Ad un mese dall’appuntamento italo-svizzero, incontro con uno dei protagonisti: Augusti Roc Amador Nello skyrunning, quella che comunemente viene definita la ”Scuola Catalana” ha come punti di riferimento il giovane Kilian Jornet e l’esperto Augustì Roc. Da sempre visto come esempio per i propri compagni di squadra, quest’ultimo è ancor’oggi uno dei migliori skyrunner in circolazione. Già vincitore del circuito mondiale di specialità, Augustì Roc è un vero specialista delle skyrace di sola ascesa o dalle lunghezze non proibitive. Pur non avendola mai vinta, tra le sue preferite vi è la Valmalenco ? Valposchiavo. A un mese dalla kermesse italo svizzera lo abbiamo intervistato per voi? Sei per tutti un grande atleta e il capitano dell’equipe catalana e del Team Salomon Santiveri, ma in pochi ti conoscono davvero. Chi è Augustì Roc? Parlaci un po’ di te. «Potrei parlare del passato ma mi occorrerebbe molto tempo… Preferisco parlare di chi è adesso Agustí Roc. Da sette mesi mia moglie ed io siamo diventati genitori di Martí, un bimbo bellissimo al quale dedichiamo tutto il tempo del mondo. Logicamente continuo a essere un corridore di montagna con illusione e motivazione che mi portano a considerarmi competitivo anche nello SkyRunning. E’, però, vero che dedico meno tempo di prima all’allenamento, ma credo che continuerò ad avere buoni risultati grazie all’esperienza acquisita negli ultimi anni». Skyrunning e scialpinismo, due modi diversi di vivere la montagna. Abbiamo sentito parlare di un tuo progetto lavorativo riguardo allo skialp… Ce ne puoi parlare? «Due anni fa iniziai un progetto per fabbricare una scarpa in carbonio. Ho continuato a lavorare su questo progetto, ma è molto complicato fare un prodotto affidabile e sicuro da mettere su mercato. La scarpa è tutt’oggi in prova, però credo che l’anno prossimo sarà terminata completamente. Questo progetto mi ha allontanato dalla competizione di scialpinismo poiché dedico tutto il tempo a questo lavoro e non riesco ad allenarmi». Estate 2010. Quali sono i tuoi obiettivi agonistici? «Ho già ben chiaro quello che sarà il mio calendario gare: punto a fare bene nel Campionato del mondo Kilometro Verticale a Canazei. Tra miei obiettivi vi è inoltre il Campionato Nazionale di Spagna (Oturia). Tra gli appuntamenti fissi ho messo anche grandi classiche come la Valmalenco-Valposchiavo e la Sierre Zinal. Vorrei poi debuttare alla Jungfrau Marathon e correre la Toubkal Marathon (Marruecos)». La gara italo svizzera della Valmalenco-Valposchiavo per tipologia e lunghezza si addice alle tue caratteristiche, ma non sei mai riuscito a vincerla. Questa potrebbe essere la volta buona? «Spero di sì; io ci credo e mi sono allenato duramente per riuscire a tagliare per primo il traguardo di Poschiavo. Per me sarebbe la realizzazione di un sogno. Da molti anni, da quando l’ho conosciuta, è stata sempre la mia preferita. E’ molto bella e organizzata bene». Restiamo sulla skyrace del prossimo 13 giugno. Cosa ti piace di questa gara e come la si deve affrontare per non saltare? «Difficile dirlo? Quel giorno che lo scoprirò forse riuscirò pure a vincerla. Scherzi a parte forse per interpretarla al meglio bisogna giungere in cima con un discreto margine e poi riuscire ad essere veloci nella lunga discesa verso Poschiavo. Cosa mi piace di questa gara? Il tracciato, l’organizzazione, il pubblico e la location.. Praticamente tutto» Maurizio Torri, Addetto stampa SkyRace Valmalenco-Valposchiavo SkyRace Valmalenco-Valposchiavo c/o Ente Turistico Valposchiavo CH-7742 Poschiavo Tel. +41 81 844 05 71 segreteria@international-skyrace.org www.international-skyrace.org
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