30 agosto 2012 – Meno tre al via e traguardo del Tonale allora sempre più vicino. Con le liste partenti ormai da giorni in pasto ai più curiosi, ecco allora una piccola guida per cogliere qualche spunto aggiuntivo e suddiviso tra le quattro gare in programma. Prove di sola salita, quelle che dunque rilanciano le ambizioni di Nazioni magari assenti a Tirana 2011. Al via i campioni uscenti tra gli juniores, non invece Kasie Enman e Max King, gli statunitensi che un po’ a sorpresa si imposero lo scorso anno: fascino e crudeltà dei trials americani.
Juniores donne – Le iscritte sono cinquanta, con ventuno rappresentative presenti, di cui sedici in corsa anche per la classifica per Nazioni. All’indomani di un Europeo chiuso al settimo posto, qui l’Italia dovrà giocoforza giocare in difesa, un po’ come del resto accaduto nel più recente passato. Con Samantha Bottega a sostituire l’altra bellunese Iris Facchin, la squadra è poi la stessa della Turchia. Alla campionessa italiana Ilaria Dal Magro, già diciannovesima nel 2011, il compito di indirizzare anche la valtellinese Sara Lhansour verso il miglior risultato possibile, in un contesto in cui la Gran Bretagna, ad esempio, proverà a replicare i successi della rassegna continentale, specie con l’oro di Pamukkale Annabel Mason e con Melanie Hyder, quarta in Turchia. Certo tra il via della Tonalina e il traguardo del Passo del Tonale, ci sarà sola salita e dunque altre sono le caratteristiche tecniche chiamate in causa. Al via, in ogni caso, anche la campionessa mondiale uscente, Lea Einfalt, grande speranza dello sci di fondo sloveno che dunque sogna il bis, forte anche della compagnia della connazionale Tina Kozjek, lei pure nome già noto in campo giovanile. Fari poi ovviamente puntati sulla Turchia, che qui schiera l’argento (Sevilay Eytemis) e il bronzo (Cezminaz Ylmaz) di Pamukkale, la seconda delle quali già argento iridato nel 2011. Russia e Stati Uniti altre presumibili pretendenti al podio, senza dimenticare l’emergente Bulgaria, recente bronzo europeo, con Marinela Nineva nel ruolo di giovane “stellina”. Juniores uomini – Settantadue partenti, con il numero delle Nazioni rappresentate a salire a ventisette. Di bronzo nel 2011, quarti invece – ma con sfortunata vigilia – negli ultimi Europei, azzurrini in campo con buone aspettative. Uganda per la prima volta presente al completo e dunque candidata a regalare all’Africa il primo successo per Nazioni anche in campo giovanile: il più accreditato del quartetto pare essere Moses Kurong, tipetto che agli ultimi Mondiali di Barcellona è già stato quinto nei 10000 e settimo nei 5000 metri, specialità in cui peraltro vanta primati personali nell’ordine di 28.46 e di 13.52. Ma probabile che anche gli altri non corrano poi così piano…Ambizioni europee legate all’iridato di scialpinismo Anton Palzer, il tedesco che già terzo ha chiuso agli Europei, laddove a dominare fu la Turchia dell’iridato in carica Adem Karagoz, qui affiancato da Dag Sonmez e Karabulot, a loro volta già più volte medagliati in campo internazionale: interessante il fatto che, ormai, la Turchia possa di volta in volta schierare giovani diversi ma ugualmente di vertice a seconda del fatto che si corra in sola salita o su terreni misti. Detto di una Polonia dalle forti ambizioni e già argento iridato nel 2011 (Bartlomiej Przedwojewski fu sesto a Tirana), il responsabile di settore Raimondo Balicco schiera un’Italia che rappresenta bel mix tra chi già in campo nella scorsa stagione (Cesare Maestri e Dylan Titon) e chi invece già capace di dominare la stagione anche a dispetto della più giovane età (Nekagenet Crippa e Michael Monella, in rigoroso ordine di classifica tricolore): tutt’altro che semplice agguantarlo, ma con il tifo di casa perché non puntare anche al