21/07/2013 Il ventissettenne cuneese ha dominato la Castle Mountain Running, mettendo le mani sul titolo tricolore. Secondo posto per il keniano d’Austria Kithjni; terzo Baldaccini; Maestri campione italiano U23. Tra le donne successo dell’inglese Clayton
Bernard Dematteis è il nuovo re di Arco. Dopo aver conquistato il trono europeo due settimane fa a Borovets, oggi il ventisettenne della Podistica Valle Varaita ha posto il proprio sigillo anche nella terza edizione della Castle Mountain Running, seconda prova di campionato italiano, mettendo così in cassaforte il titolo tribolore, dopo il successo nella prima prova di Dolcedo.E’ semplicemente stato più forte di tutti, Bernard. Più forte dei numerosi africani (la gara trentina era inserita anche nel circuito internazionale WMRA) che hanno provato a fare la gara dura nel primo giro, più forte degli altri, più forte anche del caldo, della durezza di un tracciato cittadino esaltante come pochi, fatto di passaggi nel centro di Arco, di tre passaggi sulla Torre Renghera, simbolo della cittadina gardesana e di una salita al retrostante Monte Colodri, per 13,4 km complessivi e con un dislivello totale che è andato a solleticare la soglia degli 800 metri.
Il tutto in una forte umidità e con temperature via via prossime ai 30°: una prova da uomini d’acciaio, superata alla grandissima da un Dematteis che già nella seconda ascesa al Castello ha salutato la compagnia, involandosi verso un successo anticipato dalla passerella della discesa dell’ultimo chilometro, quando la vittoria era ormai cosa fatta. Il cuneese, neo campione tricolore, ha quindi raggiunto il traguardo di Piazzale Segantini dopo 57’53 di fatica, lasciando ad oltre un minuto il keniano d’Austria Kenneth Kimathi Kithjni con il bergamasco Alex Baldaccini (Gs Orobie), a sua volta sul podio europeo ad inizio mese, capace di salire sul terzo gradino, lasciandosi alle spalle il più esperto Gabriele Abate (Orecchiella Garfagnana) e lo sloveno Mitja Kosoveli. Diciottesimo assoluto e primo tra gli under 23 invece Cesare Maestri (Atletica Valchiese), a sua volta vincitore anche a Dolcedo e di conseguenza già laureatosi campione italiano Promesse. “Ringrazio Dio per avermi dato un fisico così, ringrazio il mio allenatore Giulio Peyracchia per aver costruito questa mia condizione fantastica – sono le parole del vincitore di giornata – Per me la vittoria di Arco è emozionante quanto quella degli Europei di Borovets. Sto attraversando un momento davvero eccezionale, sono sensazioni fantastiche che si susseguono senza interruzione: questa gara ce l’ho nel cuore sin da quando abbiamo vinto il titolo italiano a staffetta. E’ una prova unica e spettacolare, durissima ma affascinante; secondo me vale una laurea“. Se la gara maschile si è tinta d’azzurro per l’eccezionale prova di Dematteis, in campo femminile è stata l’inglese Emma Clayton a dettare legge. La britannica ha preso il largo già nella prima ascesa al Castello, per poi aumentare il proprio vantaggio nel successivo giro lungo (9,5 chilometri di sviluppo, 480 di dislivello) e raggiungere quindi indisturbata il traguardo dopo 46’49 di fatica. Alle sue spalle a farsi largo è stata invece la giovane slovena Mateja Kosovelj con la cuneese Elisa Desco (Atletica Alta Valtellina) abile a soffiare nel finale la terza piazza alla trentina Antonella Confortola (Forestale) che si è dovuta quindi accontentare della fatidica medaglia di legno a due giorni dal trionfo nel Campionato Europeo di Vertical Kilometer, colto venerdì sulle rampe fassane del Ciampac. Quinto posto quindi per Alice Gaggi RunnerTeam 99) seguita dalla “capitana” Valentina Belotti (RunnerTeam 99) e da Samantha Galassi (Recastello Radici Group); prima promessa Mina El Kanoussi (Atletica Saluzzo), ventunesima e seguita a ruota da Ilaria Dal Magro (Dolomiti Belluno) e da Sara Lhansour (Gs Valgerola Ciapparelli). Ancora una volta la Castle Mountain Running ha colto nel segno, regalando grande spettacolo e rendendo ancora più vincente l’intuizione che sembrava poter sfiorare l’azzardo della Garda Sport Events, società organizzatrice. Venti telecamere disseminate sul tracciato, due regie, altrettante postazioni microfoniche e la possibilità di seguire l’evolversi della gara dal maxischermo posizionato in zona arrivo, nel centralissimo Piazzale Segantini di Arco, salotto buono della cittadina imperiale. Una corsa in montagna unica, fatta di tradizione, storia ma improntata al futuro; una gara che già sogna i Campionati Europei del 2016.
Fonte fidaltrentino.it