Rambaldini (immagine di repertorio)

Rambaldini (immagine di repertorio)

Il trentatreenne bresciano ha firmato la prima edizione della prova di corsa in montagna disegnata nelle valli che si affacciano sul Lago di Ledro, con puntata a Cima Parì.

E’ stata una “prima” frizzante dalle parti di Mezzolago, per il Trofeo Valle di Ledro di corsa in montagna. Sono stati infatti ottanta i corridori che hanno onorato lo sforzo della Società Sportiva Tremalzo, che riportava nel piccolo borgo ledrense l’atletica leggera dopo oltre venticinque anni dall’ultimo Trofeo Dromaè.

 

Per tutto il sabato un meteo capriccioso pareva pregiudicare tutto il lavoro degli organizzatori, invece le nuvole hanno giocato a nascondino, coprendo e scoprendo alla vista dei corridori gli scorci impareggiabili che si godono dalle Dolomiti di Ledro, con sguardi sullo splendido lago, sul bacino del Garda, sino agli specchi d’acqua di Tenno e di Molveno.

 

Chissà se Alessandro Rambaldini ha avuto tempo di godere di tanta grazia: stella di prima grandezza del panorama nazionale della corsa in montagna, il forte atleta dell’Atletica Gavardo ha mostrato una classe che non ammette repliche. Ha iniziato da subito con una cadenza decisa, e quando ha deciso di provare l’affondo, si è sbarazzato della pericolosa compagnia di Christian Modena (Atletica Team Loppio) e di Gianpaolo Fontana (Valchiese), che hanno proseguito del loro passo. Al vincitore sono bastate 2 ore, 19 primi e 16 secondi per domare il selettivo percorso di oltre 23 chilometri, con 1700 metri di dislivello. Si è rivelato molto più serrato il confronto femminile: Elena Contrini ha avuto ragione soltanto in volata di una caparbia Lara Bonora, che peraltro era transitata per prima sul Gran Premio della Montagna di Cima Parì.

 

Per tutti gli altri concorrenti c’è stata la soddisfazione di confrontarsi con un tracciato che non è soltanto sport, bensì natura popolata soltanto dal silenzio degli alpeggi, e storia ricolma di testimonianze legate al fronte italiano della prima guerra mondiale, con i resti dell’ospedale miliare di Savàl e le trincee, recuperate di recente dal lavoro della ProLoco Mezzolago.

 

Quest’ultimo sodalizio ha curato anche l’ospitalità dell’ufficio gare e il ristoro finale all’arrivo con la consueta maestria, ma è stato tutto il mondo del volontariato ledrense che ha offerto la risposta delle grandi occasioni, a partire dal servizio di sicurezza del Soccorso Alpino, Vigili del Fuoco e Croce Rossa, ed il servizio d’ordine seguito dalle varie Pro Loco e singoli.

 

Le premiazioni hanno avuto come graditi ospiti un Gianni Demadonna i cui consigli saranno senz’altro apprezzati, il sindaco Achille Brigà, ed alcuni componenti del direttivo dei primi anni di attività della Società Sportiva Tremalzo, che ringalluzzita dalla soddisfazione, si metterà presto al lavoro per la prossima edizione.

Fonte http://www.fidaltrentino.it/