Il Cantone Vallese in Svizzera e le sue vicinanze si possono definire la culla della corsa in montagna alpina. Qui si corre la celebre Sierre – Zinal, che il prossimo 11 agosto festeggerà la sua 40^ edizione, qui si sono corsi due mondiali nel recente passato (Crans Montana e Ovronnaz), qui ogni weekend c’è l’imbarazzo della scelta per la competizione “off road” alla quale prendere parte. E così anche per lo scorso fine settimana, visto che in calendario c’era niente meno che la Zermatt Marathon, una maratona alpina che promette di arrivare a far concorrenza alla più celebre e partecipata maratona (anche su strada) elvetica, la Jungfrau Marathon. Intanto nel 2014, per emulare la diretta “concorrente”, Zermatt si assumerà oneri ed onori nell’organizzazione del Campionato Mondiale Long Distance di corsa in montagna indetto dalla WMRA. Come è andata sabato: Fra i protagonisti, in evidenza il keniano Paul Michieka Maticha, un afictionado di questa manifestazione, avendola già corsa (e vinta) lo scorso anno, con un tempo notevole (2h59’54”, mentre il record di Wyatt è di 2h57’47”) per coprire un dislivello di 1944mt positivi sui classici 42km!

I protagonisti della Zermatt Marathon, Frick, Maticha, Dupont

I protagonisti della Zermatt Marathon, Frick, Maticha, Dupont

Anche Gerd Frick ritornava a Zermatt dopo averla vinta in passato, ma anche dopo la delusione del quarto posto dello scorso anno, con il chiaro intento di prendersi una rivincita personale. Tra gli altri big, lo specialista “Alpin marathon” svizzero Patrick Wieser, il francese Jean-Christophe Dupont e i tedeschi Elias Sansar e Marco Sturm. Tra le donne la francese Aline Camboulive opposta alla espertissima Daniela Gassmann -Bahr La gara: Condizioni climatiche a dir poco estive hanno sicuramente inficiato sulle prestazioni finali, e così al forte keniano è stato sufficiente un 3h05’25” (4’23” la media al km) per far propria la prestigiosa vittoria, mentre Gerd Frick ha concluso onorevolmente al secondo posto dopo un bel duello col vincitore in 3h08’58”, riscattandosi ampiamente della medaglia di legno del 2012. Terzo il coriaceo transalpino Dupont in 3h11’50”, bravo nel difendere il bronzo dallo svizzero Ralf Birchmeier e dal britannico Martin Cox. Poco più di 3h30′ (3h31’26”) per la vincitrice femminile, la forte francese Camboulive, già a segno la scorsa settimana nel Cross du Mont Blanc (23km) di Chamonix. Una vittoria mai in discussione la sua, con la Gassmann-Bahr a quasi 10′. L’ungherese Merena Timea completava il podio femminile col tempo di 3h57’19. Montreux – Les Rochers de Naye Non molto distante al Vallese, si trova il lago di Losanna, e così pure la graziosa cittadina lacustre di Montreux. Qui, dal lontano 1981, si svolge una gara sconosciuta ai più, ma che ha visto negli anni grandi nomi internazionali del passato e del presente sfidarsi su un lungo e selettivo percorso “only up”. 18,8 sono i km da affrontare, 1600mt il dislivello che bisogna coprire per toccare il capolinea della ferrovia “Les Rochers de Naye”, posta sul crinale a 1940mt slm. Fino al 2009, il record apparteneva al “piccolo”, grande americano Jay Jhonson, finché un certo Jonathan Wyatt non decise che la storia andava riscritta per mano sua. 1h25’35” il tempo da battere ora, e chissà quanto tempo passerà prima che questo avvenga. Uno di quelli che nel futuro può ambire a dare una “limata” al tempo del campione neozelandese, può essere senza dubbio il colombiano Saùl Antonio Padua. Il ragazzo di Bogotà, figlio d’arte, ha dalla sua la giovane età (21 anni) e una grande predisposizione alle salite. Quest’anno sembra avere capito che bisogna puntare a pochi obiettivi durante la stagione, rincorrere il premio ad ogni gara senza più la possibilità di allenarsi adeguatamente, non ha giovato alla sua condizione fisica nel 2012. Il vulcanico organizzatore Francis Bruelhart è riuscito ad allestire un ottimo cast di pretendenti alla vittoria, come il portoghese Cesar Costa, il già citato Padua, il neozelandese Jonathan Wyatt, il britannico Billy Burns e l’italiano Marco De Gasperi. Fra le donne, la campionessa svizzera Mathys Maude, seconda alla Sierre Zinal del 2012, con il chiaro intento di abbattere il record di Angeline Joly (1’42’40” del 2007). La gara. Subito dopo lo sparo il portoghese Cesar Costa, si incaricava di guidare il gruppo dei circa 500 partecipanti alla prova “lunga”, in quanto il programma prevedeva anche una gara sulla distanza di 9 km e una serie di competizioni giovanili. Usciti dall’abitato di Montreux, il tracciato prevedeva una filante risalita lungo una gola ben ombreggiata per 4km, per poi proseguire sulla strada asfaltata a tornanti per altri 10km. Costa, verso il quinto km saggiava la resistenza degli avversari, fino a quel momento tutti coperti e accorti a non sprecare inutili energie. Gli unici a rispondere erano Padua e De Gasperi, con quest’ultimo che dopo il riaggancio e un paio di km di attesa, tentava una progressione alla quale tanto il lusitano quanto il colombiano decidevano di non seguire. Il vantaggio dell’azzurro andava man mano crescendo, fino ad arrivare intorno ad 1′ a 3,5km dal traguardo. A questo punto la strada sterrata prendeva il posto dell’asfalto, per il tratto conclusivo di 3km e circa 400mt di dislivello. Il forestale valtellinese iniziava a cedere inesorabilmente terreno, tanto che i diretti inseguitori, Padua e l’arrembante Wyatt, lo recuperavano a meno di 1 km dalla conclusione, staccandolo inesorabilmente. Una vittoria sfumata per De Gasperi, che andava a tagliare il traguardo in terza posizione in 1h30’21”, dietro al vincitore Saul Antonio Padua (1h29’31”) e Jonathan Wyatt (1h29’52”). Quarto si piazzava il coriaceo (classe 1969) William “Billy” Burns in 1h32’12”, e quinto Cesar Costa in 1h33’22”.
Il podio di Montreux con Padua sul gradino più alto