podio per Nazioni? Seniores donne – E’ qui che l’Italia si gioca le sue carte migliori. Già lo si detto nel corso della stagione, raramente i tecnici azzurri hanno potuto schierare una squadra più competitiva, con tre punte in grado di puntare in alto anche a livello individuale. Tra Valentina Belotti, Antonella Confortola e Renate Rungger in fondo difficile dire chi più frecce abbia in faletra, sebbene l’ultima prova tricolore abbia restituito una Belotti in grande condizione. Con Alice Gaggi quarta azzurra al via, non scontato, in ogni caso, l’esito finale. Se a livello individuale da verificare sono anche le ambizioni della ventunenne ugandese Viola Chemos (già 21esima in un Mondiale di cross tra le juniores), c’è il ritorno dalla non fortunatissima maratona olimpica di Londra della tre volte iridata Andrea Mayr, con l’Austria questa volta a poter contare anche su di una Sabine Reiner dominatrice dell’ultima tappa del Grand Prix WMRA a Mayrhofen. Per la conferma dell’oro a squadre, è alla Svizzera che l’Italia deve poi guardare con grande attenzione: insieme a Martina Strahl, ecco la campionessa europea Monika Furholz, cui va aggiunta tutta l’esperienza di Bernadette Meier. La Gran Bretagna, oro a squadre a Pamukkale, si affida invece ad Emma Clayton e Mary Wilkinson, mentre la Repubblica Ceca ritrova Pavla Schorna, quarta nel 2011. Russia guidata dalla maratoneta Elena Rukhlyada, argento lo scorso anno, mentre gli Stati Uniti orfani dell’iridata in carica Kasie Enman, si affidano in particolar modo a Stevie Kremer e alla fondista Morgan Aritola. Due parole le spendiamo poi infine per la Francia, che accanto alla veterana Chabran e alla giovane Pantheon, schiera una certa Sophie Duarte: alla montagna forse dice poco, ma un quinto posto mondiale sulle siepi (Osaka 2007, personale di 9.25 e spiccioli) aggiunge invece pur qualcosa. Seniores uomini – Eritrea contro Italia, ma fari puntati anche su Stati Uniti e Turchia e magari pure sulla Francia. Pronostici sempre rischiosi alla vigilia, ma intanto è certo che l’Uganda rinunci sin da subito alla classifica per Nazioni, con il solo Phillip Kiplimo al via. Argento tanto nel 2009 quanto nel 2010, si rivede l’eritreo Azeria Teklay, cui l’aggiunta del patronimico Woldemariam meglio chiarisce che sia proprio lui a guidare sestetto che, ovviamente, punta deciso al colpaccio. A Kamnik, ultimo precedente sulla sola salita, fu doppietta, ma soprattutto tre soli non africani entrarono tra i migliori dieci. Tra loro l’eterno Jonathan Wyatt, il sei volte campione europeo Ahmet Arslan (Turchia), altro favorito della vigilia, e Joe Gray, che con Sage Canaday condivide la guida dell’ambiziosa compagine statunintense, di cui non fa parte l’iridato in carica Max King, vittima di quei trials da lui affrontati con l’influenza. Al solito ambiziosa anche l’Italia: se qualche dubbio circa la condizione di forma attraversa l’animo del tricolore in carica Bernard Dematteis, già tre volte quarto ai Mondiali, molta più fiducia ha invece regalato l’ultimo mese a Gabriele Abate, vincitore dell’ultima prova tricolore e undicesimo nell’ultima rassegna iridata di sola salita. A lui, in particolar modo, si affida allora lo staff tecnico azzurro, sapendo di poter comunque contare sull’esperienza di Marco De Gasperi e sull’entusiasmo di Alex Baldaccini, Antonio Toninelli e Xavier Chevrier. L’Italia, imbattuta sino a Bursa 2006, è campione mondiale uscente: motivo in più per vender cara la pelle sui sentieri di casa. Il programma orario di domenica 2 settembre: ore 9:40 Juniores donne ore 9:45 Juniores uomini ore 10:30 Seniores donne ore 11:00 Seniores uomini Gli iscritti: START LIST Paolo GermanettoHome page » Mondiali: tra sfide e ambizioni azzurre
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