La prima volta del Kenia e poi ancora Martin. E’ una”Stellina” sferzata dal vento quella che questa mattina, sulle montagne di Susa e Mompantero, in Valle di Susa, ha celebrato la sua ventiquattresima edizione: il successo di Helen Jepkurgat al femminile e il ritorno lassù in cima del Dematteis che da queste parti pure detiene il record della gara. Edizione difficile sotto il profilo meteo quella di oggi: cielo terso e sole alto, ma solo grazie ad un vento gelido e impetuoso che pure ha reso assai difficile il compito degli organizzatori, costretti a ridurre all’essenziale anche la logistica di arrivo.
A Costa Rossa, davanti al cippo partigiano che ricorda le gesta dei partigiani all’epoca guidati dal Comandante Laghi, al secolo il filatelista Giulio Bolaffi, Martin Dematteis conferma allora il feeling del tutto particolare che lo lega ad una gara che lo vide trionfare già nel 2010, quando pure portò a casa il titolo tricolore. Sulla via del pieno recupero all’indomani di lungo infortunio che lo ha restituito alle gare soltanto nel giugno scorso, il portacolori dell’Esercito ci mette questa volta il cuore per andare a passare nel finale il keniano Mathew Rugut, già due volte secondo nella Stellina e rimasto solitario al comando sino ad oltre il nono degli undici chilometri di gara. Sui millecinquecento metri di dislivello del Memorial Partigiani Stellina a rendere durissima la vita a Dematteis è però anche e soprattutto la grande sorpresa di giornata, l’azzurro dello sci alpinismo Damiano Lenzi, ossolano in forza all’Esercito d’inverno e al Gruppo Sportivo Genzianella scarpette ai piedi, fantastico secondo al traguardo dopo gara sempre vissuta a stretto contatto con Dematteis. Dopo 1h06’22” di gara, soltanto ventiquattro secondi a separare i due, con Rugut terzo a trentadue. Appena giù dal podio, altro rientrante di lusso post infortunio: è il forestale Emanuele Manzi, protagonista di ottima rimonta e al traguardo staccato di 1’10” dal vincitore. Quinto il migliore dei valsusini e altro sci alpinista di grido, il ventiseienne di Sauze d’Oulx Matteo Eydallin (Atl. Susa), con il giovane Marco Moletto (Dragonero) sesto, il francese Jean Christophe Dupont settimo, il marocchino Abdelahdi Tyar (Recastello) ottavo, Edward Young (Valchiusella) nono e Francesco Bianco (Atl. Palzola) decimo, davanti al maratoneta Lahcen Mokraji. Tocca alla gara femminile, corsa sullo stesso tracciato degli uomini, restituire il sorriso al Kenia. Involatasi attorno al secondo chilometro di gara, la ventitreenne Helen Jepkurgat impiega 1h17’11” per far sua la gara: un tempo che la colloca addirittura al quattordicesimo posto assoluto. Alle sue spalle, si migliora nettamente rispetto al 2011 Maria Grazia Roberti, questa volta capace di 1h20’25”. Ma alla bandiera della Forestale, storica capitana azzurra della corsa in montagna, ancora purtroppo non basta per porre il suo sigillo sulla “Stellina”. Dietro di lei, grande battaglia per il podio, che a vent’anni dal successo del “mitico” Franco Naitza, torna a premiare un’atleta valsusina. Il merito è tutto di Cristina Dosio, venticinquenne del Giò Rivera, che in serratissimo finale ha la meglio sull’azzurra dello sci alpinismo Elisa Compagnoni (Alta Valtellina), su Eufemia Magro (Dragonero) e Ornella Bosco (libertas Forno). Con oltre centosessanta classificati va dunque in archivio l’edizione numero ventiquattro della Stellina, quella che ha segnato il debutto dell’olimpionico Livio Berruti quale presidente del Comitato Organizzatore. Un incarico il suo, accettato all’indomani della scomparsa di don Giampiero Piardi, anima della manifestazione sin dai suoi primi passi. A Maria Grazia Roberti e a Martin Dematteis, primi italiani al traguardo, sono andati i premi in memoria di don Giampiero e di Mario Pisano, il giornalista RAI che per anni aveva a sua volta guidato il Comitato Organizzatore della Stellina Risultati: Maschile: 1)Martin Dematteis (Esercito) 1h06.22, 2) Damiano Lenzi (Genzianella) 1h06.46, 3) Mathew Rugut (Kenia) 1h06.54, 4) Emanuele Manzi (Forestale) 1h07.32, 5) Matteo Eydallin (Atl. Susa) 1h09.03, 6) Marco Moletto (Dragonero) 1h09.20, 7) Jean Christophe Dupont (Francia) 1h09.21, 8 ) Abdelhadi Tyar (Recastello) 1h10.52, 9) Edward Young (Valchiusella) 1h11’33”, 10) Francesco Bianco (Atl. Palzola) 1h11.49, 11) Lahcen Mokraji (Mar) 1h13.03, 12) Paolo Gallo (Orecchiella) 1h16.20, 13) Erik Benedetto (Gp Rivarolo) 1h16.27, 14) Massimiliano Di Gioia (Atl. Palzola) 1h17.21, 15) Luca Vacchieri (Gs Des Amis) 1h17.55 Femminile: 1) Hellen Jepkurgat (Kenia) 1h17.11, 2) Maria Grazia Roberti (Forestale) 1h20.25, 3) Cristina Dosio (Giò 22 Rivera) 1h26.52, 4) Elisa Compagnoni (Alta Valtellina) 1h27.05, 5) Eufemia Magro (Dragonero) 1h27.22, 6) Ornella Bosco (Lib. Forno) 1h27.38, 7) Katarzyna Kuzminska 1h30.28, 8 ) Daniela Bonnet (Gasm Torre Pellice) 1h31.30, 9) Julia Combe (Francia) 1h31.53, 10) Francescxa Bellezza (Runner Team) 1h34.59Home page » Stellina: il ritorno di Martin
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