Meno quattro al via. Sale la tensione in Val Seriana, cresce l’attesa per la partenza del nostro Grand Prix. Primo vero confronto agonistico stagionale quello che si appresta a concretizzarsi sulle pendici di Leffe, là dove pure l’azzurro cominciò a colorare le prime maglie pure nella corsa in montagna. Così almeno vuole tradizione scritta e pure orale, quest’ultima più dell’altra tramandata anche attraverso i racconti che in dì di grande festa, al termine della prova, Leffe è solita dispensare in grande abbondanza. Sabato 21 aprile, primo pomeriggio: eccoci allora, o quasi. E se il nostro, avvicinamento progressivo vuol essere, tappa oggi facciamo soprattutto sul tracciato, chiedendo per lo scopo aiuto a Privato Pezzoli, direttore di gara del Trofeo Valli Bergamasche, nonché responsabile tecnico del sodalizio che da nove anni organizza la manifestazione. E che nel 2011, con la pioggia a rendere più rocambolesco il finale, pure qui conquistò la sua prima vittoria tra le mura di casa.
“Quello di Leffe è un tracciato abbastanza veloce – esordisce Privato – e che ottimamente si addice alle prime fasi della stagione, quando i motori vanno ancora rodati. Per dirla in gergo, si tratta del classico “su e giù” nervoso: per certi versi – soprattutto quello del profilo altimetrico – facile, ma proprio per questo insidioso da interpretare. In poco più di otto chilometri, da percorrere nei dintorni del paese tra asfalto, prati e sentieri, il susseguirsi di strappetti impegnativi ma non proibitivi obbliga gli atleti a continui cambi di ritmo. La salita principale, quella che dopo l’uscita dal centro porta ai quasi 700 metri slm di Cima Monte Beio, è lunga poco meno di due chilometri. I restanti chilometri sono un alternarsi di saliscendi suggestivi, tra strade sterrate e sentieri che conducono all’atto finale, ovvero la scalinata della chiesa di San Martino: 50 gradini spaccagambe – una delle peculiarità della nostra gara – ad anticipare le ultime centinaia di metri che riportano gli atleti in Piazza Libertà, sede di partenza e arrivo. Al di là delle caratteristiche tecniche del percorso – continua Pezzoli – , una buona percentuale del fascino che la corsa mi auguro continui anche quest’anno a suscitare tra pubblico e atleti, è senza dubbio dovuta alla formula della staffetta, una soluzione che noi amiamo riproporre, forse anche perché più di ogni altra rispecchia e rappresenta il valore che noi diamo al senso di “squadra” e di appartenenza. Egoisticamente parlando, non nascondo che avere la nostra tra le formazioni al via candidate sulla carta a dare maggior battaglia, ci rende ancora più orgogliosi. In questo senso sono sicuro che il ritrovato talento cristallino di Chevrier, la garanzia impagabile di Regazzoni e la grinta coriacea del “vecchio” Zanaboni sapranno esaltare i leffesi. E a poi, al solito, vincano i più forti di giornata…” Il Grand Prix è ai nastri di partenza, Leffe, dal canto suo, ormai è pronta: lo siete anche voi?Leffe è pronta…e voi?
