8 settembre 2012 – Continua il grande momento degli Stati Uniti nella corsa in montagna in rosa. Ad una sola settimana dal titolo mondiale a squadre conquistato, davanti alle azzurre, nei Mondiali di Temù-Ponte di Legno-Tonale, ecco la replica nel Campionato Mondiale Lunghe Distanze celebrato questa mattina in occasione della prima giornata di gare alla Jungfrau Marathon. Nella svizzera Interlaken, al termine dei 42 Km di gara, il sorriso più bello è quello di Stevie Kremer, che settima era stata in Valle Camonica sei giorni fa. Dopo 3h22’42” di gara, la statunitense, partita piuttosto cauta e già protagonista anche nella mitica Sierre Zinal, ha preceduto altra grande favorita della vigilia, ovvero l’austriaca Sabine Reiner, quinta sul Tonale e oggi staccata di 1’27” dalla medaglia d’oro. Sul podio e medaglia di bronzo, altra bandiera a stelle e strisce, rappresentata da Kim Dobson, staccata di 4’15” e nel finale capace di lasciarsi alle spalle l’attesa francese Aline Camboulive, che a lungo aveva menato le danze.

La vincitrice Stevie Kremer (USA)

Con le migliori quattro a correre tutte su tempi che spesso avrebbero significato la vittoria nella Jungfrau Marathon, decisamente più lontane invece le altre. A cominciare dalla giovane elvetica Mathys Maude, quinta in 3h35’40”, a sua volta seguita da Jasmin Nunige (Svi), dalla già iridata Angela Mudge (Sco) e dall’ex campionessa europea Anita Eversten (Nor), con Melany Fairchild (Usa, ottava sei giorni fa) e Angela Haldimann-Riedo a completare l’ordine delle migliori dieci. Ben 1364 le donne classificate, con la bergamasca Cinzia Dossena nel ruolo di migliore italiana nella classifica generale femminile e con Rosy Pattis seconda tra le MF60. Nella classifica per Nazioni, scontato successo degli Stati Uniti, davanti a Svizzera e Austria, in una graduatoria che ricomprende undici Nazioni, tra cui non l’Italia che non ha inviato propria rappresentativa ufficiale alla manifestazione.

Una spettacolare immagine d'archivio della Jungfrau Marathon

Nella prova odierna, non solo donne, ma anche un primo nutrito gruppo di uomini, appartenenti alla categoria Master 50 e oltre. Il tutto, in attesa della grande giornata di domani, domenica, in cui saranno in palio i titoli mondiali maschili e in cui scenderanno in gara altre migliaia di partecipanti, per raggiungere e superare complessivamente le 9000 unità. A sfidare soprattutto un nutrito gruppo di keniani ed etiopi, avrebbe dovuto essere al via anche l’azzurro della Forestale Marco De Gasperi, qui già vincitore nel 2010. Ma il riacutizzarsi di un problema alla bandeletta ileo tibiale della gamba sinistra, già avvertito alla vigilia del Mondiale della scorsa settimana, mette in forse la presenza del sei volte iridato, che solamente nella giornata di domani deciderà se tentare comunque di andare a caccia di un successo alla ricerca del quale aveva finalizzato un po’ tutta la seconda parte della sua stagione. Speranze italiane allora affidate soprattutto all’altoatesino Gerd Frick, qui già terzo nel 2007. Tra i favoriti anche lo statunitense Sage Canaday e l’iridato in carica Mitja Kosovelj (Slovenia).

La straordinaria zona d'arrivo della maratona elvetica