Pubblichiamo la lettera di alcune ragazze impegnate sabato scorso nella prova tricolore. Con il corredo di alcune foto da loro stesse inviateci
Questa prima prova dei campionati italiani assoluti di corsa in montagna (Tarvisio 6-7 giugno 2009) la ricorderemo a lungo, ne siamo certe.
Innanzitutto per il meteo, quasi da alluvione, con pioggia fortissima, grandine e vento; ma il meteo era noto da giorni e quindi, visto che non si era avuta notizia di un possibile slittamento a domenica delle prove senior femminile e junior M/F, ce n’ eravamo fatte un po’ una ragione.
Ma la ricorderemo ancora di più sicuramente per la pessima organizzazione, forse la più carente degli anni di cui abbiamo memoria, certamente molto discriminante.
Ma andiamo per ordine. Non entriamo nel merito della decisione, contro le normative, di svolgere il campionato in due giornate con aggravi di diverso tipo per atleti e società, anche se auspichiamo che in futuro la stessa federazione possa meglio controllare preventivamente queste situazioni.Vogliamo qui invece descrivere le condizioni in cui abbiamo corso questa prova di CAMPIONATO ITALIANO (badate bene: non una corsa paesana). Era previsto che venissimo trasportate alla partenza della gara in varie tornate con dei mezzi fuoristrada. Il ritrovo ed il punto di attesa delle mezzi era stato fissato di fronte ad un albergo chiuso per ferie, all’aperto sotto la pioggia. Arrivate in zona partenza, un’ora prima della gara, l’unico possibile riparo dalla pioggia scrosciante e dal vento, in mezzo alla pista da sci desolata e fangosa, è un gazebo completamente aperto sui quattro lati, in cui ci si riesce a stare tutti a malapena (senior donne e junior uomini), rigorosamente stipati in piedi, spalla contro spalla, in una pozza di fango e con la borsa per gli indumenti in mano. Impossibile fare qualunque operazione di preparazione a meno di non scacciare qualcuno dal riparo precario; ed impossibile trovare nel raggio di mezzo chilometro un albero o un cespuglio che possa fungere da WC….perchè di WC vero nemmeno a parlarne! E poi non si sa per quale misterioso motivo l’incaricato di riportare i nostri indumenti a valle, abbia tanta premura di scendere, ben prima della nostra partenza.
Dopo una gara in condizioni meteorologiche davvero avverse, zuppe all’inverosimile, infangate fino alle orecchie, ed enormemente infreddolite, troviamo al traguardo un ristoro fornito solo di the e di acqua (ma non ne avevamo già presa abbastanza?), nessuna coperta, ed i responsabili che sollecitano le ultime arrivate a fare in fretta perché l’ovovia deve chiudere: non abbiamo certo deciso noi di fare la gara alle 16! Dulcis in fundo: non sono state previste nemmeno le docce (forse perché c’è la fontana in piazza??). E nemmeno una palestra o un auditorium o qualsiasi altra cosa al coperto per le premiazioni: solo il camion con le scritte del CONI con il suo bel palco coperto. E la gente e gli atleti sotto il diluvio universale, tanto che gli atleti stessi devono spostate un gazebo dall’altra parte della piazza per potersi riparare un minimo. A detta dei locali, la pioggia (anche forte) a Tarvisio, in giugno, è un evento piuttosto comune! Non era poi così difficile mettere in preventivo la pioggia e comportarsi di conseguenza.
Si ha quasi l’impressione che si voglia speculare sull’evento piuttosto che curare i particolari tecnici del campionato e gli interessi degli atleti.
Ma quello che risulta ancor più sgradevole è la sensazione che l’evento a cui partecipiamo noi donne, sia considerato di second’ordine, quasi uno scomodo obbligo per gli organizzatori. Oltre alle condizioni degradanti che siamo, nostro malgrado, obbligate a subire nella zona della partenza, una volta giunte alla base dell’ovovia non troviamo il pulmino dell’organizzazione per rientrare a Tarvisio, (che invece domenica c’è); domenica mattina la classifica femminile non è ancora stata esposta; anche le riprese rai trasmesse domenica su rai sat sono incentrate in gran parte sulla prova maschile, con una sintesi stringata di quella femminile: e guarda caso la diretta è unicamente per le premiazioni maschili; che dire poi della pasta post-gara: per noi non è prevista! In realtà la pasta ci sarà, ma il giorno dopo! E i premi differenziati uomini/donne? Meno male che esiste anche un ministero delle pari opportunità! Potremmo definire tutto questo con una sola parola: vergognoso.
Le atlete in gara:
Laura Ursella
Valentina Belotti
Elena Casaro
Cristina Clerici
Raffaella Castellani
Elisa Desco
Maria Righetti
Sara De Maria
Rosalba Piccini
Anna Laura Mugno
Paola Romanin
Cecilia Sampietro
Carla Spangaro