Comincia con un flashback il nostro avvicinamento alla rassegna continentale in programma Domenica 10 luglio 2011 in terra Turca Fu il giorno del ”pirata” colombiano e della prima volta, quella che mai si scorda, dell’austriaca Andrea Mayr. Tornare indietro di qualche anno, rivedere la turca Bursa e ricordare quei Mondiali, che alla storia pure passarono per la prima sconfitta iridata in cui incappò’Italia degli uomini, dopo ventuno anni di dominio incontrastato. Era il settembre del 2006 e quello fu il primo successo a squadre per il continente africano, oggi come ieri all’uopo affidatosi ad un’Eritrea che si sarebbe poi dunque ripetuta anche nel 2009 e nel 2010. Passato molto prossimo, quasi presente, ma quanti episodi in quella rassegna iridata, in cui pure un cane dai denti aguzzi, alla vigilia dell’agone, un poco tarpò le ali a sua maestà Jonathan Wyatt, sino ad allora imbattibile sulla sola salita. Il neozelandese a lasciare la vetrina al colombiano Rolando Ortiz, che ”pirata” da queste parti definir si volle per l’impressionante somiglianza al nostro di Pirata, l’indimenticato ciclista Marco Pantani. Ortiz, poi Wyatt e l’eritreo Felfele. Così parlava il podio maschile, con la gara donne a lanciare invece sulla grande scena l’austriaca Andrea Mayr, ovvero colei che più di ogni altra, di lì in poi, avrebbe saputo catalizzare le attenzioni internazionali. Con lei quel giorno sul podio salirono la svizzera Martina Strahl e la francese Isabelle Guillot: la prima grande impresa di un talento tanto precoce quanto ora ben assestato lassù in vetta e l’ultima recita, regale, di una delle più grandi di sempre della disciplina. Turchia, a sud di Istanbul e del Mar di Marmara, ad ovest di Ankara. Cenni di coordinate geografiche per meglio localizzare Bursa, che la storia pure ricorda come la prima capitale dell’Impero ottomano. Oggi come ieri, Bursa si adagia sulle pendici del Monte Uludag, che pure questa volta, proprio come nel 2006, sarà il teatro delle competizioni. Su quelle pendici, l’Italia, si è detto, mancò per la prima volta l’oro nella classifica per Nazioni maschile. Azzurri allora d’argento, un poco delusi certo per il realizzarsi dello storico sgambetto, ma senza troppi rammarichi per quanto espresso dal campo. Di bronzo si vestirono invece le donne, di un soffio precedute da Stati Uniti e Repubblica Ceca. Per loro stesso abito degli juniores maschi, mentre quarte chiusero le juniores femmine. A livello individuale, la migliore del lotto, in casa azzurra, fu Alice Gaggi, ieri juniores di belle speranze, ora luminoso raggio della nazionale maggiore. Due quinti posti tra i seniores: quello di una Vittoria Salvini nei suoi giorni più belli e quello di un Marco De Gasperi che proprio in Turchia tornava sulla scena internazionale dopo lungo infortunio. Lassù in cima anche Marco Gaiardo, sesto, mentre tra i migliori quindici pure chiusero Maria Grazia Roberti e Gabriele Abate, oltre agli juniores piemontesi Alessandro Martino e Mattia Scrimaglia. Ma nelle parti nobili delle graduatorie internazionali, a Bursa, pure fece la sua comparsa l’uomo copertina degli ormai imminenti Campionati Europei. Nel 2006, di anni ne aveva venti Ahmet Arslan, ma con quel settimo posto cominciava il cammino internazionale di colui che straordinario poker di successi consecutivi avrebbe poi saputo realizzare in ambito continentale. Dalla Bursa iridata a quella europea. E un’intera Nazione a sognare che d’oro continui a colorarsi il cammino del suo campione. Paolo Germanetto
Home page » Verso Euro-2011 – ACCADDE A BURSA….
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