Il podio di Montreux con Padua sul gradino più alto

Mathys Maude, scialpinista DOC ma anche atleta polivalente nella corsa in montagna/ Skyrunning, completava il duro percorso in 1h43’35”, a meno di 1′ dal record della connazionale Joly. Per lei, il colombiano Padua, Cesar Costa, Jonathan Wyatt e tanti altri, l’appuntamento clou sarà sempre in Svizzera il prossimo 11 agosto con un importante giubileo della corsa in montagna per eccellenza, ovvero la quarantesima edizione della Sierre Zinal. RÖTHLIN prepara la Jungfrau. La notizia non è di quelle fresche, ma il campione d’Europa di Barcellona di maratona e detentore della miglior performance elvetica sui 42 km, Viktor Rothlin, a settembre ha deciso che parteciperà alla blasonata Jungfrau Marathon. Pertanto ha già iniziato la preparazione anche con qualche competizione in salita. Così domenica ha vinto la Stanserhorn Berglauf (Sui), di 10 km con 1400mt di dislivello. Con il tempo di 1h05’08” è riuscito ad imporsi per un minuto esatto sul bravo tedesco Markus Jenne e sul connazionale Matthias Russ. Alla Zugspitze non passa il keniano. E’ già una notizia che a vincere la durissima Zugspitze Extreme Berglauf (Aut), non sia l’unico keniano presente. E che keniano! Isaac Kosgei è un atleta degli altipiani che frequentano abitualmente le corse in montagna austriache, tedesche ed italiane, vincendole quasi sempre. Questa volta, il portacolori dell’austriaca “Run 2gether”, nulla ha potuto in questa competizione contro lo specialista tedesco Michael Barz. Gara il cui traguardo è stato abbassato per problemi di innevamento ancora abbondante sulla più alta cima di Germania. Sicurezza anche qui, innanzi tutto. Ma il clima non ha condizionato la prova agonistica che ha visto ai nastri di partenza ben 1000 partecipanti. Michael Barz ha ripreso nel finale il keniano Kosgei, staccandolo di soli 34″ (1h50’23” per Barz e 1h50’57” per Kosgei). L’altoatesino Michael Fischer andava a completare il podio con il tempo di 1h51’23”. L’austriaca Silvia Olejarova chiudeva prima tra le donne con il tempo di 2h03’45”.
Il keniano Isaac Kosgei alla partenza della Zugspitze (foto da berglaupur.de)

Il keniano Isaac Kosgei alla partenza della Zugspitze (foto da berglaupur.de)