Dopo l’infortunio di Martin Dematteis, speranze azzurre legate a Belotti e Confortola. L’Italia punta al podio in tutte le quattro classifiche per Nazioni, ma occhio anche agli junior Ruatti, De Biasi e Letizia Titon A Kamnik per cercare di confermare una supremazia internazionale consolidata negli anni. L’Italia che corre in montagna è partita questa mattina per la cittadina termale a nord di Lubiana, laddove questo fine settimana si disputeranno i ventiseiesimi Campionati Mondiali della specialità. Si corre su tracciati di sola salita, quelli che tradizionalmente meno ama la scuola italiana. A farlo saranno atleti provenienti da trentanove Nazioni, con tutti i cinque continenti rappresentati in una rassegna iridata che per la prima volta approda in Slovenia. Giusto riconoscimento per realtà che nell’ambito della corsa in montagna ha nel tempo saputo ricavarsi ruolo molto più rilevante di quanto non dica la superficie geografica. Non è un Mondiale di facile lettura quello che la squadra da sempre diretta dal responsabile di settore Raimondo Balicco si appresta ad affrontare. Complici infortuni e dubbi sul rendimento di alcune delle sue punte, l’Italia maschile – quella capace di vincere ventitre delle precedenti venticinque edizioni della Coppa del Mondo – per la prima volta non partirà con l’intento dichiarato di cogliere il metallo più prestigioso. Di certo gli azzurri ci proveranno comunque, ma specie all’indomani del disvelarsi dell’infortunio di Martin Dematteis l’Italia dovrà in qualche modo giocare di rimessa. Eritrea ed Uganda, allora, favorite per l’oro, ma occhio anche a Francia e Turchia. Questo il quadro generale, quello che però non lascia spazio a tutto il dispiacere per la sventura capitata in sorte al neo campione italiano. Neanche il tempo di gioire per la storica vittoria sul pianoro di Costa Rossa e per prendere piena coscienza di una condizione “monstre”, che quel dolore subdolo e latente al piede destro prende le sembianze di una microfrattura al quarto metatarso. Rinuncia obbligata e vai a dire al gemellino cuneese che avrà tempo per rifarsi. Di questo ne siamo convinti, ma intanto il rammarico è grande per tutto il movimento. Speranze di medaglia individuale dirottate allora tutte sulla prova femminile, con la neo tricolore Valentina Belotti e Antonella Confortola a caccia di qualcosa d’importante. Loro a duellare con alterne vicende per tutta la stagione italiana, loro domenica chiamate a sfidare soprattutto Andrea Mayr e Martina Strahl. Austriaca e già due volte iridata la prima, svizzera e campionessa europea nel 2009 la seconda. Maratoneta e siepista di spessore internazionale Andrea, protagonista anche sui 10000 mteri agli Europei di Barcellona Martina. Grande sfida, dunque, in una prova in cui anche la campionessa europea Marie Laure Dumergues proverà sino in fondo a dire la sua. Per la classifica per Nazioni, l’Italia pare sulla carta in grado di giocarsela con ogni altra. Il percorso, con dislivello importante, potrebbe fungere da teatro per l’ennesima impresa di Maria Grazia Roberti, mentre ad Alice Gaggi solo verrà probabilmente chiesto di buttarsi per la prima volta nella mischia con coraggio. Iridato in carica, l’ugandese Geoffrey Kusuro a Kamnik proverà a fare doppietta. Con lui il connazionale James Kibet, terzo nel 2009, e pure Martin Toroitich, argento a Crans Montana nel 2008. Uganda contro Eritrea, si torna allora a dire, sottolineando, nel secondo caso, specie la presenza di quel Weldemariam Azera Teklay che l’argento colse lo scorso anno a Campodolcino. Due squadroni con molte frecce in faletra, contro le quali Jonathan Wyatt e Ahmet Arslan più di ogni altro proveranno a mettere in campo il proprio