A Dublino, la squadra senior maschile torna sul podio dei Campionati Europei: tra gli azzurri anche un coraggioso Martin Dematteis Tornano sul podio i seniores uomini dell’Italia che fatica sui prati e nel fango. Guidati da Daniele Meucci, lo hanno fatto ieri mattina, in una Dublino chiamata ad ospitare la sedicesima edizione di rassegna nata per dare stimoli ed obiettivi ad un Continente negli anni decisamente allontanato dall’elite mondiale della specialità dallo strapotere africano. Titoli senior alla britannica Yelling e allo spagnolo di origini etiopi Bezabeh, con Portogallo (donne) e Spagna (uomini) a festeggiare più delle altre a livello di Team. Migliore delle azzurre, che quinte chiudono nella classifica per Nazioni, è la biellese dell’esercito Elena Romagnolo, tredicesima, con Federica Dal Ri diciannovesima e Fatna Maraoui ventiseiesima. Tra gli uomini, notevole la rimonta di Daniele Meucci, caduto in partenza e poi nono sulla linea del traguardo, davanti a Stefano La Rosa, quindicesimo, ad un Andrea Lalli diciassettesimo e non in giornata di grazia ed al solito generosissimo Gabriele de Nard, ventesimo. Le prime fasi di gara parlano di un Martin Dematteis generosissimo, addirittura a fianco di Lalli nelle posizioni di vertice. Il traguardo dirà quarantatreesima piazza: facendo i conti della serva, una partenza più cauta sarebbe probabilmente valsa qualche posizione al gemellino della Valle Varaita, ma insieme al piglio solitamente deciso, di lui piace sottolineare specie la conquista di una maglia azzurra, la prima a livello assoluto nel cross, che solo un mese fa pareva fuori da ogni considerazione. Non solo Dematteis, tra gli specialisti della montagna impegnati sui prati di Dublino. L’iridato Xavier Chevrier non riesce ad esprimersi pienamente in una prova juniores che lo ritrova al cinquantaduesimo posto – quinto tra gli azzurrini al via -, così come accade a Riccardo Sterni tra gli under 23: ma la sessantasettesima piazza del triestino finisce per non rendere giustizia ad atleta costretto a correre con qualche linea di febbre… L’Italia dei giovani sorride così soprattutto per la splendida quinta piazza di Federica Bevilacqua, ennesimo prodotto della scuola di Roberto Furlanich al Marathon Trieste: il miglior risultato di sempre di una juniores azzurra agli Europei di cross.
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