Tutti contro Arslan, ma con il primo titolo italiano nel mirino. Chiavenna-Lagunc, ovvero il Chilometro Verticale dei record, ovvero, questa volta anche, la prima occasione in cui la FIDAL assegnerà il titolo italiano di questa specialità, altrimenti già da tempo sperimentata in settori affini. Non solo disquisizioni regolamentari, ma anche e soprattutto molta sostanza nell’immediata vigilia di un Campionato Italiano che spunti di grandissimo interesse trova anche grazie al suo status di manifestazione internazionale. Un po’ come spesso accaduto nelle principali maratone italiane quando valide per il tricolore, domenica al traguardo il nuovo campione italiano potrebbe anche non essere il primo arrivato. Ma d’altro canto così talvolta è già stato anche nelle prove più tradizionali della montagna. Tutti contro Ahmet, si diceva allora, con il sei volte campione europeo, simbolo della Turchia che ora domina in montagna, al suo debutto in manifestazione non istituzionale sul territorio italiano. A casa nostra sinora Arslan aveva corso soltanto nel 2009, e proprio in questa zona, quando fu nono nei Mondiali di Campodolcino. Nel mirino del turco, indubbiamente, quel record mondiale proprio qui realizzato da Martin Dematteis, che domenica tutti attenderà al traguardo: non ancora in gara, ma con allenamenti ora ripresi, e già questa è bella notizia. Vita facile, il turco non avrà di certo, perché bellicose sono eccome le intenzioni di tutti o quasi i migliori azzurri in gara. A caccia di rivincite, dopo la sfortunata trasferta europea, ecco Bernard Dematteis (Esercito), cronometro alla mano tra i migliori di sempre da queste parti. Forte punta al tricolore anche Gabriele Abate (Orecchiella Garfagnana), migliore degli azzurri a Pamukkale con il suo quarto posto. Degli azzurri in gara all’Europeo, al via anche Xavier Chevrier (Valli Bergamasche) che peraltro nella lotta per il titolo promesse tornerà ad incrociare la strada di Luca Cagnati (Esercito). In grande crescita di condizione, al podio di giornata decisamente punta poi Alex Baldaccini (Gs Orobie), protagonista da record la scorsa settimana nella classica del Monte Zucco. Qui si corre a cronometro, e dunque entreranno in gioco anche altre doti, in primis quella di saper gestire al meglio, sin dalle prime rampe, ritmo e fatica. Se altro nome ci dovessimo giocare, di certo non rinunceremmo a quello di Nicola Golinelli (Ger Lecco), vero specialista di questo tipo di ascese, con il duo de La Recastello, Piana e Ruga, loro pure a caccia di belle prove. Tornando agli stranieri in gara, fari puntati anche sul ceco Robert Krupicka e sul giovane colombiano Antonio Padua, argento iridato lo scorso anno tra gli juniores, in corsa anche contro il papà Saul, ottimo protagonista della corsa in montagna internazionale negli anni ’90. Al femminile, all’assenza annunciata di Antonella Confortola (Forestale) si aggiunge purtroppo proprie in queste ore quella di Valentina Belotti (Runner Team Volpiano), regina di questa gara e primatista mondiale della distanza, fermata da una fastidiosa faringite. Lotta per il titolo allora riservata alla rientrante Renate Rungger (Forestale) e alle azzurre europee Alice Gaggi (Runner Team Volpiano) e Maria Grazia Roberti (Forestale), rispettivamente nona e diciottesima nel caldo di Pamukkale. Con la svizzera Bernadette Meier e la rumena Ionela Denisa Dragomirqui già protagoniste e alla ricerca del successo di giornata, ambizioni importanti coltivano anche la piemontese Romina Cavallera (Roata Chiusani), la ligure Viviana Rudasso (Città di Genova) e Ilaria Bianchi (Valle Camonica), mentre con affetto la corsa in montagna italiana saluta il ritorno di Angela Serena (Freezone). Interessante anche la sfida delle promesse, con Sara Bottarelli (Atl. Valtrompia), ottima sesta ad Angolo Terme, impegnata contro la valtellinese Elisa Compagnoni (Atl. Alta Valtellina), azzurra dello sci alpinismo che bene potrebbe ritrovarsi su pendenze così significative.
Tremila metri di sviluppo, mille – ca va sans dire… – di dislivello: è il cronometro a dire che su questa salita sempre molto forte si è corso. Più forte di tutti, sinora, Martin Dematteis e Valentina Belotti: loro non ci saranno, ma contro quel 31’01” e contro quel 38’50” più di qualcuno, in cuor suo, spera di poter scendere. Se turca, svizzera o azzurra sarà la speranza più grande, a dirlo, soltanto il traguardo. Quello che per la prima volta domenica si vestirà di tricolore anche per la Fidal. Paolo GermanettoHome page » Km Verticale: a Chiavenna per il tricolore
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