Una domenica da segnare negli annali per l’Eritrea che corre in montagna. Non che fosse una novità per il panorama della nostra specialità, dopo la messe di vittorie e di medaglie mondiali iniziata nel 2000 a Bergen (Ger) con lo junior Habtegiorgis, poi proseguita anche fra i seniores dal 2004 (Sauze d’Oulx) fino ad arrivare a Ponte di Legno lo scorso anno. E’ ormai chiara e netta la superiorità degli atleti di Asmara e dintorni quando si corre in salita, anche se ben si difendono pur su percorsi che prevedono tratti di discesa non troppo tecnica. Memorial Bianchi:

Il vincitore del Memorial Bianchi 2013 Abraham Kidane (foto Marica)

Il vincitore del Memorial Bianchi 2013 Abraham Kidane (foto Marica)

Domenica tre vittorie su tre per gli atleti più rappresentativi della corsa in montagna eritrea. Già ampiamente abbiamo parlato nei precedenti articoli di quanto accaduto a Malonno, in terra italiana, in occasione del 50° Memorial Bianchi internazionale. Abraham Kidane ha voluto regalare circa 100 metri di relativa calma agli avversari, ma quando ha deciso di innestare la quinta, per tutti è stata notte fonda. 2′ il distacco rifilato a De Gasperi e Krupicka in meno di un’ora di salita, per poi “controllare” il ritorno degli avversari in discesa. Ma chi è questo atleta? Dalle statistiche della IAAF non si evincono risultati eclatanti su strada o in pista. Nato nel 1974 ad Asmara, vanta 1h04’53” sulla mezza a Valladolid nel 2010 e un 2h22′ a Firenze sulla distanza di maratona. In montagna fu dodicesimo ai mondiali di Motta di Campodolcino nel 2009 e, ancor meglio, sesto nel 2010 a quelli di Kamnik (Slo) alle spalle del (futuro) campione olimpico di maratona a Londra, Stephen Kiprotich (Uga). Grintovec Race (Slo):
Azeria Teclay in un'immagine di repertorio

Azeria Teklay in un’immagine di repertorio

Ci spostiamo in terra slovena, per riportare i risultati della prova di Grand Prix WMRA svoltisi, anche qui, con caldo afoso (si sono registrati 38 gradi nella valle di Kamniska Bistrica). Al via alcuni degli atleti, maschili e femminili, più in vista della corsa in montagna. Parliamo dello scozzese Robbie Simpson, degli azzurri Alex Baldaccini e Gabriele Abate, della slovena Mateja Kosovelj e della ceca Iva Milesova. E poi il fenomenale eritreo, tre volte argento mondiale (2009 e 2010 e 2012) Azerya Teklay Weldemariam. La cronaca parla anche qui di una partenza fulminea di questo atleta, su una gara che definire impegnativa pare alquanto riduttivo. Soli 9,6 km per coprire 2000mt di dislivello. Nonostante un finish time superiore alle passate edizioni (lui stesso corse qui 5′ più rapido nel 2012, vincendo), nessuno ha potuto nulla contro lo strapotere di Azerya, classe 1978, dominatore anche della prova di Grand Prix al Grand Ballon (Fra) ad inizio giugno. Il bravissimo scialpinista sloveno Nejc Kuhar gli arriva a quasi 2′ con una gara tutta in rimonta, Baldaccini è bravo a chiudere sul podio a 2’54”, Simpson è quarto a 4’36”, Abate quinto a oltre 5′. Tra le donne la favoritissima Kosovelj chiude prima in 1h40’09” davanti alla croata Veronica Jursic, 1h43’47”, e alla ceca Iva Milesova, 1h47’40”. Telfes, Schlickerhalm Berglauf:
L'eritreo Petro Mamu  Photos: Expa / Gruber

L’eritreo Petro Mamu Photos: Expa / Gruber

Se sovrapponessimo i video delle due gare precedenti a quello della “Schlickerhalm Berglauf” in campo maschile assisteremmo ad un copione letteralmente identico. A Telfes, il campione del mondo Petro Mamu Shaku che, manco a dirlo è eritreo, ammazza ben presto la gara. E nulla è valso al fortissimo team keniano d’Austria (Run 2gether), schierare tutti i suoi assi per tentare d’arginare la sete di vittoria del ventottenne di Asmara. Quindi, su un tracciato comunque modificato e non paragonabile al passato, Petro taglia il traguardo in 54’55”, mettendo in fila i “soliti” keniani Isaac Kosgei (57’03”), Geoffrei Gikuni Ndungu (58’34”), il campionissimo neozelandese Jonathan Wyatt (59’29”) e l’altro keniano Francis Wangari (1h00’37”). Utile forse paragonare i risultati su strada di uno di questi atleti degli altipiani con quelli del campione mondiale Petro Mamu. Quest’anno, fra aprile e maggio, l’eritreo è stato capace di correre la 20 km su strada di Losanna (Sui) in 61’39” e una 10 km su strada a Strasburgo (Fra) in 29’17”, arrivando comunque lontano dai primi. Il terzo classificato di Telfes, Geoffrei Ndungu, non certo uno sconosciuto nella corsa in montagna, vanta un 61’12” nella mezza di Palmanova e un 2h08’33” nella vittoriosa (per lui) maratona di Dublino, due stagioni fa. Potremmo dunque pensare che il “piccolo” eritreo, così come i suoi connazionali Azerya e Kidane, possieda doti di scalatore eccelso pur non mostrando grandi attitudini – per ora, almeno…- nella corsa sul piano. Soggetti “atipici” per il panorama della corsa di mezzofondo e fondo africana, considerato anche che nel passato i dominatori delle corse in montagna del continente nero provenissero molto spesso dalla pista o dalla strada, dove già avevano ottenuto tempi di assoluto valore internazionale. Si può parlare di specializzazione anche per l’Eritrea nella corsa in montagna? Per ora i risultati paiono far propendere per questa tesi… Intanto di “eritrea” continua ad essere anche la cadenza dell’invece austriaca Andrea Mayr: un’occhiata ai dati statistici con cui qui sotto chiudiamo per avere conferma della nuova impresa della campionessa europea e mondiale in carica. Schlickeralmlauf: 11,2 Km 1270mt dislivello. Podio donne:

1
MAYRAndrea
1:04:27
AUT
2
MURIGILucy Wambui
1:07:51
KEN
3
OLEJAROVASilvia
1:12:31
AUT