Prendere parte a una gara mondiale è il sogno di ogni atleta; indipendentemente dalla disciplina praticata. La sondriese Alice Gaggi, questo sogno, l’ha realizzato ben due volte: la prima nel 2006 quando correva nella categoria juniores, la seconda lo scorso fine settimana da seniores. «E’ stato bellissimo ? ci ha confidato la stella del Gs Valgerola Ciapparelli -. Tornare in nazionale era il mio obiettivo; l’averlo centrato e l’essere tornata dalla trasferta slovena Kamnik con un oro a squadre direi che è stata la vera ciliegina sulla torta». Ma andiamo per ordine, quando è arrivata la convocazione? «Al raduno di Pian del Frais, che di fatto seguiva l’ultima tappa del circuito tricolore disputatasi in Val Susa. In ballottaggio eravamo io e Cristina Scolari. Lei mi aveva nettamente battuta nella precedente prova, mentre io ero giunta davanti nell’ultima. Quando il CT Balicco ha detto che avrebbe portato me per farmi fare esperienza in prospettiva futura? Ero al settimo cielo». E la gara di domenica? «Per attitudine preferisco i tracciati di salita e discesa, ma ho comunque dato il massimo nonostante la gara fosse nella formula di sola ascesa. In un mondiale ti trovi al cospetto di tutte le più forti; devi solo pensare a stringere i denti e provare ad arrivare al traguardo nel minore tempo possibile». Facciamo un altro passo indietro. Analizzando la tua stagione, quale gara ti ha dato maggiori soddisfazioni? «Non ho dubbi: il Memorial Bianchi a Malonno (Bs). Quella è stata la mia gara perfetta. L’essermi piazzata seconda alle spalle di Antonella Confortola e davanti ad avversarie del calibro di Valentina Belotti, Maria Grazia Roberti e Cristina Scolari non mi sembrava vero. Loro, per me, sono da sempre un obiettivo e un punto di riferimento. L’averle battute, anche solo una volta, mi ha dato una bella iniezione di fiducia. Forse da li è partita la mia rincorsa ai mondiali». Quella, invece, che non sei riuscita a interpretare nel migliore dei modi? «Difficile dirlo? Quest’anno sono andata piuttosto bene, almeno per quelle che sono le mie aspettative. Direi che ogni volta ho dato il massimo e non ho quindi nulla da recriminare». Anche se sei molto giovane, in Valtellina (al femminile), sei atleta di riferimento nell’ambito della corsa in montagna. Ma come quali sono stati gli esordi di Alice Gaggi? «Le mie prime gare sono state le campestri della scuola. Correre mi piaceva e, quasi per caso, mi sono tesserata per il Gs Valgerola. Qui ho trovato un ottimo ambiente che non mi ha mai messo la minima pressione. Ciò mi ha permesso di crescere e migliorare con assoluta tranquillità. Ora però non mi sento certo arrivata. I mondiali di Kamnik, spero siano solo un punto di partenza». Quali sono i tuoi prossimi obiettivi? «A lungo termine direi crescere e migliorare ulteriormente. A breve, ne ho diversi. Tanto per cominciare sabato 25 settembre mi sposerò. Poi, però, tornerò a calzare le scarpe da corsa per le grandi classiche sondriesi: Marmitte dei Giganti e Trofeo Vanoni». Un’ultima domanda. Chi sono nella corsa in montagna i tuoi punti di riferimento e chi in provincia di Sondrio potrebbe seguire le tue orme? «Non ne ho uno in particolare. Per semplicità, classe e determinazione stimo molto i gemelli Dematteis. Al femminile, invece, direi Elisa Desco, Maria Grazia Roberti e Cristina Scolari. In provincia? Beh, Mabel Tirinzoni non è certo una mia erede, ma bensì un’amica-avversaria. Dietro noi vedo diverse ragazze che stanno lavorando e si stanno impegnando. Una su tutte? La mia compagna di squadra Sara Lanshour». Maurizio Torri www.sportdimontagna.com Foto M. Torri www.sportdimontagna.com