Nella cadorina Valle del Boite riparte domenica la corsa ai titoli tricolori. Tra chi vuole chiudere i conti e chi invece vuole riaprirli, lo spettacolo è assicurato Riaprire o chiudere la partita. E’ il tema che da sempre caratterizza la seconda prova nel cammino verso il tricolore della corsa in montagna. Quattro uomini, due donne, loro più di altri – sia chiaro, siamo in sede di pronostico – a catalizzare le attenzioni in un fine settimana che davvero si preannuncia elettrizzante. Siamo all’indomani degli Europei, siamo al voltare di una stagione che, archiviata la salita, ora anche la discesa si appresta a ritrovare sotto piedi e scarpette. Finalmente per qualcuno, mamma che disdetta per qualcun altro. Dalla dura erta di Domodossola al nervoso circuito di San Vito di Cadore: lì in mezzo, due ori, due argenti, un bronzo. Ovvero la messe di medaglie con cui l’Italia è tornata dalla rassegna continentale di Bursa. Con quell’argento al collo, San Vito attende allora Antonella Confortola e Gabriele Abate, grandi protagonisti di questa prima parte di stagione. La trentina della Forestale e il piemontese dell’Orecchiella Garfagnana da favoriti si presentano allora al via, con l’intenzione dichiarata, o perlomeno non nascosta, di chiudere da subito la corsa verso il tricolore. Emozione già vissuta dalla prima, traguardo da anni inseguito dal secondo. Confortola contro Belotti, Abate contro i gemelli Dematteis e Marco De Gasperi. Logico questo scrivere, tanto più con l’abbandono del sol salire e con i segnali di rinascita lo scorso fine settimana lanciati da alcuni degli annunciati rivali. Antonella e Valentina e la loro strana idiosincrasia per la discesa: più dichiarata che reale, per loro che, tanto in Italia quanto in contesti internazionali, in fin dei conti, tutte le altre hanno spesso saputo lasciare indietro anche sui percorsi a circuito. A sparigliare le carte, in pole position si presenta, probabilmente, Alice Gaggi (Valgerola): i tracciati misti sono quelli che la valtellinese predilige, un po’ come la slovena Mateja Kosovelj (Atl. Brugnera), uscita un poco delusa dagli Europei e dunque a caccia di riscatto. Lo stesso obbiettivo con cui al via si presenterà anche Maria Grazia Roberti (Forestale), la capitana azzurra costretta a rimanere a casa dagli Europei dopo il quinto posto di Domodossola. Lei per ritornare sul podio, la “padrona di casa” Monica Gaspari (Caprioli San Vito) per scrivere altre pagine profumate di rinascita dopo i grandi sogni cullati in più tenera età. Attesa al vertice anche Ornella Ferrara (Bovisio Masciago), fresca di “azzurro montano” e curiosa di cimentarsi anche con le discese, ma anche Cristina Scolari (Vallecamonica), Angela Serena (Freezone), Romina Cavallera (Roata Chiusani) e il duo dell’Atletica Trento rappresentato da Ljudmila Di Bert e Francesca Iachmet. Tra le promesse, Mina El Kannoussi (Atl. Saluzzo), argento lo scorso anno tra le juniores, potrebbe chiudere la partita con una prova d’anticipo, ma con avviso diverso al via si presenteranno Erika Forni (Valsesia) e Elisa Compagnoni (Atl. Alta Valtellina), ovvero la seconda e la terza di Domodossola. Sfida a quattro al maschile, così sin da subito si è detto. La costanza degli ultimi risultati pongono Abate nel ruolo di favorito, ma il Martin Dematteis tornato grande lo scorso fine settimana a Chiavenna ha chiarito che quella di Bursa per lui altro non è stata che giornata più storta. Con Bernard in continua crescita di condizione, l’Esercito forte rilancia allora le ambizioni dei due gemelli cuneesi, in una battaglia in cui tornerà a misurare le sue ambizioni pure il forestale Marco De Gasperi. Dopo la forzata rinuncia agli Europei, l’incognita per lui rimane rappresentata dall’aver ritrovato o meno la completa efficienza fisica: se così sarà, là davanti ci sarà anche lui. Detto dei quattro, guai però a sottovalutare Alex Baldaccini (Gs Orobie), galvanizzato dalla tanto sorprendente quanto bellissima prova degli Europei: un’esperienza che potrebbe anche aver rimosso dal suo animo ogni timore reverenziale verso i quattro di cui sopra. E se Manzi, Zanaboni, Ruga, Piana e Regazzoni torneranno a lanciare la loro nuova candidatura in chiave azzurra, ulteriore sale alla prova potrebbero darlo il terzetto dell’Atletica Brugnera (Bamoussa, Kosovelj, Zahidi) o quel Jean Baptiste Simukeka (Orecchiella) già capace di mettere tutti in fila i nostri migliori. Senza dimenticare le ambizioni di Eris Costa (Recastello), su di un altro bellunese saranno però maggiormente puntate le attenzioni del pubblico di casa, ovvero su quel Luca Cagnati che sui sentieri di casa potrebbe assicurarsi con un prova d’anticipo il titolo promesse. Già vincitore, al fotofinish o quasi, a Domodossola, il ventunenne del Caprioli San Vito pure proverà con convinzione il primo assalto alla top ten assoluta. Conoscendone la sportività, lui però il primo a dispiacersi della nuova sventura toccata in sorte al suo principale avversario nella lotta per il tricolore under 23. Una tonsillite mette infatti fuori gioco il valdostano Xavier Chevrier, così quasi certamente costretto a rinunciare a dare ulteriore prova della continua crescita sinora manifestata nella stagione del suo rientro. Juniores a chiudere, come di consueto, questa nostra panoramica della vigilia. Dopo la piccola delusione europea, Letizia Titon (Assindustria Padova) proverà a rifarsi in campo nazionale, mettendo in cassaforte sin da subito un nuovo titolo tricolore: lei la logica favorita di in una prova che oltre alle azzurrine Silvia Zubani (Valtrompia) e Sara Lhansour (Valgerola) pure ritrova la piemontese Gloria Grossi (Runner Team Volpiano) e le bellunesi Ilaria Dal Magro (Dolomiti Belluno), Jasmin Pocchiesa e Marlene De Martin Pinter: queste ultime portacolori dell’Atletica Comelico e fondiste già colorate d’azzurro. In campo maschile, tornano in gara i quattro azzurrini di Bursa, ma almeno in sette per podio e vittoria. Si cambia terreno e sul misto, un poco almeno, le carte potrebbero rimescolarsi. Cesare Maestri (Valchiese) per replicare il successo della prima tappa, Enrico Lembo (Montemiletto) per dare seguito alla bella prova degli Europei, i piemontesi Giovanni Olocco (Buschese) e Andrea Pelissero (Atl. Susa) per rifarsi invece della non felicissima esperienza con l’azzurro indosso. Ma anche per la vittoria, tutte le loro carte torneranno a giocarsi anche Dylan Titon (Assindustria Padova) e Marco Barbuscio (Esercito Giovani e Sport), ovvero i primi esclusi dagli Europei, chiaramente animati da forte intento di rivincita. Al di là di quanto sin da subito potrà dire il campo, importante sarà poi ritrovare al via Massimo Farcoz (Atl. Pont Saint Martin), ovvero il migliore degli azzurrini ai Mondiali di Kamnik 2010, frenato da una microfrattura in questa prima parte di stagione. Paolo Germanetto
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