggio dalla leader di testa di 15″. Il clima in cima al Col des Possettes non era certamente dei più favorevoli, per via della tempesta di pioggia ghiacciata che imperversava a quota 2000mt. I migliori scollinavano ancora insieme in cima, per poi passare a Tres Les Champs (Km 29), dopo la discesa, più staccati. I soli Lanne e Owens, sembravano in grado di mantenere la scia dello spagnolo Jornet, anche se al ristoro giungevano attardati di 15″. Alle loro spalle, iniziavano i problemi sulla distanza per Zaid Ait Malek, Thor Ludvigesen, Luky Miya, Toru Myhara e Aritz Egea. Al contrario iniziava la rimonta di Marc Lauenstein, Manuel Merillas e, più dietro, dell’italiano Fabio Bazzana. Nella femminile, Elisa Desco transitava sulle Possettes insieme a Kremer, Enman e Kimmel. Si ritirava invece la Camboulives. In discesa, Elisa guadagnava margine sulle avversarie, presentandosi al km 29 con circa 25″ di vantaggio sulla Kimmel e 45″ sulla Kremer. Kilian rompeva gli indugi, questa volta in modo perentorio, nella traversata tecnica che conduce alla stazione della funivia della Flegère (Km 36). Il distacco cresceva gradualmente fino a raggiungere la soglia dei 2′. Dietro si assisteva ad una lotta serrata ed appassionante per il podio, con Owens, Lanne e l’arrembante Lauenstein, in pochissimi secondi. Nella gremita piazza di Chamonix, dopo 3:23’39”, si poteva assistere all’ennesima consacrazione del talento di Kilian Jornet. Un capolavoro il suo che è parso fin troppo facile e scontato dall’esterno, ma che chiarisce, se ancora ce ne fosse bisogno, che lui è il Re assoluto su questa o su quella distanza della corsa”Outdoor”. Titolo mondiale di Skyrunning anche nella Skymarathon consegnatogli virtualmente da un grandissimo “ex” di questa disciplina, Bruno Brunod, che lo ha scortato sul traguardo negli ultimi metri trionfali. Bravissimo Michel Lanne. Il trailer francese, quest’anno tornato a calcare distanze più “umane”, non ha fallito. Dopo il bel piazzamento di Zegama (sesto), arriva il secondo di Chamonix, proprio come aveva sognato. Per lui 2’11” di distacco da Kilian, giusto il tempo per godersi l’abbraccio del pubblico di casa e assistere all’arrivo del terzo classificato, suo compagno nel Team Salomon Tom Owens (Gbr), d’un un soffio soffio davanti allo svizzero Marc Lauenstein, a 2’41” dal vincitore. Manuel Merillas (Spa), Eric Haugsness (Nor), Aritz Egea, Swierz Marcin (Pol), Florian Reichelt (Ger) e Greg Vollet (Fra), completavano una bellissima top ten mondiale. Appena fuori dai dieci, (11° in 3:39’52”) tagliava il traguardo il primo italiano, il bergamasco Fabio Bazzana. Elisa Desco affrontava gli ultimi 14km che la separavano da Chamonix negli scomodi panni della preda a vista per le inseguitrici. Il duro traverso della Flegère, si rivelava più ostico di quanto aveva previsto la ragazza cuneese. Nei tratti di risalita il distacco su Megan Kimmel calava visibilmente, mentre in quelli meno ripidi tendeva ad aumentare, oscillando sempre sull’ordine dei 20″-35″. Il colpo del KO definitivo avveniva alla Flegère, ultima asperità di una giornata davvero impegnativa. Pur lamentando dolori allo stomaco, la trentaduenne del Team Scott/Agisko superava la Flegère con un piccolo margine di vantaggio, sufficiente a infonderle il coraggio per affrontare la parte di discesa a lei congeniale. Il finale in Chamonix è stata un’apoteosi per Elisa Desco. 3:53’33” il tempo finale della nuova campionessa mondiale di Skymarathon. E braccia al cielo, e lacrime amare per una sofferenza da provare a scacciare via, per una ragazza che, suo malgrado, porta appresso la croce pesante di un’ingiustizia che mai dimenticherà nella vita. Megan Kimmel, si arrendeva solo quando scorgeva l’arco finale. 3:54’51” il tempo che le regalava il secondo posto. Dietro di lei, in 3:55’36”, l’altra statunitense vincitrice della scorsa edizione della Mt Blanc Marathon, Stevie Kremer. La trentenne del Colorado, dichiarava di non essersi sentita in una giornata di grazia, ma felice anche per aver corso assieme ad avversarie fortissime, dando vita ad una competizione che resterà negli annali si questo sport al femminile. Al quarto posto, ma staccata di quasi 10′, l’altra americana Kasie Enman. Inaspettato anche il quinto posto della spagnola Azara Garcia, mentre l’altra iberica Maite Maiora doveva accontentarsi del sesto per via di un percorso fin troppo filante, per lei, nella prima parte. Anne-Lise Rousset (Fra) chiudeva settima, Hiske Weissmann (Ola) ottava, le spagnole Nuria Dominguez e Laia Andreu rispettivamente nona e decima.Marathon du Mont Blanc, il campionato del mondo di Skyrunning incorona Kilian Jornet ed Elisa Desco