blasone. Il neozelandese, sei volte iridato, bene si è espresso nelle ultime uscite e in fondo sogna l’ultimo grande acuto di carriera inimitabile. Il turco, re d’Europa, dopo il bronzo di Crans Montana 2008, da tempo non fa mistero di avere un solo, grande obiettivo. Dai riflessi chiaramente dorati. Italia che punta soprattutto su di un Gabriele Abate in grande spolvero, anche alla luce di condizioni – ed entusiasmi… – non ottimali che attraversano le diverse vicende di Bernard Dematteis e Marco De Gasperi, storiche punte della squadra azzurra. Ad Antonio Toninelli, Tommaso Vaccina e Gerd Frick, i tecnici azzurri chiederanno dunque di esprimersi al meglio, anche perchè questa volta ogni punto da loro guadagnato sul campo potrebbe davvero essere fondamentale. Puntare al podio nella classifica per Nazioni, senza precludersi sogni importanti a livello individuale: questo il filo conduttore seguendo il quale gareggeranno gli juniores italiani impegnati a Kamnik. Paolo Ruatti e Letizia Titon, ma anche Andrea De Biasi, in grado paiono di puntare a posizioni nobili, quelle che sulla carta disegnano i contorni del podio, senza rinunciare però a sognare di scalarne i gradini. Loro in ogni caso chiamati a guidare anche Massimo Farcoz, Alex Cavallar, Cristina Mondino e Silvia Zubani nella sfida contro turchi e paesi dell’Est europeo. Un solo favorito, forse, al maschile: l’eritreo Andemichael Yossief. Sfida aperta, invece, al femminile, laddove a spiccare sono i nomi della campionessa europea Dragomir (Romania) e dell’iridata in carica Can (Turchia). Nomi che spiccano e che allora citiamo. Con la consapevolezza, però, che a livello giovanile il bel gioco dei pronostici ha spesso poca fortuna. Paolo Germanetto Così, gara per gara: Donne Juniores (4500 metri; dislivello + 430 metri/-10 metri) Favorite: Can Yasemin (Turchia) Dragomir Denisa (Romania), Dag Burcu, Tarhan Yagmur (Tur), Mach Angelika (Pol) Ovsyannikova Faina (Rus), Titon Letizia (Ita) Le Azzurre: Cristina Mondino (Atletica Saluzzo) Letizia Titon (Assindustria Sport Padova) Silvia Zubani (Atletica Valtrompia) Uomini Juniores (8500 metri; dislivello + 1035 metri / – 75 metri) Favoriti: Andemichael Yossief (Eritrea), Yildirimci Sebahattin, Dag Somez (Turchia), Joly Jente (Belgio), Gras Michael, Gras Damien (Francia), Ruatti Paolo, Debiasi Andrea (Italia) Gli azzurri: Alex Cavallar (Atletica Valle di Non e Sole) Andrea De Biasi (Atletica Trento) Massimo Farcoz (Atletica Pont Saint Martin) Paolo Ruatti (Atletica Valle di Non e Sole) Donne Seniores (8500 metri; dislivello + 1035 metri / – 75 metri) Favorite: Mayr Andrea (Austria), Straehl Martina (Svizzera), Dumerge Marie-Laure (Francia), Belotti Valentina, Confortola Antonella (Italia), Kosovelj Mateja (Slovenia), Mihaylova Milka (Bulgaria) Le azzurre: Valentina Belotti (Runner Team 99 Volpiano) Antonella Confortola (Gs Forestale) Alice Gaggi (Gs Valgerola) Roberti Mariagrazia (Gs Forestale) Uomini Seniores (12000 metri; dislivello + 1295 metri / – 75 metri) Favoriti: Wyatt Jonathan (Nuova Zelanda), Arslan Ahmet (Turchia), Kusuro Geoffrey, Kibet James, Toroitich Martin, Kiprotich Stephan (Uganda), Weldemariam Azera Teklay, Habtom Abraham, Fissehatsion Mesfn, Shaku Petro Mamu, Gashazghi Samson, Mohamed Haben (Eritrea), Vargas Espinosa Jairo (Colombia), Fontaine Raymond, Rancon Julien (Francia), Abate Gabriele (Italia), Buraas Sindre (Norvegia), Schneider David (Svizzera) Gli azzurri: Gabriele Abate (Gs Orecchiella Garfagnana) Marco De Gasperi (Gs Forestale) Bernard Dematteis (Podistica Vallevaraita) Gerd Frick (Telmekom Team Südtirol) Antonio Toninelli (Atletica Vallebrembana) Tommaso Vaccina (Atletica Terni)
Mondiale: la prima della Slovenia
