17 novembre 2013 – Numeri importanti per la XXVII Turin Marathon Gran Premio La Stampa, corsa quest’oggi in giornata fresca, ma con un tiepido sole a smentire previsioni indubbiamente meno favorevoli. 4200 i maratoneti al via, in 10mila per la Stratorino e migliaia di bambini e famiglie per la Junior Marathon. Per oltre mezza giornata Torino si è quindi messa le scarpe da running ai piedi e ha dato il via ad una bella festa di sport a cielo aperto. Dal punto di vista agonistico dominio keniano al maschile: il ventitreenne Patrick Terer bissa il successo del 2012 chiudendo la gara in un ottimo 2h08’52”, quasi due minuti sotto il tempo segnato a Torino lo scorso anno e suo nuovo personal best. Alle sue spalle risorge Benjamin Kolum, 2h09’50”, e si migliora Samson Kagia, capace di 2h10’38”. terer Un Domenico Ricatti felice quanto mai al traguardo è quinto in 2h16’42”, primo di pattuglia di italiani che vede poi nell’ordine Stefano Scaini (2h17’25”) , il giovane Giovanni Grano (2h18’03”), Giovanni Gualdi (2h18’36”) e Carmine Buccilli (2h18’57”): chi felice per il nuovo personale, chi più deluso per una maglia azzurra per gli Europei 2014 a Zurigo ora più lontana.

Il sorriso di Ivana Iozzia sul traguardo di Torino

Il sorriso di Ivana Iozzia sul traguardo di Torino

Nella gara femminile trionfa Ivana Iozzia con un crono di 2h 34′ 12″: personale sfiorato, ma gara coraggiosa e di testa quella della lombarda nell’estate protagonista anche in montagna, specie con l’azzurro vestito al Mondiale di Lunghe Distanze. In agosto in Polonia fu ottava, dopo fuga da lei stessa oggi definita un poco scriteriata: non così sulle strade di Torino, perché dal momento in cui cede e si ritira Fatna Maraoui per lei è passerella trionfale sino al traguardo. Lontanissime le altre, con la portoghese Monica Da Silva seconda in 2h41’43”  e con una raggiante Elena Casaro terza in in 2h43’00”. Appena giù dal podio e appena oltre le 2h45′ la cuneese Romina Cavallera (Roata Chiusani).
Il momento del via

Il momento del via

LE DICHIARAZIONI POST GARA: PATRICK TERER “E’ stata la mia seconda maratona a Torino e sono contento di aver fatto 2 minuti in meno rispetto allo scorso anno. La gara è stata dura, soddisfacente la qualità del percorso, ma avevo degli avversari importanti con cui confrontarmi. Sono ambizioso, vorrei fare la prossima maratona in 2h06 o 2h07, e magari tra due anni, proprio qui a Torino potrei provare a finire in 2h04”. IVANA IOZZIA “La gara tecnicamente mi è piaciuta molto, il percorso era scorrevole e ho sentito tanto il calore del pubblico, davvero numeroso. Per questa gara mi sono allenata estraniandomi da tutto, non ho saputo quali erano le mie avversarie fino a 24 ore dalla gara. Sono rimasta un po’ sorpresa di non trovare delle africane e solo ieri ho saputo che ero la favorita. Vincere qui è una vera emozione”. DOMENICO RICATTI “Io credo che i keniani non siano irraggiungibili, hanno due gambe, un cuore e un cervello come ognuno di noi. Poi noi italiani abbiamo una grande arma, la volontà. Oggi mi sono divertito, e mi sono anche sentito un po’ adottato da Torino. Il pubblico è stato fantastico, soprattutto nell’ultimo chilometro e all’arrivo ero davvero felice”.