Il punto sui tricolori di Capracotta e qualche previsione su quelli giovanili di Malonno in programma questo fine settimana
Capracotta – Non mancano i motivi di spunto, nel momento in cui si provano a rileggere i tricolori a staffetta andati in scena lo scorso fine settimana. Spunto iniziale non può che essere il teatro dell’evento, molto più "meridionale" del consueto, con la novità del Molise e di Capracotta ad ospitare la rassegna storicamente più nobile della disciplina. Ed è spunto che tributa specie applausi alla comunità locale e al comitato organizzatore coordinato dall’ex siepista azzurro Stefano Ciallella, insieme capaci di allestire manifestazione di pregio, su tracciato rivelatosi tecnicamente adeguato ad esaltare le caratteristiche dei migliori specialisti. Un poco deficitari, questo soltanto – e peraltro senza colpa alcuna per gli organizzatori – i numeri di partecipazione, con la prova femminile riservata ad una sola decina di staffette. Certo onerosa e lunga la trasferta per le società, quasi tutte del Nord, ma se si ha a cuore lo sviluppo della specialità un sacrificio, una tantum almeno, vale davvero la pena di metterlo in conto. Numeri un poco inferiori al consueto, ma di certo, specie al maschile, a farne le spese non è stato lo spettacolo, con il primo vero confronto al vertice a regalare subito emozioni. Come quelle trasmesse dagli assoli dei gemelli Dematteis, dominatori delle prime due frazioni, o come quelle offerte dal gran recupero di De Gasperi e da un risultato finale, che pur premiando la favorita Forestale, incerto è rimasto sino quasi al traguardo. Che Bernard e Martin già fossero in ottima condizione lo si sapeva: Capracotta, in fondo, serviva solo per averne la piena conferma. Impressionante il cambio di ritmo di Berny, poco prima del terzo chilometro di una prima frazione già lanciata a ritmi elevati e resa agonisticamente assai viva anche dalla presenza di Regazzoni, Abate e Marco Rinaldi. Finiti nell’ordine al cambio, ma tutti loro malgrado costretti a lasciar scappare il gemellino cuneese. Alla fine capace, con il suo 28’50", di siglare il miglior tempo di giornata, con 27" di vantaggio su De Gasperi e 36" su di un Martin a sua volta davvero bravo a gestire al meglio una seconda frazione corsa in completa solitudine. Tutta in rimonta, invece, la prova di De Gasperi, chiamato a recuperare il terreno perso dai compagni Rinaldi e Manzi, che con il carattere, entrambi, han comunque provato a supplire alla giornata non proprio di grazia. Di grande impatto specie il suo gran recupero nella prima parte di salita, con oltre cinquanta secondi recuperati in poco più di 1500 metri ad un pur bravo Alberto Mosca (settimo tempo finale per lui). Nella classifica individuale, davanti al biellese dell’Orecchiella, quarta piazza per un Marco Gaiardo in notevole crescita (29’55"), quinta per Andrea Regazzoni (30’17") e sesta per Gabriele Abate (30’26"). Emozioni singole che, una volta addizionate, portano sul podio anche Orecchiella Garfagnana e Valli Bergamasche, rispettando appieno, a giochi conclusi almeno, i pronostici della vigilia.
Un poco come accaduto al femminile, in una prova rimasta orfana, per motivi diversi, di qualcuna delle squadre più forti, Atletica Valle Brembana e Atletica Brugnera in testa. Ma se, come giusto, la storia non si fa con le assenti, va allora registrata la grande gioia, al traguardo e sul podio, di Ilaria Bianchi e Cristina Scolari, per uno scudetto così meritatamente finito sulle casacche dell’Atletica Valle Camonica. Con la Scolari nettamente avanti alle altre nella graduatoria individuale, per l’argento ecco l’Atletica Trento di Lorenza Beatrici e Francesca Iachmet, mentre il bronzo di Martina Tazzioli e Maria Pezzarossa va specie letto come premio importante per una società come l’Atletica Camaiore che mai ha smesso di mostrare il suo amore per la disciplina.
Si diceva, in apertura, di spunti: l’ultimo legato alla rassegna molisana piace legarlo all’oro europeo del cross Andrea Lalli, presente in veste di testimonial, ma forse ancor più per ritrovare i gemellini con cui, nel dicembre scorso, aveva conquistato uno delle più belle medaglie dell’atletica azzurra nel 2008. E ancor più piace sottolineare l’umiltà e l’ammirazione con cui il più grande talento del mezzofondo azzurro odierno abbia seguito le gesta di "montanari" troppo spesso, da altri, un poco bistrattati. Anche da questo si vede un campione.
Malonno – Da isola nuova (e felice), a roccaforte consolidata, capace financo di mostrare il suo lato più umile e servizievole nel mettere la sua storia al servizio delle nuove generazioni e delle difficoltà federali nel reperire una sede per le staffette giovanili. Toccherà così a Malonno, il fine settimana che verrà, creare succosa anteprima del tradizionale appuntamento per gli assoluti di inizio agosto. In Valle Camonica, si assegneranno così i tricolori di società giovanili 2009, al termine di prove a staffetta attese anche per i risvolti azzurri che avranno per gli allievi e le allieve in gara domenica.
E se partir si vuole proprio dagli allievi, spettacolare si preannuncia specie il duello tra Santi Nuovo Olonio e Marathon Cosenza, con "Abdou" Moumen e Marco Barbuscio chiamati a rinnovare la bella sfida che li ha visti terminare nell’ordine ai primi due posti agli individuali di Valtorta. La lotta per gli altri pare riservata al bronzo, con l’Atletica Susa di Pelissero e Ala in lotta specie con le corregionali Caddese e Saluzzo, ma anche con il Csi Morbegno pronto a calare il suo asso Paolo Cazzola, allenato dal mezzofondista delle Fiamme Oro Fabrizio Sutti.
Tra le allieve, si rivedranno in gara Letizia Titon (oro a Valtorta) e Beatrice Curtabbi (argento agli individuali), così come Gloria Grossi e Silvia Zubani, finite nell’ordine alle loro spalle quindici giorni fa. Tutte e quattro al via con compagne di squadra, sulla carta almeno, di livello inferiore, e così i favori del pronostico per il successo finale paiono pendere specie verso l’Atletica Comelico di Yasmine Pocchiesa e Martina De Silvestro.
L’Atletica Valle Camonica di Monella e Mollicone favorita invece tra i cadetti, con gli ossolani della Caddese e l’Us Bormiese guidata dal fratello d’arte Andrea Majori tra le più serie candidate al podio. Tra le lombarde della Valchiavenna (Nesossi e Raviscioni) e le bellunesi dell’Atletica Comelico (Da Rin e De Martin) dovrebbe invece consumarsi la sfida delle cadette, con le altre bellunesi del Gs Quantin chiamate a riportare sul podio delle più giovani tradizioni e blasoni antichi.
Paolo Germanetto