L’ultima prova del Grand Prix WMRA ad Antonio Toninelli, che in convulso finale precede il ceco Krupicka e Marco de Gasperi. Tra le donne vola ancora la Mayr, quinta la Roberti Continua il momento magico di Antonio Toninelli, indiscutibile protagonista di questo fine stagione della corsa in montagna internazionale. Lui a trovare guizzi notevoli – ma nulla più che consoni al grandissimo talento avuto in dote -, nel momento in cui altri grandi della specialità, legittimamente, un poco soffrono la fase finale di stagione lunga e impegnativa. Due salite nel fitto del bosco, intervallate da una discesa anche piuttosto tecnica di circa cinque minuti: questo il consueto teatro della Smarna Gora Race, classica slovena che questa mattina, sulle colline che sovrastano Lubiana, ha festeggiato il suo trentesimo compleanno. Lo ha fatto convocando in zona tutti i nomi che ne abbiano nel tempo firmato albo d’oro nobilissimo, ivi compreso l’azzurro Lucio Fregona, che iridato fu nel 1995 e che da queste parti più volte impose la sua legge. Anniversario importante, con vincitori degnissimi, per prova ancora una volta valida quale atto conclusivo del Gran Prix WMRA. L’impresa di Toninelli, ma non solo, impone maggiori approfondimenti sulla gara maschile, non prima di aver però posto ancora una volta l’accenno sulla ritrovata condizione della “regina” austriaca Andrea Mayr, capace di dominare la prova femminile e di sfiorare il record del tracciato da lei stessa detenuto, con un 45.42 che moltissimo dice anche nel confronto con la prova maschile. Dietro alla Mayr – ora nuovamente attesa dalla maratona, dopo il debutto vincente in primavera a Vienna – , forte corrono anche la neozelandese Anna Frost (47.20) e la sorprendente slovena Lucja Krock (47.52), che il lusso si prende di precedere la connazionale Mateja Kosovelj (48.50) e la nostra Maria Grazia Roberti (Forestale – 49.46), bronzo iridato soltanto un mese fa. Per l’eterna bresciana un mese di ottobre che sarà dedicato ad ancora un po’ di meritatissima passerella… Finiscono tra loro tutti molto vicini, invece, gli uomini. Il record di Wyatt, ma anche i migliori crono degli azzurri De Gasperi e Manzi, rimangono lontani, in giornata in cui la vetrina più bella se la conquista con merito un venticinquenne tesserato per l’Atletica Vallecamonica, figlio però della bergamasca Schilpario. Carriera giovanile divisa con lo sci di fondo e, in montagna, impreziosita da un quarto posto iridato a Innsbruck 2002 tra gli juniores. Poi la discontinuità a prevalere su talento notevole, ma disvelato con parsimonia…Un terzo posto nell’ultima prova tricolore 2008, il decimo nei societari di cross 2009: due esempi pescati al volo, ma decisamente significativi, di quanto già avrebbe potuto essere e di quanto comunque potrà essere, se solo di giornate come queste il buon Tonino altre saprà trovarne sulla sua strada. Lui a vincere, dunque, gara agonisticamente molto viva, prevalendo nella salita finale sull’altro azzurro Marco De Gasperi (Forestale), che negli ultimi metri deve però inchinarsi anche alla rimonta del ceco Robert Krupicka. Cronometro che dice 40.03 per Toninelli, 40.09 per Krupicka e 40.16 per De Gasperi, ma pure 40.24 per lo sloveno Mitja Kosovelj, vincitore nel 2008, e 40.38 per altro azzurro (ed altro forestale), Emanuele Manzi, pure lui molto bravo a rimanere nel vivo della gara sin quasi al traguardo. Jonathan Wyatt si deve accontentare della sesta piazza (40.58), ma per il neozelandese arriva comunque l’ennesimo successo nella classifica finale del Grand Prix, davanti a Krupicka e Kosovelj. Nella prova slovena, bene anche altri italiani, con la decima piazza del bellunese Eris Costa (La Recastello), con la quattordicesima di un Lucio Fregona tornato alle competizioni e, soprattutto, con la netta vittoria tra gli juniores di altro bellunese, Luca Cagnati (Caprioli San Vito), reduce dallo splendido quinto posto di Campodolcino. Paolo Germanetto Antonio Toninelli